Adolescenti, Sindrome di Dowm e sport: perché lo sport è così importante per tutti?
Oggigiorno lo sport è un’attività praticata dalla gran parte della popolazione mondiale. È un’attività di svago, di piacere in grado di apportare benefici non solo a livello fisico, ma anche psicologico. La pratica sportiva è una modalità per conoscersi, mettersi in gioco, confrontarsi e aumentare la propria autostima.
Prendendo in considerazione la precedente affermazione si apre qui la tematica chiave all’interno di questo articolo: delucidare i vantaggi riportati dall’inclusione sportiva delle persone diversamente abili, affetti dalla Sindrome di Down, attualmente la più comune tra le cromosopatie.
Fin dalla tenera età, questa attività di svago è connessa all’inclusione delle persone con tale patologia nella società, alla ottimizzazione del loro funzionamento fisico e incremento del benessere psico-fisico in generale.
Andiamo ora a sottolineare, prendendo in considerazione alcuni studi che sono stati condotti, quali prove evidenti risultano dall’attività fisica svolta da ragazzi con la sindrome di Down, al fine di ottimizzare il superamento del primo impatto che deriva dal contatto con le persone con questa Sindrome associato alle numerose difficoltà fisiche e mentali di essi. Spesso infatti tali caratteristiche limitano il loro coinvolgimento in diverse attività di svago, come lo sport, grazie al quale invece possono essere raggiunti i livelli più alti e auspicabili di salute e benessere.
Il primo punto sul quale è importante soffermarsi è che in questa specifica popolazione è riscontrabile la carenza di attività fisica e un’alta percentuale di obesità, direttamente associati allo stile di vita sedentario, alla mancanza di possibilità per socializzare e alla carenza di motivazione per svolgere movimento, questa problematica però diminuisce sensibilmente attuando un programma di attività sportiva.
Un altro aspetto su cui bisogna soffermarsi è che la maggioranza di questi bambini, adolescenti, prende parte ad attività sportive per ragioni sociali, per spendere del tempo con i loro coetanei e ottimizzare la loro inclusione nei diversi gruppi.
È stato inoltre individuato che incentivare la pratica sportiva in questi ragazzi li aiuti a migliorare le funzioni cognitive e esecutive, come ad esempio un incremento nella fluidità del linguaggio e i tempi di reazione.
Dunque, è possibile affermare che tali attività portano ad un aumentato benessere fisico, psicologico e cognitivo, il quale a sua volta promuove la volontà di essere integrati nella società e, di conseguenza, la possibilità di essere accettati dagli altri, migliorare la propria percezione personale e realizzarsi.
Per concludere, come affermato da Bebe Vio: “essere speciali significa riuscire a far capire che il tuo punto debole diventa quello di cui vai più fiero”.
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