Maggiore, minore, uguale
Il primo, timido tentativo di passare dal linguaggio comune al linguaggio simbolico-matematico prevede il , ossia il maggiore, minore, uguale
Per far sì che i bambini imparino a confrontare due numeri si può cominciare facendo leva sul confronto tra dimensioni. Nell’esperienza comune e quotidiana di un bambino, i concetti di “più grande/maggiore” e “più piccolo/minore” si riferiscono spesso alla categoria della dimensione.
Utilizzare oggetti di altezze diverse, come i componenti di una matriosca, e confrontarli tra loro può costituire un primo propedeutico passo per affacciarsi al confronto tra quantità e di conseguenza al concetto di maggiore, minore e uguale.
Si può cominciare proponendo un’attività che preveda di disporre le bambole in ordine crescente e decrescente.
Fatto ciò, si può introdurre il simbolo del maggiore e del minore ed usarlo per il confronto tra le coppie di bambole:
Dopo aver introdotto in questo modo il concetto di “più grande” e “più piccolo”, si potrà passare ad una quantificazione numerica della dimensione.
A questo fine saranno molto utili i pezzi del lego, che possiedono il vantaggio di essere una buona unità di misura, dato che sono tutti della stessa dimensione e impilabili facilmente. Si può quindi costruire e affiancare a ciascuna matriosca una torre con i pezzi necessari per riprodurre la sua altezza:
Questo passaggio costituisce il ponte tra il confronto tra dimensioni e il confronto tra quantità.
Si può passare infine al confronto tra numeri, più astratto dal momento che il linguaggio numerico è di tipo convenzionale.
Nei prossimi articoli verranno illustrate altre attività ludico-didattiche per passare dal conteggio puro alla manipolazione dei numeri attraverso le quattro operazioni.
Approfondisci nel Blog: “Nati per la matematica: un gioco per il pensiero spaziale“