Il fenomeno TikTok: conosciamo meglio il social network che spopola tra i giovanissimi (e non solo)
È difficile che chi ha a che fare con bambini e adolescenti non abbia mai sentito nominare TikTok. Si tratta di un nuovo social network che sta riscuotendo grandissimo successo soprattutto tra la Generazione Z, ovvero i ragazzi nati tra il 1995 e il 2010. Essendo di recente sviluppo e diffusione, è molto meno conosciuto al pubblico adulto rispetto agli altri social network (come Facebook, Instagram, WhatsApp). Gli adulti, si sa, arrivano sempre un po’ in ritardo rispetto ai giovani quando si tratta di nuove tendenze e tecnologie. Mossa dalla curiosità, ho deciso di fare qualche ricerca, ho scaricato l’applicazione (app) e l’ho usata per un paio di mesi. Ecco quello che ho scoperto!
Cos’è TikTok?
La piattaforma è stata lanciata in Cina nel 2014 ed inizialmente si chiamava Musical.ly. Dal 2018, in seguito all’acquisizione da parte di un’altra società cinese, è stata ribattezzata TikTok. È presente in 155 Paesi e tradotta in 75 lingue; a livello mondiale conta quasi un miliardo e mezzo di utenti e due miliardi di installazioni (ovvero persone che hanno scaricato l’applicazione sul proprio smartphone). Consiste sostanzialmente in un’app che permette agli utenti di osservare o creare brevissimi video prevalentemente musicali della durata di 15 secondi o poco più. La tecnologia su cui si basa (quella dell’Intelligenza Artificiale) consente di proporre agli utenti video inerenti ai loro gusti e tarati sulla loro personalità. Man mano che utilizziamo l’app, infatti, essa “impara” quello che ci piace e ce lo mostra sempre di più. Approfondiremo meglio il funzionamento di TikTok nel corso dell’articolo ma, per darvi un’idea, vi fornisco subito alcune parole chiave: esibizionismo, creatività e velocità.
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Chi e quanti utilizzano TikTok?
Potenzialmente chiunque dotato di smartphone può scaricare TikTok ed utilizzarlo, almeno come osservatore. Per accedere ai contenuti, infatti, non è necessario registrarsi e creare un proprio account: si scarica l’app e si viene immediatamente catapultati in una homepage infinita di video. Per poter produrre e pubblicare video, invece, è necessario iscriversi alla piattaforma (con un’e-mail e un numero di telefono oppure con un account Google/Facebook/Twitter/Instagram/Apple). In teoria, l’iscrizione è vietata a chi ha meno di 13 anni in assenza del consenso dei genitori; in pratica, basta essere in grado di fornire i contatti sopraelencati. Per queste ragioni, TikTok vanta numerosi utenti giovanissimi, anche di età inferiore ai 10 anni. Una ricerca del 2019 (Yang, Zhao e Ma) stima che il 68,97% di chi utilizza questo social network ha meno di 24 anni. TikTok e i suoi “tiktokers” (così vengono chiamati gli utenti dell’app) costituiscono, quindi, una realtà e una comunità di (e per) bambini e adolescenti. Pare, inoltre, che questa comunità sia fortemente in crescita. In Italia, infatti, l’applicazione ha registrato un rapidissimo aumento degli utenti negli ultimi mesi. Da settembre a novembre 2019, il numero di utilizzatori è letteralmente triplicato (da 2,1 a 6,4 milioni), facendo guadagnare a TikTok il primato per la “più alta crescita nel panorama di internet italiano” (dati della società ComScore). In aggiunta, alcune società di analisi sono pronte a scommettere che i numeri relativi all’utilizzo siano ulteriormente aumentati durante il periodo di quarantena da Coronavirus. Le ultime rilevazioni, oltre ad evidenziare la crescita esponenziale degli utenti, hanno messo in luce anche un altro importante dato: l’incremento rilevato non riguarda solamente la fascia d’età dei più giovani ma anche quella degli over 35. Questo ci fa presumere che, probabilmente, il pubblico di TikTok stia gradualmente cambiando. Tra un po’ di tempo, forse, non potremo più definirla “l’app dei giovanissimi”.
Come funziona TikTok?
Il funzionamento è molto semplice: si crea un account e, successivamente, si possono registrare i video utilizzando la fotocamera del proprio smartphone. Ai video è possibile aggiungere: tracce audio, effetti speciali, adesivi e filtri (ovvero effetti fotografici che modificano l’immagine reale tendenzialmente migliorando l’aspetto fisico del soggetto, la luce e i colori). I video possono anche essere rallentati o velocizzati.
Nella maggior parte dei contenuti che si trovano su TikTok, gli utenti cantano in playback e/o ballano su una base musicale. In altri casi, interpretano una scena di un film (ovvero muovono le labbra a tempo seguendo ciò che l’attore dice in quella scena). Il risultato è un video in cui appare il tiktoker che sembra canti o parli con la voce del cantante o attore in questione. Spesso il tiktoker non è da solo ma in coppia o in piccolo gruppo; in questo caso vengono rappresentati dei veri e propri duetti, sketch o coreografie. Tutto sempre rigorosamente “finto”, almeno dal punto di vista vocale. Fa da padrone, invece, il linguaggio del corpo. In particolare, è fondamentale che siano presenti: una ricercata e teatrale mimica facciale; un’accurata sincronicità con la voce registrata o con gli accenti della musica; una fluidità e padronanza dei movimenti del corpo. O almeno questo pare essere l’obiettivo.
Come ogni social network che si rispetti, anche su TikTok è possibile seguire o essere seguiti dagli altri utenti. Questo dipende dalle impostazioni sulla privacy che abbiamo scelto per il nostro account. In base ad esse, i video che abbiamo prodotto possono essere visti: dai tiktokers che ci seguono, dai tiktokers di tutto il mondo (e da chiunque scarichi l’app anche senza registrarsi) oppure solo da noi stessi. Nel caso in cui i video siano pubblici (ovvero visibili ad altri) sarà, inoltre, possibile: esprimere/ricevere apprezzamenti (cuoricini) e/o commenti; condividere e/o salvare i contenuti sul proprio smartphone o su altre piattaforme online (per es. Instagram, Youtube, WhatsApp).
Quando si pubblica il video, infine, è possibile aggiungere uno o più hashtag (ovvero parole inerenti al contenuto precedute dal simbolo #) che, come negli altri social, orientano le produzioni all’interno della piattaforma e permettono al contenuto di ottenere (potenzialmente) migliaia di visualizzazioni.
Una particolarità di TikTok è rappresentata dalle challenge. Si tratta di performance accompagnate da un hashtag che gli utenti sono invitati a replicare e/o a personalizzare (e ovviamente a ripubblicare con relativo hashtag). Per esempio, in questo momento sta spopolando la #plankchallenge: una sequenza di movimenti da eseguire in coppia a ritmo di musica nella posizione di plank (esercizio che si pratica nell’ambito del fitness per allenare la muscolatura addominale).
Perché TikTok piace tanto ai ragazzi?
Oltre agli scopi di evasione dalla realtà e di intrattenimento che caratterizzano tutti i social network, TikTok possiede alcune peculiarità che hanno favorito il suo grande successo tra i giovani:
- I video: è la modalità espressiva preferita dai ragazzi. Non a caso, gli altri social più gettonati in questa fascia d’età sono YouTube e Instagram, il quale recentemente ha spostato il peso dei contenuti dalle immagini ai video attraverso gli strumenti delle stories (brevi video di 15 secondi che rimangono online per 24 ore) e dell’IGTV (un’applicazione nell’applicazione che consente di caricare video più lunghi e in modalità permanente).
- La fruizione veloce e immediata: come citato nell’articolo sul nostro blog che parla della Generazione Z, i ragazzi che vi appartengono hanno un brevissimo arco di attenzione e hanno “bisogno” di molti stimoli diversi (perché così sono stati abituati sin dalla nascita).
- La creatività: la possibilità di combinare in infiniti modi i diversi elementi (audio, adesivi, filtri, movimenti, location ecc.) stimola l’inventiva e combatte la monotonia. (Non male per un social network!)
- L’autoaffermazione/l’esibizionismo: due facce della stessa medaglia; una con un’accezione più evolutiva, l’altra più disfunzionale. Il bisogno, in ogni caso, è quello di mostrare le proprie capacità, esprimere se stessi e definire la propria identità sociale.
- La condivisione non virtuale: esibirsi in coppia o in gruppo è sicuramente più divertente e spesso produce anche maggiore successo. Questo presuppone tante azioni da svolgere con qualcun altro (accordarsi sull’idea, esercitarsi, coordinarsi..) e “di persona”.
- La competizione: promossa attraverso le challenge (vedi sopra), spinge i tiktokers a superare gli altri e se stessi mobilitando risorse e impegno.
- L’effetto celebrità: con un po’ d’impegno, il filtro azzeccato e un outfit alla moda, è un attimo diventare Justin Bieber, un vero attore o un accattivante corpo di ballo! A chi non piacerebbe?!
TikTok ha dei rischi?
I rischi sono gli stessi di tutti gli altri social network, tra cui: la potenziale assuefazione e dipendenza; l’orientamento verso contenuti a volte poco educativi o superficiali; il cyberbullismo; la scarsa tutela della privacy dei minorenni. Quest’ultimo aspetto merita particolare attenzione nel caso di TikTok perché, come precedentemente menzionato, in questo social network è possibile accedere ai contenuti (anche realizzati da minorenni) in maniera completamente anonima ed a qualsiasi età. Vigilare sulle modalità di utilizzo della piattaforma (soprattutto per quanto riguarda gli utenti più piccoli) assume, quindi, particolare importanza. Attenzione! Vigilare non vuol dire necessariamente demonizzare o proibire. Abbiamo visto che TikTok ha anche degli aspetti positivi tra i quali stimolare la creatività e la condivisione non solo virtuale.
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Leggendo questo articolo avete iniziato a familiarizzare con quest’applicazione forse a voi ancora sconosciuta. Sarebbe bello poter condividere quello che avete imparato con i vostri figli e, perché no, proporre loro di registrare un bel video insieme (magari salvandolo in modalità privata). Vi assicuro che il divertimento è assicurato per entrambi!