I film per crescere: quando il cinema aiuta a riflettere, scoprirsi ed emozionarsi
Negli articoli precedenti abbiamo approfondito quanto la lettura rappresenti uno strumento che promuove il linguaggio, lo sviluppo psico-fisico, la costruzione e il consolidamento di una relazione intensa e sicura tra il genitore e il proprio figlio.
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Tuttavia anche la visione condivisa di film ha un ruolo importante.
Qualsiasi attività che porti il genitore ed il proprio bambino a condividere l’attenzione ha il grande potere di migliorare la capacità di sintonizzarsi e promuove lo sviluppo della teoria della mente (la capacità di comprendere che gli altri hanno stati mentali diversi dai propri).
Tra queste attività, la visione di film rappresenta una buona occasione per condividere emozioni e offrire spunti di riflessione.
Sappiamo quanto i bambini amino guardare cartoni alla tv. Ecco allora che possiamo intercettare il loro desiderio, indirizzandolo verso qualcosa di edificante.
Molti cartoni e film attuali per bambini hanno ritmi incalzanti, immagini che si susseguono in modo rapido, colori eccessivamente vivaci e contenuti talvolta vacui o addirittura poco adatti al target a cui sono rivolti.
Nella ricerca di valide alternative ai noti film Disney, ho riscoperto le ANIME giapponesi cioè i film di animazione nati in Giappone negli anni Ottanta.
I film del noto Studio Ghibli si distinguono per ritmi adeguati alla narrazione, personaggi realistici e ben studiati, originalità dei contenuti e animazioni impeccabili che consentono di veicolare messaggi universali e concentrarsi su temi complessi in modo delicato e mai banale, ad esempio l’inquinamento, la guerra, il progresso tecnologico, la lotta per i propri ideali.
I protagonisti sono quasi sempre dei bambini o dei ragazzi e questo favorisce l’immedesimarsi e l’appassionassi alle vicende dei protagonisti.
Se pensate si tratti di film per soli bambini, vi ricrederete dopo la loro visione.
Sono pellicole che si prestano a letture differenti a seconda dell’età dello spettatore e che, pertanto, possono essere visti e rivisti in fasi diverse della vita di ognuno, lasciando lo spazio a riflessioni differenti o aggiuntive.
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Tuttavia mi sono domandata se il divario tra l’”offerta” attuale e i film dello Studio Ghibli fosse così ampio da rendere questi film poco fruibili dai bambini nati nella seconda decade degli anni 2000.
L’esperienza mi ha portato a rispondere a questa domanda: NO.
Come per ogni attività che si propone ai figli, la loro reazione dipende in buona parte dalla modalità con cui tale attività è veicolata dai genitori.
Se ci poniamo con entusiasmo alla scoperta di qualcosa di nuovo, aiuteremo il nostro bambino ad essere incuriosito da quel film con ritmi e immagini differenti da quelle a cui è abituato. Il resto viene da sè.
E allora consiglio la visione dei film del pluripremiato regista Miyazaki, che da 40 anni regala pellicole intramontabili.
Nei suoi film si supera lo stereotipo di una realtà divisa tra bene e male; entrambe le parti coesistono come nella vita reale senza creare questa dicotomia semplicistica e poco funzionale. Educare i bambini ad una lettura complessa della realtà, osservando le sfumature, li potrà aiutare nel loro percorso di sviluppo.
Inoltre i protagonisti sono spesso bambine o ragazze, superando l’idea che per compiere piccole o grandi imprese siano necessarie forza fisica e potenza.
Se intendete avvicinarvi ai film dello studio Ghibli, per i bambini a partire dai 3/4 anni sono particolarmente indicati:
- Il mio vicino Totoro (il rispetto per la natura e per i suoi ritmi regala sorprese emozionanti)
- Ponyo e la scogliera (il potere dell’accoglienza, la piena accettazione dell’altro seppur diverso da sé)
- Kiki consegne a domicilio (la transizione di una bambina verso l’età adulta)
- Arrietty (la critica al consumismo e la bellezza della semplicità)
Crescendo ci sarà modo di apprezzare:
- Laputa, Il Castello nel cielo (l’amicizia come valore inestimabile che salva la vita)
- La città incantata (insegna che nulla accade per caso)
- I sospiri del mio cuore (i primi amori affrontati con una sensibilità e delicatezza impareggiabili)
- Porco Rosso (il superamento del cliché buoni / cattivi)
- La principessa Mononoke (il conflitto tra la natura e il mondo industriale)