Il bambino con ADHD: l’importanza di un lavoro di rete
Per lavorare con l’ADHD è fondamentale il lavoro di rete, in questo articolo vediamo come fare.
Luca è un bambino di 8 anni che frequenta il terzo anno della scuola primaria. Viene descritto dalle insegnanti come un bambino ingestibile, disorganizzato, disordinato, “smemorato” nel rispettare le consegne ed i compiti assegnati, che non riesce a star fermo sulla sedia per più di dieci minuti e che disturba continuamente i compagni. Allo stesso modo, dai genitori viene riportata fatica nel tentare di gestire e contenere il proprio figlio, che sembra non volerne sapere né di regole, né di punizioni.
Come accennato più volte nei nostri precedenti articoli, le caratteristiche sopra descritte rappresentano le classiche manifestazioni cliniche del Disturbo da deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), caratterizzato appunto da una sintomatologia di inattenzione, iperattività e/o impulsività.
Come è il lavoro di rete nell’ADHD?
Dopo un accurato percorso diagnostico che includerà l’osservazione clinica del bambino e la raccolta di informazioni anamnestiche provenienti dalla famiglia e dalla scuola tramite colloqui e compilazione di scale comportamentali e questionari di valutazione, si procederà con l’avvio dell’intervento terapeutico. Nel caso dell’ADHD il trattamento maggiormente efficace sembra derivare da un approccio di tipo multimodale, in grado di coinvolgere sia i genitori, sia gli insegnanti, oltre al bambino stesso, in un lavoro di rete che possa aggiornarsi gradualmente grazie alla collaborazione della famiglia, della scuola e dei professionisti coinvolti.
Trattandosi di un disturbo che causa ripercussioni negative in almeno due contesti di vita del bambino (ad esempio casa e scuola), è quindi indispensabile lavorare simultaneamente con le diverse persone di riferimento per il bambino, per permettere una migliore generalizzazione dei risultati ottenuti.
In cosa consiste il lavoro di rete con l’ADHD?
Il trattamento multimodale prevede diversi percorsi di intervento che coinvolgono separatamente il bambino, i genitori e gli insegnanti.
Child Training
Basata sugli assunti della psicoterapia cognitivo-comportamentale, mira innanzitutto a far acquisire al bambino maggiore consapevolezza circa le sue fatiche e punta ad una migliore gestione e regolazione dei propri comportamenti problematici.
Nello specifico, l’intervento a cadenza settimanale si pone l’obiettivo di migliorare le capacità di fissare obiettivi a breve e a lungo termine, le abilità organizzative, le modalità di gestione delle proprie emozioni, le abilità interpersonali e le capacità di problem-solving. Le tecniche comportamentali utilizzate includono la token economy ovveroun intervento psicoeducativo che fornisce gratificazione per i comportamenti “corretti” messi in atto dal bambino, il rinforzo fornito mediante gratificazioni verbali dei comportamenti positivi attuati dal bambino durante la seduta ed infine il modellamento, vale a dire l’apprendimento di nuove modalità comportamentali per mezzo dell’osservazione del comportamento del terapeuta. Tra una seduta e l’altra vengono inoltre assegnati al bambino dei compiti da svolgere a casa, relativi ai temi affrontati in seduta.
Parent Training
E’ stato dimostrato che alla base della sintomatologia riscontrata nell’ADHD, ci siano delle dinamiche conflittuali di interazione genitore-bambino, basate su stili educativi maggiormente punitivi e scarsamente incentrati su tecniche comportamentali di rinforzo positivo. Tali difficoltà nella relazione tra genitore e bambino tendono a mantenere attivi i sintomi principali del disturbo. Si ritiene necessario dunque un percorso di intervento per i genitori, da svolgere parallelamente a quello proposto al bambino, basato sugli stessi principi di terapia cognitivo-comportamentale. Lo scopo è di offrire supporto e comprensione rispetto alle problematiche del proprio figlio, sviluppare competenze relazionali di problem-solving per gestire le difficoltà emerse, fornire strategie comportamentali e di psico-educazione ai fini di ottenere una più efficace gestione delle proprie risorse emotive.
Teacher Training
Si tratta di percorsi formativi proposti agli insegnanti di bambini con ADHD con l’obiettivo di fornireuna maggiore capacità di osservazione e di interpretazione del comportamento del bambino in classe,migliori capacità di strutturare spazi, tempi e compiti in modo da sostenere l’apprendimento del bambino con ADHD, adeguateabilità necessarie per utilizzare in modo efficace strumenti e strategie per favorire l’integrazione del bambino nel gruppo dei pari.
Se vi è piaciuto questo articolo, restate aggiornati leggendo gli altri articoli inseriti nel blog del Centro Ieled!
Cornoldi C., Gardinale M., Masi A., Pettenò L. Impulsività e Autocontrollo. Interventi e tecniche metacognitive. Ed. 2005, Erickson.
Vanzin L. Rallentiamo e scegliamo! Child training per l’ADHD. 2018, FrancoAngeli (tratto da https://www.stateofmind.it/2019/05/rallentiamo-e-scegliamo-adhd/).
Vio C., Marzocchi G.M., Offredi F. Il bambino con Deficit di Attenzione/Iperattività. Diagnosi psicologica e formazione dei genitori. Ed. 2006, Erickson.