Strumenti compensativi per le difficoltà in matematica: cosa sono e quando usarli
Nello scorso articolo abbiamo parlato di come noi adulti possiamo aiutare i nostri bambini e ragazzi a gestire la paura per la matematica. Oggi continueremo il viaggio nel mondo della matematica e vedremo quali strumenti compensativi possono essere utilizzati da parte degli studenti per affrontare al meglio le proprie difficoltà.
Ormai l’espressione “strumenti compensativi” è entrata nel linguaggio comune e tantissimi ragazzi con difficoltà ne fanno uso, sia a scuola sia a casa.
Nelle Linee guida dei DSA del 2011, in seguito aggiornate nel 2022, viene riportata un’interessante definizione di cosa siano tali strumenti e quale sia il loro scopo:
“Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria” e “sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo”1.
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Da questo estratto emerge chiaramente come esistono ausili specifici per difficoltà specifiche ed è sempre necessario valutarne l’efficacia; questo significa che è poco utile insistere nell’utilizzare uno strumento che non compensa effettivamente le reali difficoltà del nostro ragazzo e questo può essere evitato solo grazie a una conoscenza approfondita dello strumento e, di conseguenza, a un uso critico e maturo. Un caso esplicativo di uno strumento compensativo che spesso viene usato erroneamente è rappresentato dalla calcolatrice; nonostante si tratti di un ausilio diffuso quando vi sono difficoltà nella matematica, spesso non viene usata correttamente: infatti, il suo utilizzo risulta essere appropriato solo se vi sono delle specifiche difficoltà di calcolo; al contrario, se vi sono difficoltà riguardanti ad esempio la pianificazione o il problem solving, è necessario intervenire con altri mezzi e, solo in seguito e se necessario, proporre l’utilizzo della calcolatrice1.
Ma quali sono gli strumenti che possono essere utilizzati per compensare le difficoltà della matematica?
Eccone alcuni esempi:
- Linea del 20 e del 100: si tratta di strumenti basati su quello che viene definito “metodo analogico”, ovvero una modalità di apprendimento incentrata su metafore ed analogie. La linea del 20 è particolarmente adatta a chi frequenta il primo anno della scuola primaria per lo svolgimento di somme e sottrazioni entro il venti; la linea del 100 invece viene usata al secondo anno della scuola primaria per addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni entro il 100. Pertanto, si tratta di strumenti idonei per chi mostra difficoltà nel conteggio.
- Calcolatrice: è lo strumento compensativo per elezione quando ci sono difficoltà circoscritte all’area del calcolo. Oltre alle calcolatrici tradizionali, esistono le “calcolatrici parlanti”, particolarmente utili in caso vi siano problemi rispetto alla scrittura dei numeri: mediante il supporto della sintesi vocale, è possibile infatti controllare immediatamente la correttezza del numero digitato, evitando così eventuali errori di calcolo. Le calcolatrici parlanti sono disponibili sia in formato da tavolo sia all’interno di software informatici, anche gratuiti.
- Tavola pitagorica: come la calcolatrice, si tratta di un altro strumento utile a chi ha difficoltà nel calcolo, soprattutto nei casi di un’acquisizione faticosa degli automatismi, come ad esempio l’apprendimento delle tabelline. Esistono vari tipi di tavole pitagoriche: la tavola pitagorica completa, ovvero contenente tutti i risultati delle tabelline dallo 0 al 10 all’interno di una matrice simmetrica, e la tavola pitagorica “ridotta”, ovvero contenente solo alcuni numeri; questa tipologia risulta essere particolarmente utile in caso di problemi visuo-percettivi, in quanto, avendo meno contenuto, permette a chi la consulta di recuperare più facilmente i dati e ridurre lo sforzo cognitivo richiesto per ricordare tutti i numeri. In alternativa alla tavola pitagorica, esistono una serie di articoli di cartoleria, come matite o righelli che contengono tutte le tabelline in un formato agevole, oppure il tubò pitagorico. Quest’ultimo si presenta come un tubo che, girando le manopole poste ad entrambe le estremità, consente di scegliere due numeri da moltiplicare e dividere, osservando successivamente il risultato, e visualizzare anche le tabelline complete da 1 a 10.
- Formulari, tabelle e mappe: si tratta di strumenti utili soprattutto per quanto riguarda la memorizzazione delle formule e la classificazione delle figure e possono essere realizzati manualmente oppure al computer. Indipendentemente dalla modalità di realizzazione, è bene che contengano dei riferimenti visivi, figure geometriche e i rispettivi nomi, in modo da fornire un richiamo immediato di quanto serve.
Bibliografia
- Fogarolo F. (2017). PDP per le difficoltà in matematica. In Discalculia e altre difficoltà in aritmetica a scuola. Strategie efficaci per gli insegnanti (p. 240-271). Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.