La scuola ricomincia! 4 consigli pratici per il rientro
Il ritorno a scuola è un momento importante per il bambino: se vogliamo che passi nel modo più fluido possibile dobbiamo tenere a mente 4 cose e seguire 4 consigli pratici.
Primo consiglio: le emozioni in gioco
La prima considerazione riguarda lo stato emotivo del bambino. Avete presente le immagini su internet sui primi giorni di scuola in cui c’è il genitore che salta gioioso mentre i figli sono tristi e mogi con i loro zainetti?
Perchè queste foto ci di fanno tanto ridere? Perché sono veritiere: i genitori e i figli hanno emozioni diverse all’inizio della scuola.
Perchè non va bene farlo con i propri figli? Perchè per affrontare le emozioni complesse è fondamentale che i genitori entrino in sintonia con i sentimenti dei propri figli e manifestare gioia quando l’altro si sente preoccupato o triste è proprio l’opposto della sintonia.
Ora, non vogliamo certo dire che fare una foto simpatica provochi un “trauma” al giovane studente, ma se vogliamo che tutto scorra liscio come la seta dobbiamo appiattire ogni piega, anche se si tratta di un piccola increspatura.
Il bambino e il ragazzo vivono un momento di cambiamento e durante il cambiamento, come sa chiunque abbia fatto un trasloco o abbia preparato la valigia per le vacanze, le emozioni in gioco sono l’ansia e lo stress. Magari in forma lieve, magari gestita in modo appropriato, magari non traspare per nulla, ma l’ansia è lì, inevitabile. Quando noi siamo preoccupati per qualcosa e qualcuno ci prende in giro, la nostra prima reazione è quella di mandarli a quel paese, poi capiamo l’ironia e sorridiamo a denti stretti. Di sicuro non ci sentiamo capiti. La stessa cosa avviene con i nostri figli, aggravata dal fatto che fino a una certa età il bambino non capisce appieno l’ironia (ma questo è argomento per un altro articolo).
Una battuta ironica non farà cadere l’autostima di vostro figlio sotto i piedi, ma se vogliamo rendere il ritorno a scuola , dobbiamo sintonizzarci sulle emozioni che lui sta provando: preoccupazione, tristezza, rabbia e via dicendo.
Primo consiglio per il ritorno a scuola : sintonizzatevi con le emozioni di vostro figlio.
Come?
Semplicemente condividendo le emozioni che sta provando:
- “Eh ricomincia la scuola, so che sei un po’ preoccupato”,
- “Ricordo che al rientro a scuola ero sempre un po’ in ansia, poi appena entrata, nel giro di 10 minuti me n’ero già dimenticata!”,
- “Abbiamo passato delle bellissime vacanze, sono un po’ triste che si ricominci”, e via dicendo.
Una semplice frase di questo tipo fa capire a vostro figlio che avete compreso come si sente (potete sempre stappare la bottiglia di champagne con il vostro consorte quando i figli sono a letto).
Secondo consiglio per il ritorno a scuola : l’ansia da prestazione
Oltre all’ansia da separazione di cui abbiamo parlato sopra, il ragazzo vive un’altro tipo di ansia, quella da prestazione.
Volenti o nolenti, la prestazione è il grande nucleo attorno a cui gira la scuola: i ragazzi sanno che saranno chiamati a imparare, a rispondere di quello che dicono, ad avere buoni voti.
Anche qui, il consiglio centrale è quello di sintonizzarsi sull’emozione e aiutare il ragazzo a gestirla.
Se le cose non sono andate bene l’anno passato, parlare di quello che è stato non solo è inutile: è controproducente.
Come disse il saggio: “ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi… è un dono. Per questo si chiama presente” (cit. Kung Fu Panda )
Piuttosto che ricordare al ragazzo cosa è andato male l’anno scorso (lo sa benissimo), focalizzatevi su dove è andato bene, cosa gli è riuscito; in questo modo, darete una spinta di energia positiva che lo aiuta ad affrontare le nuove sfide.
Secondo consiglio: non sottolineate quello che non è andato, evidenziate quello in cui ha avuto successo.
Terzo consiglio per il ritorno a scuola: le routine
Oltre a interrompere lo studio e il lavoro, le vacanze spezzano le routine quotidiane: ci si alza tardi, si mangiano gelati e pizze, si cambiano i ritmi.
Ma noi siamo animali abitudinari, le routine ci danno tranquillità e serenità; il problema è crearle e reintegrarle, ossia quello che succede all’inizio della scuola. Se un ragazzo si è alzato senza sveglia per due mesi, iniziare a puntare l’allarme il giorno che inizia la scuola è il modo migliore per farlo svegliare con la luna storta.
Prevenire è meglio che curare, come dicono, quindi meglio organizzarsi prima e iniziare a puntare la sveglia dalla settimana precedente all’inizio della scuola.
Stesso discorso vale per il cibo: meglio arrivare all’inizio della scuola carichi di vitamine e omega 3, invece che di grassi saturi e zuccheri.
Il principio è sempre lo stesso: non sarà una merendina a rovinare il rientro a scuola, ma se diamo al ragazzo le condizioni migliore, sarà più facile per lui ricominciare.
Terzo consiglio: a letto presto dalla settimana precedente e basta merendine i giorni prima del rientro.
Quarto consiglio: i compiti delle vacanze
Ma le vacanze, lo sappiamo, non sono mai completamente libere: i compiti delle vacanze sono sempre lì dietro l’angolo, prima o poi sporgono la testa per farsi vedere.
Fare tutti i compiti l’ultima settimana di settembre non ha senso, i compiti sono pensati per essere un allenamento durante le ferie, per non perdere il ritmo; l’abbuffata finale di compiti è controproducente. Piuttosto, meglio far andare il ragazzo a scuola con quello che ha fatto, avrà un’occasione per imparare le conseguenze delle sue azioni. Se si prenderà una bella lavata di capo, se dovrà recuperare i compiti in poco tempo, imparerà a gestire meglio il suo tempo.
Verso i primi di settembre, controllate lo stato dei compiti e valutate quanto rimane da fare e quanto è possibile fare, lasciando gli ultimi giorni liberi. Anche gli atleti il giorno prima di una gara non si allenano, si riposano in vista dello sforzo.
Quarto consiglio: controllate i compiti delle vacanze e se qualcosa non è stato fatto, non fatelo per lui: il ragazzo imparerà dalle conseguenze del suo comportamento.
Tirando le fila
In conclusione, non c’è una formula magica per il ritorno a scuola, ma una serie di accorgimenti che, presi uno a uno non risolvono il problema, ma messi assieme permettono di rendere più fluido il ritorno sui banchi di scuola, un momento di grande emozione (anche se a volte sembra sommersa).
E comunque sì, anche io sono contento che i miei figli tornino a scuola.