Gli stili cognitivi: quali sono e perché è utile individuarli
Nel mondo degli apprendimenti sta diventando sempre più importante il riconoscimento delle differenze individuali, fondamentali per la realizzazione di un metodo di studio efficace.
In questo ambito, particolare importanza viene assunta dai cosiddetti “stili cognitivi”, un concetto che rimanda al complesso di strategie con cui ognuno di noi percepisce, ragiona e risolve un problema.
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Ma cosa si intende esattamente con la parola “stile”?
In primo luogo, la parola “stile” rimanda a qualcosa di stabile e che viene costruito con il tempo sulla base delle proprie caratteristiche e dell’efficacia sperimentata in prima persona.
In secondo luogo, è necessario sottolineare che non esiste uno stile cognitivo perfetto ed universale, anzi, ciascuno di essi ha un’utilità specifica a seconda delle circostanze, delineandosi così un elemento utile non solo nell’ambito scolastico, ma anche nella vita quotidiana.
Esistono varie tipologie di stili cognitivi e possono essere raggruppate secondo 4 polarità opposte:
- Lo stile sistematico/intuitivo
- Lo stile globale/analitico
- Lo stile impulsivo/riflessivo
- Lo stile verbale/visuale
Andiamo ora ad analizzarli nel dettaglio.
- Stile sistematico/intuitivo: rimanda alla modalità con cui un individuo classifica e formula ipotesi rispetto a un problema; lo stile sistematico prevede un’indagine precisa e puntuale della problematica da risolvere, considerando passo dopo passo tutte le variabili coinvolte; lo stile intuitivo, invece, si limita semplicemente a confermare o confutare una certa ipotesi rispetto a un problema, senza in questo modo esplorare tutto il ventaglio di alternative possibili.
- Stile globale/analitico: riguarda la preferenza che una persona può avere per l’insieme o per il dettaglio. Chi adotta uno stile globale preferisce avere una visione di insieme e totale del problema; invece, chi ricorre a uno stile analitico tende ad analizzare i singoli elementi.
- Stile impulsivo/riflessivo: fa riferimento alle diverse modalità con cui avvengono i processi decisionali. Nonostante l’impulsività venga considerata generalmente come una qualità poco adattativa, vi sono delle circostanze in cui uno stile impulsivo consente di prendere una decisione in modo rapido, configurandosi come una modalità utile soprattutto quando il tempo a disposizione è poco; in altre occasioni, invece, uno stile riflessivo risulta essere più efficace perché consente di pianificare e procedere in maniera metodica nello svolgimento di un problema, senza prendere decisioni affrettate.
- Stile verbale/visuale: sintetizza i tipi di informazione su cui si focalizza l’attenzione dell’individuo, quelle che vengono meglio memorizzate e quelle su cui si basa la preferenza per la risposta. Nello stile verbale, si tende a preferire informazioni di carattere linguistico; invece, nello stile visuale si propende a preferire informazioni di carattere visivo, come ad esempio immagini.
Ed ora che sono stati tutti descritti, quale stile cognitivo ti rappresenta di più?
Bibliografia
Cornoldi, Cesare, Rossana De Beni, e Gruppo MT. Imparare a studiare: strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio. Edizioni Centro Studi Erickson, 2015.