Il Pianto disperato nei neonati, il “Purple Crying”
Il blog “the thoughtful parent” segnala una interessante campagna educativa per i neo genitori che vale la pena condividere. Si chiama CLICk FOR CHILDREN ed è una campagna per sensibilizzare sui rischi della “Sindrome del bambino scosso” (Shaken Baby Syndrome, SBS), una sindrome presente in particolare nei primi, spesso tumultuosi, 3-4 mesi di vita del bambino. Fondamentalmente, questa terribile condizione si ha quando il bambino viene scosso violentemente, e porta a gravi conseguenze.
Solo un mostro potrebbe scuotere un neonato fino a causare la SBS?
Chiunque abbia avuto a che fare con un lattante sa che non è vero: alle 3 di notte, dopo una settimana passata a non dormire, con il bimbo che strilla da due ore, i genitori sono arrabbiati e frustrati.
La differenza tra una sana frustrazione, che porta alla sgridata (al bambino o al coniuge, in quel momento è indifferente) e una patologica rabbia, che porta al dramma della sindrome del bambino scosso, è data dal significato che mamma e papà danno al pianto del neonato. Molte volte, infatti, i genitori si addossano la colpa del pianto disperato del bambino, credono di non essere adeguati e si frustrano, quando in realtà gli elementi principali che portano a questa situazione (il temperamento biologico e la maturazione fisiologica dei polmoni) non dipendono da loro. L’idea di fondo è che, se i genitori riescono a darsi una spiegazione diversa, è meno probaible che siano portati alla rabbia e alla frustrazione estreme che conducono alla sindrome del bambino scosso.
Un aspetto fondamentale di questa campagna è aiutare i genitori a capire quello che gli organizzatori chiamano il “periodo di pianto PURPLE“, ossia “viola. ”Viola” inteso non come il colore che assumono i neonati quando piangono (anche se in effetti siamo lì…), ma è un acronimo per descrivere un pianto particolare, che si manifesta in un periodo particolare.
P – Peak. (Picco del pianto). Il periodo peggiore di pianto si verifica dai 2 mesi di età fino ai 3-5 mesi
U – Unexpected (Imprevisto). Il pianto spesso inizia e finisce senza alcun motivo apparente.
R – Resists soothing (Resistente alla consolazione). Il bambino è spesso difficile da consolare.
P – Pain-like face (Espressione di dolore). Il bambino può sembrare che soffra, anche se non lo è.
L – Long-lasting (Lunga durata). Il pianto può andare avanti per diverse ore al giorno.
E – Evening (Sera). Spesso il bambino piange di più nel tardo pomeriggio o la sera.
L’obiettivo è quello di aiutare i genitori a capire che questo pianto è frequente, il più delle volte è normale e non significa necessariamente che qualcosa non va nel bambino.
È molto importante che le informazioni sul pianto PURPLE siano condivise tra genitori. Anche con una laurea in psicologia, una specializzazione in psicoterapia e un background nello studio dello sviluppo del bambino, mi sono trovato impreparato alla mole di pianto di mio figlio nei primi mesi di vita. Può essere molto stressante ed emotivamente faticoso sentire il pianto “purple”, ma penso che sia un po’ più facile, se si sa che è solo una fase.
Anche in questo caso, la conoscenza di come funzionano le cose, permette di affrontarle in modo migliore.