Grafomotricità e intervento psicomotorio.
Che cos’è la grafomotricità?
La grafomotricità è un insieme di attività grafico – espressive che accompagna il bambino nella trasformazione del semplice gesto grafico dello scarabocchio nei simboli grafici che costituiscono i prerequisiti della scrittura. La grafomotricità, infatti, riguarda tutti gli aspetti del gesto manuale prolungato tramite uno strumento: matita, penna, pennello… La scrittura è soltanto l’ultimo gradino della grafo-motricità ed è una conquista importante. Il gesto grafico è lo strumento veloce e personale per fissare idee, pensieri e nozioni ed è anche, soprattutto per il bambino, un modo per esprimere la propria personalità e identità, lasciando un segno personalizzato e visibile.
Scrivere non è copiare graficamente, scrivere non è disegnare lettere, scrivere non implica soltanto la manualità: la qualità della traccia grafica è la dimostrazione del livello motorio, dell’organizzazione spazio-temporale, delle capacità percettive ed esecutive del bambino.
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Scrivere bene risulta importante per diversi aspetti della vita del bambino in quanto: – favorisce lo sviluppo neurologico ed il controllo motorio ed emotivo – migliora le capacità di attenzione, memoria e apprendimento – crea motivazione per lo studio e fiducia in sé – crea uno strumento per una comunicazione chiara.
Come individuare i bambini a rischio di difficoltà grafo-motorie?
Secondo diversi studi, le difficoltà di scrittura toccano tra il 24% e il 34% dei bambini, mentre la percentuale di bambini “disgrafici” rappresenta il 6%. Molti insegnanti, all’inizio della scuola primaria, concordano nell’affermare che i bambini mostrano scarse abilità manuali e scarsa destrezza nell’utilizzo delle dita. Ciò si ripercuote negativamente sull’acquisizione di una scrittura fluente, leggibile, veloce e funzionale.
Probabilmente, l’importante incremento nell’utilizzo di strumenti tecnologici a discapito dei giochi di movimento e dell’esercizio di abilità manuali, sta mettendo a rischio il corretto sviluppo di tutte quelle componenti di equilibrio, coordinazione oculo-manuale e motricità fine che confluiscono nelle abilità grafo-motorie.
Rilevante importanza assume, quindi, la prevenzione di queste difficoltà sin dai primi giorni di vita del bambino e, soprattutto, durante la scuola dell’infanzia attraverso la grafomotricità. Potremmo osservare, infatti, che il bambino: – rifiuta attività grafomotorie – è in ritardo nell’acquisizione delle autonomie motorie (es: cammino) – fatica nel mantenimento dell’equilibrio e delle posture – confonde la preferenza di mano – è disorganizzato a livello spaziale e temporale – presenta difficoltà linguistiche.
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Che fa la grafomotricità per aiutare questi bambini?
La scrittura occupa gran parte della giornata del bambino e può essere fonte di difficoltà scolastiche e di frustrazione. E’ importante, infatti, considerare l’aspetto psicologico del gesto grafico, premiando l’intenzione e l’investimento emotivo del bambino, indipendentemente dalla sua abilità e dal risultato della produzione grafica. Evitare perciò di commentare negativamente il risultato o di chiedere semplicemente “che cos’è?”, anche quando il disegno sembra “solo” un semplice scarabocchio.
Aiutare la grafomotricità a casa
Già dai primi mesi di vita del bambino, i genitori possono utilizzare pochi semplici accorgimenti e strumenti per stimolare la grafomotricità ele abilità manuali del bambino. Con i bambini molto piccoli si possono utilizzare dei giochi morbidi, colorati e ricchi di sporgenze in modo che possano essere afferrati con diversi adattamenti della posizione delle mani. Anche giochi ad incastro o puzzle risultano molto utili per allenare le abilità manuali, costruttive e spaziali.
Con i bambini più grandi si possono proporre attività di impasto con vari materiali come acqua e farina, sabbia o pasta di sale. Inoltre, proporre oggetti di vario genere per infilare e allacciare (stringhe, fili e perline, bottoni) risulta molto utile allo scopo di aumentare l’indipendenza fra le dita e la coordinazione delle stesse. Infine, si può anche pensare di mettere a disposizione del bambino strumenti musicali giocattolo come tastiere e fisarmoniche, oppure il flauto e la tromba che per essere suonati richiedono la partecipazione delle dita.
Aiutare la grafomotricità a scuola
E’ importante sottolineare che l’insegnante dovrà cercare di non “testare” i bambini sottoponendoli a una serie di “prove grafiche”, ma dovrà osservarli durante le attività spontanee e dovrà proporre lo svolgimento di esercizi-gioco che favoriscano lo sviluppo delle competenze necessarie per l’atto grafico all’interno di un clima sereno. Per stimolare le abilità manuali con il gesto grafico utili sono le attività a tavolino. Le insegnanti potranno utilizzare: – fogli grandi posti in verticale o su piani inclinati per favorire diverse percezioni spaziali – fogli ruvidi che offrono maggiori informazioni sensoriali al bambino (le superfici lisce e lucide fanno sfuggire il movimento e fanno contrarre le dita in modo eccessivo) – colori a dita, pastelli a cera e matite colorate (evitare l’utilizzo di pennarelli grandi che risultano troppo pesanti e difficilmente controllabili dal bambino) – piani con farine gialla, sabbia, schiuma da barba, acqua – giochi di ritaglio con forbice o di piegatura della carta (origami) – schede stampabili come stradine, labirinti, “unisci i puntini”, campiture, ricalchi.
Grafomotricità e psicomotricità
Nel caso in cui le difficoltà del bambino persistono e non si modificano nonostante l’esercizio risulta importante intervenire con un programma riabilitativo specifico sulla grafomotricità. La psicomotricità andrà a potenziare i pre-requisiti necessari all’acquisizione del gesto grafico, partendo dal controllo globale del corpo fino ad arrivare alla scrittura. Ad esempio:
- Attività di percezione del corpo e di equilibrio (es: posture, contrasti tra diverse andature)
- Attività di coordinazione dinamica e di utilizzo di oggetti (es: palla, birilli)
- Percorsi ad ostacoli e riproduzione grafica dei movimenti utilizzati
- Attività gestuali e di prensione corretta (es: marionette, giochi con la carta)
- Attività di libera espressione grafica (es: dipinti a muro e a pavimento, utilizzo di diversi strumenti e materiali grafici)
- Attività di attenzione e memoria visuo-spaziale (es: copia di modello, completamento di figura)
- Giochi grafo-motori per la corretta impostazione della scrittura.
Intervenire nella scuola dell’infanzia e nei primi anni della scuola elementare permette un recupero migliore. Se i prerequisiti grosso-motori e fino-motori della scrittura vengono ben automatizzati attraverso un intervento psicomotorio, l’apprendimento dei segni grafici sarà sicuramente meno difficoltoso. Ciò che importa è consentire al bambino di sperimentare il maggior numero possibile di strumenti grafici e superfici in modo da favorire tutte quelle esperienze tattili che verranno inserite nella memoria motoria e generalizzate nelle future acquisizioni manuali.
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