Il ruolo dei media nei disturbi dell’alimentazione
È oramai noto che siano molti i fattori che predispongano all’insorgenza dei Disturbi dell’Alimentazione, in questo articolo parliamo del rapporto tra Disturbi dell’Alimentazione e media. Tra i fattori che predispongono al Disturbo dell’Alimentazione ci sono i fattori genetici, caratteristiche di personalità come il perfezionismo e la bassa autostima, i fattori familiari e quelli culturali. In particolare sono numerosi gli studi condotti negli ultimi anni circa il ruolo dei fattori socioculturali che associano alla magrezza la bellezza ed il valore personale.
Attualmente i mass media rappresentano le fonti principali di informazioni e di costruzione delle convinzioni e aspettative degli adolescenti; pertanto è emerso come TV, riviste, radio e tutti i mezzi multimediali giochino un ruolo significativo nella genesi e mantenimento dei problemi dell’immagine corporea, che ritroviamo quasi sempre anche nei Disturbi dell’ Alimentazione. Negli ultimi decenni si è assistito ad un’eccessiva importanza riservata all’immagine corporea, ciò è frutto dell’errata convinzione che per essere socialmente accettati bisogna apparire esattamente come i modelli proposti dai media. Questi ultimi fungono da elementi decisivi per la formazione di ideali e convinzioni dei più giovani.
L’adolescente, temendo di non reggere il confronto con tali modelli, vede crescere l’insoddisfazione per il proprio corpo ed un profondo senso di inadeguatezza.
Proprio circa il ruolo dei media sulla soddisfazione corporea è stato condotto nel 2006 un interessante studio che ha messo a confronto la soddisfazione del proprio corpo di adolescenti europee con adolescenti delle isole Fiji. È emerso che le ragazze delle isole Fiji, dove le TV occidentali sono presenti da pochissimo tempo, appaiono molto poi soddisfatte del loro corpo, nonostante siamo più in sovrappeso rispetto alle adolescenti europee.
È chiaro come le persone più vulnerabili ai messaggi culturali che enfatizzano la magrezza come simbolo della bellezza, siano gli adolescenti di sesso femminile perché maggiormente influenzate dal fascino della moda, per un maggior orientamento sociale e per minori livelli di aggressività rispetto ai coetanei maschi. Per queste caratteristiche, le ragazze esposte a modelli estetici perfezionistici, imparano che il criterio di valutazione del loro valore è l’aspetto estetico. Si arriva dunque molto spesso all’interiorizzazione della prospettiva dell’altro. I messaggi estetici femminili che sono forniti attraverso le immagini di modelle e personaggi dello spettacolo sono quasi sempre irrealizzabili perché in contrapposizione con la fisiologia del corpo umano: corpi magrissimi ma con muscoli pronunciati e al contempo seni voluminosi.
Se in passato il modello fisico attraente coincideva con un fisico di ragazza e donna predisposto alla maternità, oggi l’ideale di corpo femminile è assolutamente irrealistico senza però che questo “imbroglio” venga reso palese dai mass media. Uno studio condotto su adolescenti di scuola media superiore ha messo in evidenza come l’osservazione di fotografie di modelle molto magre produca nelle ragazze livelli maggiori di stress, vergogna, insicurezza, depressione e insoddisfazione di quanto non faccia la visione di corpi di modelle di taglia media. Nonostante le adolescenti siano a parole consapevoli dell’eccessiva magrezza della maggioranza delle modelle, in realtà a livello tacito avvertono che queste immagini siano rappresentative della realtà e dunque ci si debba uniformare a questo canone estetico per aver diritto di farne parte.
L’idealizzazione della magrezza femminile da parte dei media rappresenta quindi un fattore di rischio socioculturale per la comparsa dei disturbi dell’immagine corporea, a loro volta strettamente collegati ai Disturbi dell’Alimentazione. Tuttavia sarebbe errato pensare che siano i mass media a determinare la comparsa dei Disturbi dell’ Alimentazione; molti infatti sono i fattori che possono intervenire e mediare l’effetto dei modelli mediatici di magrezza e performance. Quali? Si tratta delle caratteristiche individuali di personalità, della famiglia e dei modelli culturali di cui è portatrice e soprattutto dei coetanei .
Il gruppo dei pari acquisisce un’importanza cruciale nella fase adolescenziale poiché permette ai ragazzi di sperimentare le nuove parti di sè e scegliere quali tenere e quali abbandonare dell’infanzia. In questa fase così altamente generativa i coetanei si influenzano molto reciprocamente e possono perciò rappresentare un importante fattore protettivo. Uno studio condotto a riguardo mette in luce che quando le immagini di corpi eccessivamente magri sono accompagnate da commenti negativi dei coetanei, generano meno insoddisfazione e vergogna nelle ragazze che osservano tali immagini rispetto ai caso in cui i commenti dei coetanei siano di apprezzamento.