Identificare la dislessia prima che i bambini imparino a leggere.
Il Blog ScienceDaily ha pubblicato un articolo molto interessante sulla scoperta di come identificare la dislessia, così da poterla affrontare in ottica preventiva, prima che i bambini abbiano imparato a leggere: la scoperta è merito di un neuroscienziato italiano.
Una ricerca pubblicata online su Current Biology mostra come la dislessia crei difficoltà ancor prima di iniziare a leggere. Per la prima volta vengono messi in relazione problemi precoci nell’attenzione visiva e una diagnosi successiva di dislessia.
A cosa porre attenzione in ottica preventiva per identificare la dislessia?
“Prima di imparare a leggere, i deficit di attenzione visiva sono sorprendentemente più predittivi di futuri disturbi di lettura di quanto siano le abilità linguistiche”, ha detto Andrea Facoetti dell’Università degli Studi di Padova in Italia .
I ricercatori sostengono che la scoperta non soltanto chiude un dibattito di lunga durata sulle cause della dislessia, ma apre anche la strada a un nuovo approccio per l’identificazione precoce, e l’intervento, per quel 10 per cento dei bambini per i quali la lettura è estremamente difficile.
I ricercatori hanno studiato i bambini per un periodo di tre anni, dalla fase di prelettura nella scuola materna (ultimo anno) fino alla seconda elementare. Il team di Facoetti composto da Sandro Franceschini, Simone Gori, Milena Ruffino e Katia Pedrolli, ha valutato l’attenzione spaziale visiva attraverso test che richiedevano, ad esempio, di individuare simboli specifici tra distrattori vari. I bambini sono stati valutati anche su aspetti linguistici come l’identificazione di sillabe, la memoria verbale a breve termine e una prova di denominazione rapida di colore; successivamente sono stati rivalutati sulle abilità di lettura.
I risultati dei test hanno mostrato una correlazione: i bambini che inizialmente avevano problemi di attenzione visiva hanno successivamente sviluppato difficoltà nella lettura.
Cosa comporta questo nuovo sguardo riguardo alla possibilità di identificare la dislessia precocemente?
“Questo è un cambiamento radicale nel quadro teorico che spiega la dislessia”, ha detto Facoetti. “Ci costringe a riscrivere ciò che sappiamo su questo disturbo e modificare i trattamenti riabilitativi al fine di ridurne l’impatto.”
In particolare, semplici compiti visuo attentivi dovrebbero migliorare l’individuazione precoce dei bambini a rischio di dislessia. “Poiché gli studi recenti dimostrano che programmi preventivi specifici di prelettura sono in grado comunque di migliorare le capacità di lettura, i bambini a rischio di dislessia potrebbero essere trattati con programmi preventivi che lavorano in particolare sull’attenzione spaziale visiva, prima di imparare a leggere. “