Mindfulness: alla ricerca della felicità!
La nostra mente ha l’innata tendenza a volare altrove, a preoccuparsi di ciò che non c’è, potrebbe esserci e/o accadere. E, di conseguenza, a soffrire.
Secondo uno studio di Harvard, pubblicato sulla rivista Science, il nostro livello di felicità è correlato alla capacità di essere presenti alle nostre azioni. Invece, in media, impieghiamo metà del nostro tempo pensando a cose diverse da quelle che stiamo facendo. In sintesi: una mente distratta è una mente infelice.
Rimedi? La meditazione. Essa permette di apprezzare maggiormente la vita grazie alla consapevolezza del momento presente; una maggiore produttività come risultato dell’aumento dell’attenzione, la felicità generata dalla disponibilità ad accogliere “tutto ciò che arriva” in assenza di giudizio.
Vi dirò di più, uno studio condotto dal ricercatore Matt Killingsworth mostra come le persone focalizzate sull’esperienza del momento presente (“mindful”) risultano significativamente più felici anche rispetto a chi fantastica su pensieri felici. Questo straordinario risultato dimostra che “la chiave della felicità dipende dallo stato della mente e dalla qualità della consapevolezza”.
Non esiste la strada della felicità, la felicità è la strada.
Siete ancora scettici sull’efficacia scientifica della meditazione? Forza, non avete più scuse la soluzione è nel momento presente, qui e ora.
Stay tuned e non perdete il prossimo articolo: il primo approccio alla mindfulness.