Token economy: che strumento è? Come funziona?
Cari genitori, in questo articolo vorrei affrontare con voi uno strumento che talvolta viene utilizzato nella pratica clinica per favorire l’emissione di un comportamento specifico, desiderabile, ossia la token economy.
I contesti clinici in cui si utilizza maggiormente questo strumento, sono quelli ad orientamento cognitivo-comportamentale.
La token economy è uno strumento versatile, che può essere utilizzato (se personalizzato a seconda del bambino che abbiamo davanti) con bambini di età diverse e patologie o difficoltà molteplici (es. disturbo dello spettro autistico, bimbi con adhd, bimbi con difficoltà comportamentali, ecc..).
La token economy è, nello specifico, un sistema di rinforzo a “gettoni”: ogni volta che il bambino si attiva in un comportamento predefinito, “vince” un gettone.
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I gettoni sono virtuali, spesso rappresentati da una serie di cerchi che vengono colorati all’emissione del comportamento desiderato.
Quando tutta la fila di gettoni è completa, il bambino raggiunge l’obiettivo, che corrisponde ad un premio concordato in precedenza.
Ad esempio, un comportamento desiderabile può essere quello di riordinare un gioco dopo averlo utilizzato. Il “premio finale” può essere un piccolo regalo (es. pupazzo) oppure un’esperienza tanto desiderata (es. andare ad un parco acquatico, ecc…).
E’ importante che l’azione richiesta sia circoscritta e concreta, così da essere chiara per il destinatario dello strumento (ad esempio “riordinare un gioco” non “fare il bravo”).
E’ inoltre importantissima la prossimità temporale tra l’emissione del comportamento e l’attribuzione del gettone, così che sia facile per il bambino cogliere il nesso causale tra i due eventi.
Questo strumento è strutturato visivamente, così da essere chiaro e immediatamente comprensibile anche per i bambini piccoli di età prescolare.
E’ possibile utilizzare questo sistema premiante (senza abusarne!) per aiutare il bambino a regolare maggiormente il proprio comportamento ed apprendere una modalità più funzionale per adattarsi ad una specifica situazione (ad. esempio riordinare il gioco anziché lanciarlo). L’adulto può incoraggiare l’emissione del comportamento richiesto evidenziando e comunicando al bambino ciò che ha fatto di positivo, fornendo ad esempio un piccolo complimento (ad es. “caspita, hai messo in ordine molto bene questi giochi!”).
E’ importante tenere presente che solitamente si inizia con l’emissione di comportamenti semplici e più facili da raggiungere per il bambino, per poi via via aspirare a condotte più faticose: questo consente al piccolo di apprendere come funziona lo strumento e sperimentare anzitutto un senso di riuscita e di appagamento per l’impegno investito.
Ogni comportamento richiesto, inoltre, deve essere ben calibrato sulla base delle abilità e competenze della persona (non posso richiedere un comportamento troppo difficile, che sarebbe controproducente in quanto porterebbe ad un’eccessiva frustrazione del bambino ed a numerosi insuccessi!).
Infine, un altro aspetto importantissimo da tenere presente quando si utilizza un sistema di rinforzo quale la token economy è l’importanza di stimolare la generalizzazione della nuova condotta in tutti gli ambienti di vita del bambino e per tempi prolungati: infatti il rischio è che, una volta esaurito lo strumento, il bambino assimili la condotta solo in un ambiente specifico (es. casa) e solo per la durata del sistema premiante.
Pertanto, oltre allo strumento, è importante rinforzare il comportamento del bambino anche attraverso rimandi positivi dell’adulto (es. piccolo complimento, gratificazioni non verbali quali una carezza, ecc..), che aiutano il piccolo a percepire quell’esperienza come positiva e, quindi, da ricercare nuovamente.
E’ possibile utilizzare la token economy anche a casa?
La risposta è sì.
Come accennato all’inizio di questo articolo, la token economy può essere utilizzata da diversi specialisti (psicologo, terapista, educatore, ecc..). In alcuni casi, sono gli specialisti stessi che suggeriscono di introdurre questo strumento nel contesto domestico, spiegando ai genitori come utilizzarlo, anche al fine incrementare condotte utili anche a casa (ad es. vestirsi da solo, ecc..).
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