Alla scoperta della sensorialità: i sensi non sono solo 5!
I cinque sensi che conoscete comprendono le sensazioni definite esterocettive, ovvero quelle che provengono dall’esterno del corpo: la vista di un panorama mozzafiato, udire il cinguettio degli uccelli, sentire il prato soffice su cui si è seduti, annusare il profumo dei fiori, gustare un buon panino… Queste sono le sensazioni di cui siete consapevoli mentre fate una passeggiata in montagna, ma ce ne sono altre di cui siete solo parzialmente coscienti perché vi informano sulla posizione del corpo nello spazio e su fenomeni provenienti dall’interno del vostro corpo: si tratta delle sensazioni propriocettive ed enterocettive.
Sin dall’infanzia avete tutti imparato a conoscere i sensi contandoli sulle dita di una mano: vista, udito, tatto, olfatto e gusto. Oggi scoprirete che una mano non basta, perché ci sono alcuni sensi di cui si parla poco, ma che ricoprono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella quotidianità di ciascuno di voi!
Sentite la schiena inarcarsi sotto il peso dello zaino?
Riuscite a restare in equilibrio vicino alla croce di vetta per fare una foto?
Sentite finalmente la pressione sanguigna abbassarsi e il ritmo del respiro rallentare?
Senza tutte queste sensazioni fondamentali non avreste potuto raggiungere la vetta e apprezzare vista, profumi e suoni della natura!
Ma da quali sensi provengono? Si tratta dei sensi propriocettivo, vestibolare e viscerale: scopriamone le caratteristiche e le funzioni!
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Concentratevi per un attimo sulle sensazioni che vi arrivano dal corpo… Vi siete mai chiesti perché non avete bisogno di guardare le vostre gambe per sapere in che posizione sono? E come è possibile che sappiate descrivere il movimento che ha fatto la vostra mano per appoggiarsi sulla spalla opposta senza averlo osservato?
Il senso che vi permette di essere consapevoli della posizione e dei movimenti del vostro corpo nello spazio è il senso propriocettivo.
Quando passeggiando in montagna siete riusciti a superare quel grosso tronco che bloccava il passaggio, è stato perché i muscoli di tutto il vostro corpo hanno mandato segnali al sistema nervoso centrale fornendo indicazioni in merito alla loro posizione. Conoscere la posizione delle vostre gambe, braccia, testa vi ha permesso di programmare efficacemente il movimento e, anche durante l’azione, i vostri muscoli hanno continuato a mandare informazioni al cervello consentendovi di adattarvi all’ambiente.
Come avete fatto a scavalcare il tronco e allo stesso tempo non sbattere la testa sui rami?
Tutte le parti del corpo hanno comunicato simultaneamente al cervello informazioni relative alla loro posizione e movimento nello spazio, senza necessità di guardare come fossero posizionate. Tali input propriocettivi sono stati elaborati e, coordinando i movimenti, avete potuto alzare una gamba per scavalcare il tronco e contemporaneamente abbassare la testa per evitare i rami sopra di voi.
Ma cosa ha attivato queste sensazioni? Il senso propriocettivo viene stimolato dalla contrazione/rilassamento dei muscoli e dall’allungamento/compressione delle articolazioni, soprattutto quando siete in movimento ma anche quando siete fermi. Poiché i ricettori si trovano distribuiti in tutto il corpo, tale sistema risulta essere esteso addirittura quasi quanto quello tattile!
Tornate a prestare attenzione alle sensazioni che vi arrivano dal corpo… Sapreste spiegare come potete mantenere l’equilibrio restando in piedi con gli occhi chiusi? E se vi trovaste su un treno con i finestrini oscurati, sapreste dire se vi state muovendo in avanti o indietro? O se procedete lentamente o velocemente?
Il senso che vi informa esattamente sulla vostra posizione rispetto alla direzione di gravità e che vi indica se siete fermi o in movimento, quanto vi muovete veloci e in che direzione è il senso vestibolare.
Ricorderete bene come, durante la passeggiata in montagna, non abbiate avuto difficoltà a mantenere l’equilibrio nonostante il sentiero avesse pendenze diverse, talvolta in discesa e altre in salita. Ciò è stato possibile grazie alle afferenze vestibolari: i recettori hanno mandato informazioni costanti e precise al sistema nervoso centrale che vi hanno permesso di controllare velocità e direzione dei movimenti.
Ma dove si trovano i recettori che si sono attivati? I recettori vestibolari si trovano nell’orecchio interno, in una struttura ossea chiamata labirinto; possiamo distinguere due tipi di recettori: quelli che rispondono alla forza di gravità e quelli che permettono di percepire accelerazione e movimenti (i cosiddetti canali semicircolari). Tali recettori sono addirittura i più sensibili fra tutti gli organi di senso e possono rilevare minimi movimenti e rotazioni!
Come avete fatto a non perdere l’equilibrio nei tratti di sentiero esposto?
Avete saputo adattare l’andatura ai terreni differenti che avete incontrato?
Ciò che vi ha permesso di non sbilanciarvi quando il sentiero era più stretto o quando il terreno si faceva irregolare e scivoloso, è stata un’adeguata integrazione fra le afferenze vestibolari e le informazioni visive. Avete saputo utilizzare le informazioni relative al vostro movimento ed equilibrio rapportandole alle caratteristiche del terreno su cui stavate camminando. Ecco perché il senso vestibolare non serve soltanto per il controllo del movimento e dell’equilibrio, ma è anche fondamentale per integrare le informazioni visive, infatti le afferenze visive sarebbero inutili se non messe in relazione con il proprio riferimento corporeo.
Ascoltate un’ultima volta ciò che vi comunica il vostro corpo… Vi siete mai chiesti cosa vi informa che avete fame o sete? O perché sentite il ritmo del vostro respiro regolare? E come potete percepire variazioni della pressione sanguigna durante e dopo un’attività fisica intensa?
Il senso che vi dà informazioni in merito al vostro stato di salute è il senso viscerale.
Nella vostra passeggiata in montagna, avrete senz’altro percepito variazioni nella pressione sanguigna e nella respirazione in base allo sforzo fisico richiesto.
Il ritmo del vostro respiro era più veloce in salita o in discesa?
Quando avete percepito maggiormente lo stimolo della sete?
È stato grazie al senso viscerale che avete potuto regolare in maniera automatica e non consapevole il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la digestione, l’idratazione, il ritmo del respiro e altre funzioni del sistema nervoso autonomo.
Ma quali sono le strutture corporee che hanno permesso tale regolazione? I recettori viscerali si trovano negli organi interni e nei principali vasi sanguigni. Se avete saputo adattare l’andatura in base alle necessità del vostro corpo è stato grazie ai recettori viscerali che hanno mandato informazioni al sistema nervoso autonomo. Allo stesso modo, una corretta sensibilità viscerale vi ha permesso di percepire gli stimoli di fame e sete, altrimenti non avreste fornito all’organismo le sostanze necessarie al mantenimento di uno stato di salute ottimale. Infatti i recettori viscerali sono responsabili anche di informare il cervello dei bisogni nutritivi dell’organismo!
Tutte le sensazioni provenienti dai recettori sensoriali costituiscono il nutrimento del sistema nervoso: ognuna costituisce un’informazione che il sistema nervoso integra insieme alle altre per generare una risposta agli stimoli ambientali; senza un flusso continuo di sensazioni di vario genere, il cervello non potrebbe svilupparsi.
Perciò continuate a offrire a voi stessi e ai vostri bambini esperienze varie e diversificate: concedete di esplorare le sensazioni tattili con il fango e la terra, lasciateli arrampicare per mettere alla prova le loro sensazioni propriocettive, scoprite i forti input vestibolari che si possono sperimentare saltando o andando in altalena!
Se l’argomento della sensorialità vi ha incuriosito continuate a leggere il blog!
Qui troverete spiegati i concetti di integrazione sensoriale, di ipo e iper reattività agli stimoli, di ricerca ed evitamento degli input sensoriali… scoprirete che ognuno di voi ha un profilo sensoriale personale e non tutti processiamo le informazioni allo stesso modo!
Nei prossimi contenuti del blog capirete come la sensorialità giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo di tutte le aree: approfondiremo le difficoltà sensoriali nascoste dei vostri bambini con disturbo dello spettro autistico, disprassia, disturbo visuo-percettivo, disturbo di regolazione, difficoltà di apprendimento, selettività alimentare, difficoltà nel controllo sfinterico…, capirete come valutarle e quali attività e approcci terapeutici proporre per supportarli efficacemente nello sviluppo!
Bibliografia
Ayres J. A., Il bambino e l’integrazione sensoriale, Frascati (RM), Giovanni Fioriti Editore, 2012
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