SOS Scuola DSA e Alternanza Scuola-Lavoro
Negli ultimi anni ormai, precisamente dall’entrata in vigore della legge 107 del 13 Luglio 2015, rientrante nella normativa “La Buona Scuola” in linea con il principio della scuola aperta, si sente – soprattutto in concomitanza dell’arrivo dell’estate – parlare di Alternanza scuola-lavoro, un progetto obbligatorio per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Tutti gli studenti sono quindi chiamati a partecipare a tale progetto. Tutti, nessuno escluso. Tutti significa anche studenti con diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), studenti con un Bisogni Educativi Speciali (BES), studenti stranieri e studenti con disabilità, ai sensi della legge 104/92.
Ma proviamo a partire dall’inizio…
Che cosa si intende per Progetto di Alternanza scuola-lavoro?
“L’Alternanza scuola-lavoro è una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi” (MIUR).
E’, quindi, un’esperienza altamente educativa e concreta, che offre agli studenti l’opportunità di entrare a far parte di un contesto professionale, al fine di comprendere appieno le dinamiche professionali che regolano determinati settori.
Per quanto riguarda il monte ore, solitamente il percorso di Alternanza, prevede almeno 400 ore per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali e almeno 200 ore per i licei. Le ore di Alternanza vengono distribuite nel secondo biennio e nel quinto anno, e sono le scuole stesse a decidere come ripartire le ore nel triennio.
Quali obiettivi persegue?
Il Progetto si pone l’obiettivo di promuovere negli studenti l’acquisizione di competenze di ordine sociale, relazionale ed organizzativo, in contesti strutturati differenziati, di tipo socio-educativo, sanitario e organizzativo.
Nello specifico, gli obiettivi cardine su cui impostare l’esperienza possono essere:
- maturare consapevolezza circa l’importanza di una propensione produttiva verso il proprio percorso di istruzione, in relazione alla propria crescita personale ed individuale;
- sperimentare le proprie competenze individuali di carattere relazionale, organizzativo e operativo, sperimentandosi in prima persona nella gestione di attività educative, sanitarie, organizzative specifiche, erogate da un ente di servizio alla persona;
- interiorizzare le sfaccettature organizzative sottostanti il Servizio in atto, valorizzando le proprie competenze relazionali con i pari e gli adulti di riferimento, spendibili in relazione al compito richiesto;
- maturare consapevolezza dell’impegno preso, in ordine di tempo e costanza, nel rispetto dei luoghi e delle persone coinvolte.
La valutazione in itinere di tali obiettivi è affidata ai Tutor interni ed esterni – figure identificate tra gli insegnanti della scuola di appartenenza e i responsabili della struttura ospitante, dove si svolge l’Alternanza – , che possono quando necessario apportare opportuni cambiamenti. La valutazione finale del Progetto avviene mediante un’analisi complessiva delle attività, degli obiettivi raggiunti e delle competenze acquisite dallo studente. Attori di tale valutazione saranno gli stessi Tutor interni ed esterni, che collaboreranno alla stesura e alla compilazione della scheda di valutazione per ciascun studente. La scheda costituisce un elemento valutativo che sarà successivamente preso in esame dal Consiglio di Classe. La valutazione conclusiva prevede, inoltre, la realizzazione di un elaborato scritto da parte dello studente: un’analisi personale del percorso formativo, a partire dalla definizione degli apprendimenti sviluppati e dalle competenze acquisite.
Come si rivolge il Progetto di Alternanza a studenti con diagnosi DSA?
Gli studenti in possesso di una certificazione diagnostica in termine di Disturbo dell’Apprendimento, come dicevamo, non sono dispensati dallo svolgimento delle ore previste dal progetto. Ciononostante per gli studenti che seguono a scuola percorsi differenziati potrebbe risultare necessaria una flessibilità o riduzione oraria del percorso. Per questi studenti, le scuole, dovranno adattare il progetto a seconda delle difficoltà di attenzione o di applicazione riscontrate, facendo riferimento proprio alla certificazione per loro redatta dagli specialisti. Saranno quindi creati percorsi eventualmente alternativi (ove necessario) e più idonei alla loro personalità e alle loro reali capacità, come ad esempio percorsi formativi in cooperative sociali, strutture di volontariato, imprese formative simulate o laboratori scolastici. Il presupposto fondamentale sarà comunque quello di attivare percorsi che siano in grado di garantire compiutamente l’inclusione nel contesto lavorativo, al fine di garantire la piena partecipazione alle attività in totale sicurezza.
Alternanza scuola-lavoro ed Esame di Maturità: quale relazione?
A partire dalla sua attuazione nel 2015 e fino ad oggi, il Progetto di Alternanza non ha avuto incidenza significativa sull’Esame di Maturità. Questo significa che tale esperienza, ad oggi, influisce ancora indirettamente sulla media dei voti e, quindi, sulla definizione dei crediti curriculari con cui gli studenti arriveranno all’esame. Se il giudizio sull’Alternanza è positivo è naturale comunque che questo inciderà sulla media finale dei voti. Inoltre, le esperienze di Alternanza potrebbero essere oggetto della terza prova, prova a cui gli studenti saranno chiamati per l’ultima volta proprio quest’anno.
Nessun dubbio, invece, sarà per l’Esame di Stato 2019. Fermo restando che l’Alternanza scuola-lavoro continuerà a incidere sulla media scolastica e sul libretto dello studente, lo svolgimento di tale esperienza costituirà anche uno dei requisiti per essere ammessi all’esame stesso. Le esperienze di Alternanza, inoltre, saranno oggetto, insieme alle varie discipline, del colloquio orale e gli studenti saranno chiamati ad esporre, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza svolta.
E allora… anche adesso che la scuola è ormai conclusa e le vacanze sono alle porte, un ultimo sforzo. Un ultimo impegno, che se svolto con interesse e buona intraprendenza non potrà che arricchire e far riflettere su un futuro ancora tutto da costruire, un mondo al quale i ragazzi tra i banchi di scuola sembrano ambire: il mondo del lavoro.
Buon “lavoro” a tutti ragazzi e buona estate!
Approfondisci nel blog: “DSA e maturità: cosa è previsto dalla normativa?“