Un ausilio per gli ausiliari – Compensi verbali e dove trovarli
Vi è mai successo di uscire di casa con la sensazione di aver scordato qualcosa per poi puntualmente rendervi conto che avevate ragione?
In questo momento sto pensando al me stesso di qualche tempo fa, io, giacca in spalla, croissant in bocca, che salto le rampe delle scale del condominio mentre guardo l’orologio per calcolare se riuscirò mai ad arrivare puntuale a lavoro, pregando di beccare tutti i semafori verdi nel Sempione, salvo poi fermarmi davanti alla portiera della macchina pensando…
LE CHIAVI!!!!!!
C’è chi reagisce così
chi in modi meno eleganti…
Analogamente, sapete cosa accade al mio vecchio PC quando provo a scrivere su Word mentre sto installando un programma, guardando i social su browser, masterizzando un DVD (si è davvero vecchio), ascoltando musica in sottofondo su Youtube?…. accade che si impalla e va tutto a scatti.
Allo stesso modo si comporta il nostro cervello in un compito di scrittura (Word appunto) che, se inizia ad andare a scatti, potrebbe visualizzare parole non propriamente corrette. Certo mentre ad un PC possiamo aumentare la memoria RAM per velocizzare un po’ le cose, col nostro cervello dobbiamo trovare altre strategie (anche perché l’hardware “quello è”).
Sta di fatto che quando la nostra mente è impegnata a far più di qualcosa (nel caso degli uomini “qualcosa” è un valore compreso tra 0 e 1, ammettiamolo) beh… può esser complicato. E lo è di più se quel “qualcosa” è un’attività in cui si è ancora alle prime armi.
Leggi anche: Come riconosce il cervello i suoni del linguaggio
Ci sono ovviamente delle basi scientifiche neurologiche per cui:
- “se uno fa una cosa spesso, la fa meglio”
- “se uno fa troppe cose insieme, le fa male”
- “anche una cosa semplice in certe condizioni può diventare difficile”
Se quindi noi adulti possiamo essere fallibili anche per le piccole cose, figuriamoci i più piccoli; per loro ogni giorno è cimentarsi in qualcosa di nuovo, qualcosa in cui “non si nasce imparati”.
Ed eccoci allo scopo reale di questo articolo, ovvero strategie per facilitare la scrittura dei nostri figli/pazienti/alunni!
Soprattutto un aspetto della scrittura, la gestione dei verbi ausiliari.
Nello specifico, cosa scegliere tra:
- E oppure È
- A oppure HA
- O oppure HO
- AI oppure HAI
- ANNO oppure HANNO.
Per prima cosa, dimenticate quella favola per cui quando la maestra detta la “E” con forza (cioè con maggior volume della voce) allora lì ci va l’accento: scordatevelo, nel mondo reale non si parla così!
Se volete aiutare il vostro piccolo che fatica un po’ coi verbi ausiliari, provate invece a adottare questa strategia, che in gergo definiamo “compenso verbale”.
Quando scrivo, se mi trovo a decidere se mettere una E oppure una È, proverò a sostituirli con la parola ERA (il verbo al passato in terza persona singolare per intenderci); se la frase avrà senso allora userò l’accento, altrimenti no.
Esempio pratico?
Davide e Simona giocano – diventa – Davide ERA Simona giocano
Mattia è veloce – diventa – Mattia ERA veloce
Verde e rosso – diventa – Verde ERA rosso
Ovviamente venendo meno il senso, ma anche l’accordo genere-numero, la frase “suonerà” subito strana anche agli scrittori alle prime armi ma che comunque son già discreti parlatori quindi abili a riconoscere delle storture nei periodi.
Analogamente per l’ausiliare “avere” avremo il tempo al passato. Anche qui se la frase avrà senso allora userò la H (la mutina), altrimenti no!
Torno a Milano – diventa – Torno aveva Milano che non ha senso, quindi senza H
Luca ha la febbre – diventa – Luca aveva la febbre che ha senso, quindi con la H
carne o pesce – diventa – carne avevo pesce che non ha senso, quindi senza H
Io ho sonno – diventa – io avevo sonno che ha senso, quindi con la H
Cibo ai cani – diventa – cibo avevi cani che non ha senso, quindi senza H
Tu hai vinto? – diventa – tu avevi vinto? che ha senso, quindi con la H
Buon anno – diventa – buon avevano che non ha senso, quindi senza H
Loro hanno sete – diventa – loro avevano sete che ha senso, quindi con la H
Ovviamente questa strategia non sarà utile nel 100% dei casi , ci saranno frasi in cui anche con questo compenso verbale la scelta non sarà perfettamente chiara, ma con un po’ d’esercizio e con una maggior consapevolezza la scrittura degli ausiliari sarà più semplice, così che il nostro cervello possa concentrarsi davvero su parole/frasi più complesse da scrivere …. ma questa è un’altra storia… per un altro articolo sul nostro blog.
P. S.: Alla fine non sono arrivato in ritardo, mia moglie mi ha portato le chiavi che erano rimaste dentro il frigo, ed io non le ho mai più dimenticate perché ho adottato un compenso verbale di cui vi farò dono
“ho quattro tasche nel pantaloncino
chiavi casa, chiavi auto, soldi e telefonino”
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