Quando scopri che tuo figlio è dislessico
Diciamocelo chiaro: nella maggior parte dei casi i genitori si accorgono per primi che c’è qualcosa che non va. Solitamente una mamma quando riceve la notizia da parte del medico referente che suo figlio è dislessico, già se lo aspettava.
Questo però non vuol dire che la reazione sia piacevole, anzi. Essere DSA non è un dramma e non lo si deve paragonare ad una malattia grave. E’ vero, i medici vi dicono che non è “curabile” ma non è un destino. Essere dislessici, di per sé, non rappresenta alcun tipo di impedimento nella vita di vostro figlio. Ma siamo sinceri non è nemmeno una passeggiata.
Le reazioni di un genitori che osserviamo nella pratica clinica sono molteplici, affrontiamone alcune:
- Mio figlio non ha niente, perché in fondo io alla dislessia non credo. È solo pigro: La dislessia esiste, e ne abbiamo fior fior di prove. Negare il problema o evitarlo non serve a nulla. Risulta solo controproducente per vostro figlio. Magari vostro figlio è anche pigro e svogliato ma fidatevi dello specialista, anche lui ha in cuore il bene di vostro figlio.
- Ok è dislessico ma dottoressa io non vorrei che mio figlio lo sapesse, non vorrei che si sentisse malato: Vostro figlio lo sa meglio di voi e da prima di voi. Siate trasparenti e siate suoi alleati. Solo chiarendo con lui cosa vuol dire essere dislessico eliminerà molti vissuti di inadeguatezza che si porta dietro. Se non lo comunicate si sentirà diverso e non all’altezza per tutta la vita.
- Poverino ecco perché faceva fatica, adesso non lo sgriderò più: Non esagerate nella comprensione. Vostro figlio ha difficoltà ma avrà tutti gli strumenti per riuscire nella vita. Quindi sì, sgridatelo se serve, come con tutti i bambini.
- È solo colpa mia… Essere dislessico è colpa un pò di tutti e un pò di nessuno. Dislessici si nasce, non si diventa. La genetica contribuisce ma non predice il destino di un bambino. Non è colpa di nessuno, riservate le energie per altro.
- Ok è dislessico ma adesso lo metto sotto ad allenarsi e vedrà dottoressa che migliora: non esagerate, la ricerca scientifica ci mostra che l’allenamento aiuta questi bambini ma non li farà guarire. Stimolateli a trovare la loro strada piuttosto ma non massacrateli. Rischiate di esasperarli ed ottenere l’effetto contrario.
- Ma io ora come lo dico a mio figlio? Per questa domanda vi rimando al prossimo articolo. Non abbiate timore. Ditelo con serenità e comprensione.
- La prego dottoressa però lo riferisca lei: lo specialista può aiutarvi a trovare le parole, può vedere il bimbo e comunicare anche a lui la diagnosi ma non può sostituirsi a voi. Voi siete una squadra ed in quanto tale dovete stare al loro fianco
Quello che mi piacerebbe che abbiate imparato da questo articolo è il seguente messaggio: DSA ci si nasce e non si guarisce ma riuscite a gestirla al meglio non rappresenterà una limitazione al futuro di vostro figlio.