Il ruolo dello psicologo nella società odierna: chi è e di cosa si occupa
Cari lettori, nelle ultime settimane si è sentito parlare parecchio di bonus psicologico e della sua mancata attuazione nella nuova legge di bilancio 2022, lasciando dietro di sé numerose polemiche e questioni mai risolte sul ruolo dello psicologo. Ma al di là delle questioni politiche, facciamo un passo indietro e proviamo a far luce sulla figura dello psicologo e sul ruolo che investe. Il lavoro dello psicologo è mutato molto nel corso del tempo, con la legge n. 56 del 1989, art. 1, sono stati infatti definiti i suoi principali ambiti di intervento: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.” Con la legge 3/2018 di riordino delle professioni sanitarie, inoltre, lo psicologo è rientrato pienamente tra i professionisti della salute, la cui attività è protetta, e vigilata, dal Ministero della Salute.
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Quando si parla di “salute” però non si fa riferimento ad un qualcosa di statico ed immodificabile, ma ad una condizione di equilibrio e benessere fisico, psichico e sociale e dunque non alla sola assenza di malattia.
Quindi di cosa si occupa lo psicologo?
Lo psicologo si occupa di psicopatologia, ma non solo. Altre importanti aree di intervento riguardano diverse situazioni, personali e relazionali, che possono essere fonte di sofferenza e di disagio. L’attivitàdello psicologo ha quindi l’obiettivo di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare gli individui, le coppie, le famiglie, i bambini o le organizzazioni (es. scuola, azienda, ecc.) in particolari momenti critici o di difficoltà. Tra i molteplici ambiti di applicazione della psicologia si possono indicare gli ospedali, i consultori, le scuole, il tribunale, i servizi per l’infanzia e l’adolescenza, le comunità terapeutiche, le residenze per anziani. Nuovi settori di sviluppo sono, invece, quelli della psicologia penitenziaria, della neuropsicologia, dell’emergenza e dello sport, solo per citarne alcuni.
Ma come si diventa Psicologi?
Per diventare Psicologo in Italia è necessario laurearsi in Psicologia (Laurea Specialistica 3+2), sostenere un Esame di Stato a seguito di un tirocinio abilitante e iscriversi all’Albo professionale di una regione italiana.
Lo psicologo è quindi un professionista che nel corso dei suoi studi approfondisce i processi mentali, cognitivi, comportamentali ed impara le tecniche e gli strumenti necessari per effettuare un intervento sulla psiche umana e sulle sue manifestazioni. Lo psicologo non è un medico e per questo non prescrive farmaci ma pratica terapie, individuali o di gruppo e applica dei test che possono essere di vario tipo, attitudinali, cognitivi o di orientamento scolastico e professionale. Dopo la laurea e l’abilitazione alla professione di psicologo, inoltre, è possibile intraprendere ulteriori percorsi di formazione quali scuole di specializzazione, master o dottorati, ma di questo e tanto altro ne parleremo la prossima volta.
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Sitografia
https://www.enpap.it/doc/ENPAP-RicercaRuoloPsicologo_2020.pdf
https://www.opl.it/psicologia/lo-psicologo.php
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