Giochiamo a rilassarci! La pratica del rilassamento per bambini più attenti e sereni
“Non mi va che mio figlio rimanga seduto a meditare, non è un buddhista!”. “Queste pratiche spirituali sono solo una moda, non ci credo!”.
Obiezioni come queste sono ormai numerose di fronte al tema del “rilassamento”, che da qualche tempo si è inserito tra le proposte per l’infanzia. A casa non si ha mai tempo: gli allenamenti di calcio, la lezione di danza, il compleanno dell’amico, i compiti da finire… E a scuola non si accettano rallentamenti al programma ministeriale: minuti preziosi sottratti alla spiegazione delle materie! In realtà, la pratica del rilassamento per i più piccoli richiede solo pochi minuti: ne bastano dieci ogni giorno.
Chiunque può ritagliarsi un piccolo momento per meditare con il proprio bambino. E i risultati sono ottimi! In molti paesi tra cui Stati Uniti, Canada, Paesi Bassi, Israele, il rilassamento è stato introdotto nel programma scolastico ed ha portato al miglioramento degli apprendimenti, all’aumento dell’attenzione, alla diminuzione dei casi di bullismo e dei comportamenti aggressivi e ipercinetici.
Ma che cos’è questo rilassamento?
Il rilassamento consiste nel rilasciare i muscoli, distendendo di volta in volta il corpo e la mente. Esistono numerose tecniche con cui praticarlo, ma tutte portano ad una serie di benefici fisici, psicologici ed emotivi: diminuzione dello stress muscolare e mentale, miglioramento della capacità di ascolto, di memoria e di concentrazione, aumento della partecipazione e della fiducia in sé stessi, arricchimento delle capacità creative ed espressive, miglioramento della qualità del sonno e dell’alimentazione… Il rilassamento funziona e vi sono dati oggettivi che lo dimostrano. Studi approfonditi (analisi del sangue, elettroencefalogrammi, risonanze magnetiche…) hanno evidenziato, ad esempio, che una pratica regolare riduce la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. La meditazione, inoltre, è in grado di modificare la struttura del cervello, aumentando l’attività di alcune aree cerebrali e migliorando la connessione tra i due emisferi. Essa, infine, favorisce la riduzione della pressione sanguigna e del battito cardiaco, promuovendo benessere e salute generale.
In questo mondo stressato, dispersivo e agitato, siamo sempre di corsa come macchine e l’unica preoccupazione è ormai l’efficienza nella prestazioni scolastiche ed extra-scolastiche. La conseguenza è che, spesso, i nostri bambini sono sottoposti ad eccessive sollecitazioni, per cui manifestano difficoltà a stare seduti a scuola, a giocare con i compagni, a concentrarsi sui compiti…
Spesso si consiglia di praticare uno sport , in modo tale da “sfogare” l’eccesso di energia con il movimento. Nonostante sia un’idea validissima ed utile, in realtà, il rilassamento fisico ottenuto con l’attività sportiva è diverso da quello ottenuto con la meditazione. Il primo risulta essere uno sfogo di energia, mentre il secondo è una consapevole canalizzazione e liberazione delle tensioni.
I bambini, inoltre, possiedono una vita emotiva attiva come quella degli adulti, con la differenza di non sapere ancora bene come fare a dare un nome a ciò che provano. Invece di insegnare loro a reprimere le emozioni, sarebbe utile trovare una strada per porre attenzione e confrontarsi con esse, riconoscerle e prenderne coscienza. Il rilassamento insegna anche questo: provare autentica gioia senza essere travolti dal tumulto degli eventi e raggiungere serenità mentale e fisica.
Come iniziare, quindi, questa preziosa pratica?
1) Proponete a vostro figlio di meditare e spiegate in cosa consiste. Presentate il rilassamento in un’atmosfera serena e piacevole, senza imporlo. Potete spiegare che meditare significa porre l’attenzione su ciò che vogliamo: il respiro, il corpo, un’immagine… Spesso, infatti, nella nostra testa ci sono troppi pensieri che ci distraggono. Essi sono come “folletti” che sbucano all’improvviso, si nascondono, si rincorrono e giocano dentro di noi, facendoci un po’ girare la testa! Noi non possiamo cacciarli, ma possiamo lasciarli andare via senza consegnare loro le chiavi della nostra mente.
2) Date l’esempio e rilassatevi insieme a loro. I bambini imparano attraverso l’esempio: siate, quindi, distesi e utilizzate una voce calma. L’ideale sarebbe che voi stessi praticaste, prima di iniziare, qualche esercizio di rilassamento per avere un’esperienza diretta di ciò che proponete ed essere consapevoli di cosa stanno provando i vostri piccoli per rispondere ad eventuali domande.
3) Praticate il rilassamento con regolarità: ogni giorno, stessa ora. Il momento ideale per meditare è al mattino. Iniziare la giornata rilassati migliora le altre restanti 23 ore e, così facendo, non ci si dimentica di farlo! Un altro momento favorevole può essere la sera, prima di dormire, anche se spesso si rischia di scivolare nel sonno e di addormentarsi prima di concludere.
4) Scegliete un ambiente tranquillo e utilizzate una posizione rilassata. Collocatevi in una stanza in cui non sarete disturbati per un po’. Alcuni rumori, purtroppo, sono impossibili da eliminare (traffico, vicini di casa, animali…): raccomandate, quindi, ai vostri bambini di tenerli come sottofondo e di seguire solo la vostra voce. Utilizzate abbigliamento confortevole, tipo una tuta, e assumete una posizione comoda in modo che tutto il peso del corpo sia distribuito uniformemente. Ideale è sdraiarsi o sedersi su una sedia: piedi appoggiati a terra, schiena dritta, ginocchia piegate a 90°, mani appoggiate sulle cosce e occhi chiusi.
5) Iniziate con l’attenzione al respiro e poi proseguite con il rilassamento corporeo e le visualizzazioni. La prima cosa da fare è focalizzare l’attenzione sul respiro. Ciò abituerà i bambini a concentrarsi sull’attività ed a lasciarsi andare. Successivamente, il rilassamento passerà per l’intero corpo, guidando il bambino a percepirlo in tutte le sue singole parti.
Infine, si potranno utilizzare le visualizzazioni, accompagnando il bambino nella produzione di immagini mentali personali e creative. Al termine della pratica, sarà importante riportare lentamente il bambino a porre l’attenzione all’ambiente esterno, aprendo gli occhi e alzandosi con cautela. Un valido esempio pratico può essere quello di invitare i bambini ad immaginare di trovarsi in un luogo sicuro. Visualizzare un angolo di pace dentro di se in cui possono trovare calma e sicurezza e possono osservare molte cose belle, sentire suoni e odori piacevoli e provare sensazioni di libertà, un luogo dove poter ritornare ogni volta che lo desiderano…
Dott.ssa Greta Dalla Longa – Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva
I Professionisti del Centro IELED offrono percorsi di Psicomotricità – di valutazione e trattamento – di supporto e accompagnamento per il bambino, in stretta collaborazione con le famiglie e le scuole.
Per chi fosse interessato è possibile contattare il Centro via email all’indirizzo info@ieledmeda.it o chiamando il numero 327 4526668.
Il Centro IELED di Meda è collocato all’interno dell’area Monza-Brianza e si pone come punto di riferimento per le città limitrofe, facilmente raggiungibile dai seguenti comuni: Seveso, Seregno, Cesano Maderno, Varedo, Paderno Dugnano, Cusano Milanino, Cormano, Lazzate, Cabiate, Paina, Giussano, Lissone, Cantù, Camnago, Novedrate, Mariano Comense, Misinto, Rovellasca, Bovisio Masciago, Barlassina, Limbiate, Carugo, Desio e Lentate sul Seveso.
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