L’apprendimento della matematica: uno sguardo al quadro emotivo e cognitivo
Nello scorso articolo, abbiamo trattato in maniera approfondita cosa significa il concetto di “memoria di lavoro” e qual è il suo rapporto rispetto alla capacità di lettura.
Oggi andremo a vedere insieme un altro dominio degli apprendimenti all’interno del quale la memoria di lavoro riveste una primaria importanza: l’apprendimento della matematica.
Leggi anche: La matematica non va in vacanza!
La matematica è da sempre considerata una materia ostica per molti dei nostri bambini e ragazzi, i quali sviluppano talvolta quella che ormai è conosciuta come “ansia per la matematica”, ovvero il senso di tensione e di preoccupazione che si genera in corrispondenza dell’esecuzione di un compito matematico. È necessario monitorare questa condizione, poiché non solo può ridurre le risorse cognitive necessarie al corretto svolgimento dell’attività, ma può rischiare di dar luogo alla sindrome dell’ ”impotenza appresa”. Tale fenomeno consiste in emozioni di vergogna e senso di inadeguatezza che possono insorgere in seguito a ripetuti insuccessi nell’ambito in questione, comportando un conseguente ritiro ed evitamento del compito. A questo proposito, capita spesso che, in presenza di grandi difficoltà e di mancati risultati nonostante gli sforzi fatti, i nostri ragazzi inizino a impegnarsi di meno, ottenendo realmente una serie di insuccessi che finiranno per confermare la loro idea di non essere all’altezza dei compiti proposti. Per questo motivo, è importante che noi adulti sappiamo cogliere ed intercettare tali fenomeni, in modo da evitare il rafforzarsi di simili credenze disfunzionali e dannose per l’autostima dei nostri ragazzi.
Tali difficoltà emotive, di indubbia importanza, possono spesso accompagnarsi a difficoltà di natura cognitiva, connesse ad esempio alla memoria di lavoro.
La memoria di lavoro risulta essere la funzione cognitiva più studiata nell’ambito dell’apprendimento della matematica. Tale abilità consente un costante updating e monitoraggio delle informazioni in ingresso, sia per quanto riguarda l’esecuzione scritta e a mente dei calcoli, sia per quanto concerne la risoluzione di problemi, per i quali è richiesta una continua e graduale elaborazione dei dati necessari per arrivare alla soluzione.
Rispetto alle diverse componenti della memoria di lavoro (di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente), la letteratura ha dimostrato che sia la componente verbale che quella visuo-spaziale hanno un ruolo importante nelle prestazioni matematiche, mostrando però delle specificità; la componente verbale sembrerebbe maggiormente coinvolta nelle prime fasi dell’apprendimento matematico, come ad esempio nel conteggio e nella mappatura verbale dei fatti aritmetici; invece, la componente visuo-spaziale sembrerebbe predisporre uno spazio di lavoro mentale entro il quale vengono svolte le diverse manipolazioni legate a questa forma di apprendimento.
Spero che questo articolo possa esservi stato utile per avere qualche informazione in più rispetto al complesso e affascinante mondo dell’apprendimento della matematica.
A presto!
Bibliografia
Cornoldi, C. (2019). I disturbi dell’apprendimento. Il Mulino.
Prenota una visita al Centro Ieled
Se volete avere maggiori informazioni o prenotare una visita in una selle nostre sedi cliccate qui per andare alla pagina dei Contatti
- Milano: Via Donati, 12 tel. 02 30453340
- Meda: Viale Francia , 15 tel 0362 1804160
- Rho: Via Crocifisso, 24 tel 02 30453345
- Pavia: Via Riviera, 12 tel 0382 1891060