Mutismo selettivo: cos’è e come possiamo intervenire
Il Mutismo Selettivo è un disturbo ansioso infantile caratterizzato dall’ “incapacità” del bambino di parlare in determinate situazioni sociali. Il Mutismo Selettivo non è causato da ritardo mentale, handicap uditivo o altri disturbi organici. Il mutismo selettivo è un disturbo d’ansia, caratterizzato da una difficoltà persistente a parlare nelle situazioni sociali in cui ci aspetta che il bambino si esprima verbalmente.
L’assenza della parola inoltre interferisce in modo negativo nella sua vita sociale e nel rendimento scolastico. Nelle situazioni in cui si sblocca il bambino comprende ciò che gli viene detto ma non riesce a rispondere verbalmente.
È un disturbo poco frequente
La maggior parte dei bambini che presenta questo disturbo ha una predisposizione genetica verso l’ansia. Questo significa che hanno ereditato una tendenza all’ansia da parte di alcuni membri della famiglia e per questo sono vulnerabili a sviluppare disturbi di questo tipo.
Di frequente sono bambini che faticano a separarsi dai genitori, o comunque hanno un comportamento molto dipendente, sono estremamente timidi, inflessibili, hanno problemi di sonno e possono piangere frequentemente
La paura persistente a comunicare inizia a manifestarsi attraverso sintomi come la mancanza di espressioni facciali, mancanza di reazioni, postura rigida, assenza di sorriso e, ovviamente, mutismo.
Evitando il linguaggio orale, il bambino può sviluppare altre forme di comunicazione alternativa, utilizzando i gesti, i movimenti della testa, indicando o afferrando per dire ciò che desidera. Se sono più grandi solitamente comunicano attraverso il linguaggio scritto.
Ancora oggi è comune tra i professionisti che si occupano del bambino (pediatri, insegnati della scuola dell’infanzia o psicologi) sentirsi dire che è semplicemente timido e che supererà questo comportamento con il tempo. Altri professionisti interpretano scorrettamente il mutismo come una condotta coercitiva e oppositiva, come se il mutismo fosse un modo di controllare e manipolare le altre persone.
Un grande numero di bambini e bambine non vengono diagnosticati precocemente o ricevono diagnosi sbagliate, non riuscendo a ricevere un intervento adeguato.
La diagnosi tempestiva alcune volte può essere ostacolata perché alcuni genitori sono restii a far valutare il proprio bambino. Questo può essere dovuto a:
- non sono coscienti della gravità dei sintomi, che si manifestano a scuola o in altri contesti
- Gli è stato detto che si tratta di semplice timidezza, e questo li fa sentire reticenti ad accettare altri tipi di spiegazione
- Uno dei genitori o dei familiari ha sofferto di mutismo selettivo o timidezza eccessiva durante l’infanzia e pensano che si risolverà nel tempo
- Alcuni genitori rifiutano il fatto che si possa “etichettare” l bambino con una diagnosi
L’età media per la diagnosi è tra i tre e gli otto anni: nonostante, molti genitori affermano che il proprio figlio manifestava segni di eccessiva timidezza o inibizione già dalla prima infanzia. È quando il bambino giunge alla scuola primaria che il disturbo diventa più evidente, perché esiste l’aspettativa di interazione sociale e verbale con altri. L’assenza della parola inoltre interferisce in modo negativo
Come funziona la terapia nel mutismo selettivo?
È fondamentale coinvolgere i genitori e tutti quelli che si prendono cura del bambino nel suo trattamento. Alcune linee guida da seguire sono le seguenti:
- non proteggerlo eccessivamente
- Eliminare o ridurre le possibili fonti di stress
- Tutte le azioni che contribuiscono a fargli guadagnare sicurezza personale sono benvenute
- È essenziale che il bambino non senta pressione per parlare nelle situazioni che lo sbloccano, dato che l’ansia è la causa del blocco.
- Se il mutismo si verifica a scuola quando il bambino sta con i suoi compagni, può essere una buona idea invitarli a casa, dove è più probabile che si senta più al sicuro.
La terapia cognitivo comportamentale si utilizza di frequente nelle situazioni di mutismo selettivo.
Il trattamento effettivo del mutismo consiste nell’affrontare tre principali problemi:
- l’elevato livello di ansia che presenta il bambino nelle situazioni sociali
- la limitata esperienza che il bambino ha fatto nel parlare con altre persone al di fuori dell’ambiente familiare
- l’elevato grado di aiuto che ha ricevuto nella comunicazione verbale
Fondamentale nella terapia è la ricostruzione dettagliata dello sviluppo psicosociale del bambino e dei vissuti dei genitori in merito alla situazione. Attraverso il colloquio con i genitori e con gli insegnanti è possibile per lo specialista, costruirsi un’idea di come è stato lo sviluppo del bambino e come possiamo intervenire per affrontare il problema.