Come usare la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA): 9 consigli per i genitori
In questo articolo vedremo come utilizzare la Comunicazione Aumentativa Alternativa attraverso 9 consigli pratici per genitori.
Osservare ed ascoltare il bambino assumendo il suo punto di vista e partendo dal suo focus di interesse.
Si avvia l’intervento partendo dalle abilità esistenti, situazioni altamente motivanti e dalle specifiche preferenze e interessi del singolo individuo; scoprire che il proprio comportamento ha un effetto sul mondo può essere il primo passo nello sviluppo della comunicazione intenzionale poiché motiva i bambini ad esplorare l’ambiente in cerca di altre risposte.
Consiglio di focalizzare l’interazione con gli oggetti o le situazioni verso cui il vostro bambino mostra segnali d’interesse, riprendere l’interazione e ripeterla in modo stabile e prevedibile e, una volta condivisa e stabilizzata, sperimentare progressivamente minime variazioni.
Ad esempio se al vostro bambino piace molto far le gare con le macchinine si può iniziare l’intervento proponendo una tabella in CAA di questo tipo:
In questo modo il vostro bambino sarà esposto alla CAA attraverso un’attività altamente motivante per lui.
Dopodiché si può strutturare un ambiente particolarmente favorevole dove qualunque movimento o risposta del corpo può essere un potenziale segnale comunicativo. Non è necessario che i segnali siano stati prodotti in modo intenzionale, ma essi devono essere riconosciuti come dotati di significato.
Inoltre è di basilare importanza per i genitori porre attenzione alla motivazione personale, essa rappresenta un elemento fondamentale del gioco. Uno degli scopi fondamentali del percorso è infatti costruire esperienze di emozione congiunta.
Leggi anche: La comunicazione aumentativa alternativa CAA: cosa è
Assumere un comportamento di attesa, concedendo al bambino più tempo per reagire e rispondere.
Ciò include offrire tempo sufficiente al bambino per poter attuare una scelta, rispettando i suoi tempi di comprensione, organizzazione del pensiero ed elaborazione di una risposta. Conseguentemente viene offerta al bambino la possibilità di partecipare attivamente, imparare a prestare attenzione agli stimoli e mantenerla per un tempo sempre più lungo. Fondamentale è cogliere anche i minimi segnali che possono far pensare ad un tentativo di comunicazione.
Dare risposta a tutti i segnali comunicativi del bambino.
La
risposta ai segnali esistenti è la base su cui costruire
l’intervento, l’obiettivo è consentire al bambino che non parla
di sperimentare l’efficacia della comunicazione.
È importante
lasciare al bambino la possibilità di capire ed esprimersi
rispettando i suoi tempi.
Offrire opportunità di utilizzo della CAA.
Ciò implica trasformare i comportamenti spontanei del bambino in comportamenti intenzionali, quindi strutturare la situazione per dare inizio ad una interazione comunicativa efficace e favorire la possibilità di ottenere una risposta da parte del bambino.
È essenziale offrire l’opportunità di effettuare delle scelte in quanto essa consente al bambino la possibilità di sentirsi parte attiva, di vedersi riconosciuto come individuo capace di pensare ed esercitare la propria volontà in modo indipendente.
Utilizzare la CAA in entrata.
La Comunicazione Aumentativa Alternativa deve essere utilizzata innanzitutto nella prima fase della comunicazione, definita “in entrata”. Si intende che bisogna utilizzarla per comunicare anche se il bambino non è ancora in grado di utilizzarla in “uscita”, ovvero per rispondere. Ad esempio, sarebbe utile proporre al vostro bambino varie attività utilizzando la tabella dei giochi prevista dalla CAA anche se non verrà utilizzata come mezzo per comunicare.
Ciò risulta di notevole importanza perché i bambini devono poter essere esposti all’input del linguaggio aumentativo prima che venga loro chiesto di produrlo in uscita; la sua realizzazione può essere ottenuta mediante libri creati appositamente, organizzazione dell’ambiente circostante, etichettatura degli oggetti utilizzati, strisce delle attività etc.
Consiglio ai genitori di affiancare costantemente l’utilizzo di segnali alle parole oppure l’indicazione di oggetti e simboli.
Infatti, garantire il supporto contemporaneo di elementi visivi (indicare il simbolo grafico, modellare il segno manuale) può incrementare le informazioni uditive ricevute dal bambino e aumentare la sua comprensione linguistica. Utilizzare la Comunicazione Aumentativa Alternativa in entrata permette di chiarire ciò che si sta per fare, consente la sperimentazione di quello che verrà fatto a breve, permette inoltre di espandere e arricchire i segnali e di usare più modalità comunicative contemporaneamente (verbale, visiva, tattile..), consente di osservare e accogliere le risposte del bambino.
Creare opportunità di comunicazione nel contesto delle attività quotidiane.
È molto importante creare una routine in quanto, inizialmente, i segnali comunicativi assumono significato soltanto all’interno delle abitudini quotidiane; solo in seguito essi divengono segnali generalizzabili ed esportabili in altri contesti.
Le azioni routinarie consentono al bambino e al genitore di sviluppare familiarità ed un certo controllo sull’ambiente, anticipare ciò che succederà, focalizzare l’attenzione sullo stesso oggetto o situazione. Inoltre permettono di diminuire il numero di variabili e favorire la loro identificazione. Permettono di associare segnali comunicativi ad attività, persone od oggetti, facilitare l’interazione comunicativa, sostenere la narrazione.
Diviene fondamentale osservare il bambino e i suoi comportamenti nell’ambiente in cui interagisce con oggetti e persone; è importante focalizzare l’attenzione su cosa succede prima, durante e dopo un evento, attribuire significato ai comportamenti e agire di conseguenza.
Grazie alla attribuzione di significato fatta dal genitore e alle risposte ottenute, gradualmente il bambino discrimina a sua volta quanto gli accade e passa così da segnali comunicativi non intenzionali (ad esempio il pianto generico) allo sviluppo di segnali comunicativi intenzionali basati sull’esperienza.
Creare un ambiente prevedibile fornisce sicurezza, contiene le ansie, permette di: comprendere le situazioni, anticipare quello che accadrà, fare scelte, attivare competenze acquisite, sviluppare un pensiero.
Sostenere lo sviluppo di turni comunicativi.
L’alternanza
è la base della conversazione e consente al genitore e al bambino di
sentirsi agganciati l’uno all’altro in una situazione di scambio
comunicativo ed emozionale.
Nel bambino con difficoltà di
comunicazione i turni spesso sono sfocati o lenti e l’adulto tende
a comprimere le pause anziché incrementarle.
Lettura e condivisione di libri.
Consiglio di iniziare precocemente la lettura e la condivisone di libri. Nei primi anni di vita la lettura ad alta voce da parte di un adulto ha una fondamentale valenza affettiva e, nello stesso tempo, favorisce e stimola la comunicazione ed il linguaggio.
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L’intervento di CAA è un intervento longitudinale.
I bisogni comunicativi e le capacità delle persone con difficoltà nella comunicazione cambiano nel corso della vita, in relazione all’età, all’evoluzione delle diverse patologie (acquisizione o perdita di abilità ma anche modificazioni dei profili clinici e funzionali), così come cambiano anche i partner ed i contesti di vita. Per questo motivo è fondamentale mettere in atto un intervento di CAA in tutti i contesti di vita del bambino.
Nei prossimi mesi il Centro Ieled pubblicherà nuovi articoli che approfondiranno l’argomento CAA.
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