Le difficoltà in matematica: quando si tratta di discalculia?
Diversi studenti lamentano difficoltà in matematica, fin dalla scuola primaria. Anche gli adulti, spesso, riferiscono di trovare ancora complessa questa disciplina. Come mai?
Ci sono vari motivi all’origine di tale percezione verso la matematica, i più comuni sono tre:
- -innanzitutto, mentre le competenze linguistiche dei bambini vengono stimolate molto precoemente e con continuità, le abilità matematiche vengono solo saltuariamente sollecitate, magari con semplici giochi o filastrocche. Di conseguenza, difficilmente ci si rende conto precocemente di fatiche nella competenza numerica, se non dopo l’inizio della scolarizzazione. Mentre, dunque, eventuali difficoltà linguistiche vengono riconosciute, trattate e spesso recuperate già durante la scuola dell’infanzia, le fragilità numeriche e/o di calcolo emergono più tardi, con ripercussioni negative sull’apprendimento matematico;
- in secondo luogo, spesso la matematica viene descritta dagli adulti come una materia più difficile di altre, per cui l’approccio stesso alla disciplina avviene con timore da parte del bambino che, di fronte alle prime difficoltà, vede confermata tale credenza; alcuni bambini arrivano a sviluppare una vera e propria ansia per la matematica;
- infine, anche le modalità con cui talvolta la matematica viene insegnata non supportano adeguatamente l’intelligenza numerica, tendendo eccessivamente alla verbalizzazione di procedure, piuttosto che al potenziamento delle abilità di calcolo mentale. Immaginate di fare un corso di nuoto in cui si spieghi a parole come si fa a nuotare, anziché farlo nella pratica.
Tutto questo spesso è all’origine di difficoltà scolastiche in matematica, anche in bambini o ragazzi che non hanno un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), oppure, pur non -essendone la causa, tendono ad amplificare le difficoltà nei casi in cui siano presenti oggettive fragilità.
Tali fragilità, tra l’altro, non sempre sono riconducibili ad una franca discalculia. Anche la presenza di un DSA a carico della letto-scrittura può incidere negativamente sulla competenza matematica. Ad esempio, spesso i bambini con dislessia faticano nel recupero di fatti aritmetici, come le tabelline, e nel memorizzare le formule; hanno difficoltà nel ricordare le corrette procedure di calcolo, pur sapendole applicare una volta ripassate; hanno spesso fatiche legate a fragilità nella memoria di lavoro (per cui ad esempio dimenticano precocemente i due numeri che stavano sommando a mente); è frequente, anche, una lentezza esecutiva generale, che coinvolge tutti gli aspetti dell’apprendimento e, quindi, anche la matematica. In altri casi le difficoltà matematiche sono imputabili a fragilità di carattere visuo-spaziale, oppure a carenze nelle capacità cognitive, che compromettono soprattutto gli aspetti legati al ragionamento logico-matematico.
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Vista la complessità e la varietà di cause all’origine delle difficoltà in matematica, affinché si possa sostenere l’alunno nel modo più idoneo è fondamentale far precedere l’intervento di potenziamento da un’accurata valutazione (neuropsicologica e logopedica), che possa accertare o escludere la presenza di un chiaro DSA e suggerire, sulla base del profilo rilevato, le strategie di intervento più idonee. In caso di difficoltà non chiaramente imputabili a discalculia, una rivalutazione successiva al percorso di trattamento potrà poi chiarire la natura delle fatiche in matematica.
Alcuni consigli utili
- nel giocare coi vostri figli piccoli, non dimenticate di proporre loro giochi per sollecitare le loro abilità numeriche: ad esempio potete giocare ad abbinare numeri e quantità, o a classificare oggetti in base ad una loro caratteristica, o a contare i giorni che mancano alle vacanze o al compleanno, o farsi aiutare a contare le posate che servono per apparecchiare la tavola ecc.;
- evitate di trasmettere paura per la matematica, anche se voi stessi ne avete! All’ingresso a scuola è importante arrivare con entusiasmo e fiducia e con la consapevolezza che le difficoltà fanno parte del percorso di ogni studente, ma che possono essere superate con l’impegno;
- se notate particolari fatiche in matematica, che non si risolvono con un opportuno potenziamento in ambito scolastico, chiedete un consulto ad uno specialista. Un intervento precoce può evitare che le fatiche si amplifichino e che si instaurino difficoltà anche emotive verso l’apprendimento della matematica.
Bibliografia
Cornoldi C, Lucangeli D et al. (2006) Didattica Metacognitiva della Matematica. Erickson
Lucangeli D, Poli S, Molin A (2003) L’intelligenza numerica. Erickson
Lucangeli D (2014) Come potenziare l’intelligenza numerica. TedXCaFoscariU
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