Mamma – bambino: sintonizzati sul canale dell’ affettività!
Negli ultimi anni la ricerca ha confermato come già nelle prime fasi dello sviluppo i bambini siano estremamente ricettivi alle emozioni, alla affettività, alle reazioni e all’interazione sociale.
Già a partire dai 3-4 mesi circa le interazioni con il genitore iniziano a essere caratterizzate dal gioco face-to-face (faccia-a-faccia) attraverso vocalizzazioni e gesti. A queste manifestazioni da parte dei più piccolini ci si aspettano generalmente reazioni positive, come un sorriso o una carezza. Ma se così non fosse? Quali reazioni potrebbe avere un bambino? Per rispondere a questi quesiti il Professor Edward Tronick, famoso ricercatore e esponente dell’Infant Research, ideò un metodo denominato paradigma dello still-face (volto immobile).
Prima di proseguire nella lettura, scoprite anche voi in cosa consiste l’esperimento!
Il video vede protagonista una bambina di pochi mesi seduta di fronte alla madre durante una situazione intima in cui la donna instaura una comunicazione autentica fatta di sguardi, sorrisi e gesti. Gli scambi sono reciproci, e la piccola indica diversi punti nello spazio, a cui il genitore si aggancia per proseguire l’interazione. Tutte le volte in cui la mamma si mostra allegra e disponibile con la piccola, quest’ultima reagisce sorridendo e gioendo con lei. Successivamente si chiede alla madre di assumere un volto inespressivo e di non reagire a nessuna sollecitazione, negando alla bambina qualunque attenzione. In questa fase, nonostante la donna rimanga fisicamente presente, mantenendo un contatto visivo con la bambina, quest’ultima sembra comprendere che qualcosa non va. L’interruzione della comunicazione scatena rapidamente una serie di comportamenti che la bambina mette in atto per cercare di far fronte alla situazione di stress e frustrazione. Le sorride, indica, apre entrambe le braccia nella sua direzione, urla, poi comincia a ribellarsi, piange e si dispera come ultimo tentativo di riattivare la madre. Nell’ultima parte del filmato la donna consola e riprende a giocare con la piccola, ritornando ad essere responsiva nell’interazione con la figlia.
Questa situazione sperimentale, della durata di pochi minuti, è utile per comprendere l’importanza che ricopre la sintonizzazione emotiva: non è sufficienti essere presenti, interessarsi e adempiere dal punto di vista pratico ai bisogni del piccolo; diviene invece fondamentale saper cogliere la dimensione affettiva ed emotiva riuscendo a comunicare con il proprio bambino all’interno di un canale condiviso.
Sviluppare l’ affettività
Adesso starete pensando a tutte le volte che non avete capito perché piangeva? Non disperate!
In ogni attimo dell’interazione è possibile muoversi tra momenti in cui mamma e bambino hanno stati di affettività simili (“match”) e dissimili (“mis-match”). Chiariamo subito che il rapporto mamma-bambino è un’esperienza umana e possono indubbiamente verificarsi momenti di mancata sintonizzazione emotiva in cui il ritmo condiviso può essere perso da entrambe le parti.
Il mis-match non determina di per sé effetti negativi sullo sviluppo, purché il bambino possa comunque vivere esperienze di riparazioni efficaci che creano nella diade la fiducia di poter riuscire a fronteggiare momenti di crisi ritrovando la condivisione affettiva. Il problema emerge nel momento in cui si assiste a una impossibilità di riparare dovuta a problematiche specifiche, detto con le parole del Professor Tronick “è un po’ come nel film “il Buono, il Brutto e il Cattivo”. Il Buono è rappresentato dalle cose normali che accadono, che facciamo tutti per i nostri bambini. Il Brutto è quando succede qualcosa di brutto ma il bambino può superarlo. è ciò che si vede alla fine dell’esperimento: una volta scomparso il volto senza emozioni, la madre e il bambino ricominciano a giocare. Il Cattivo è quando al bambino non viene data la possibilità di tornare di nuovo al bene. Non c’è modo di sistemare la situazione data e rimangono bloccati in quella brutta situazione ”.
Se anche voi conoscete una mamma, magari alle prime armi, condividete con lei questo articolo!