Giocare con l’addizione e la sottrazione
Dopo la scoperta che tutti gli elementi della realtà si possono contare, un’altra rivelazione fondamentale per un bambino che impara la matematica è che tali numeri e quantità si possono anche manipolare; stiamo parlando della addizione e sottrazione.
Perché il bambino comprenda realmente cosa significhi addizione e sottrazione, deve vedere con i propri occhi cosa accade alle quantità che vengono addizionate e cosa voglia dire togliere una certa quantità da una iniziale.
Il bambino deve poter realizzare concretamente, al di là degli aspetti procedurali legati alle operazioni, che la somma non è altro che l’unione tra insiemi il cui contenuto si unisce in un nuovo insieme più grande.
Quando si ha a che fare con un bambino con bisogni speciali, il processo di concettualizzazione è spesso molto più lento e faticoso, perché a causa dei limiti cognitivi presenti, vi è la tendenza ad una prensione episodica della realtà: ogni evento è percepito come isolato dagli altri, c’è difficoltà nel riconoscere i nessi di causa-effetto e talvolta persino le relazioni temporali (= ciò che ho fatto prima influenza ciò che accade dopo).
Addizione sottrazione
Questa attività con la somma è pensata affinché il bambino possa, attraverso la manipolazione di oggetti concreti, arrivare alla comprensione e concettualizzazione delle operazioni della somma e della sottrazione.
Si può partire dal tabellone vuoto, su cui sono presenti due insiemi a cui assegnare due addendi e un riquadro per il risultato della somma. Nelle caselle blu si inseriscono le cifre, negli insiemi si mettono le quantità corrispondenti al codice numerico.
Invertendo i fattori, si può far scoprire al bambino che il risultato non cambia, lavorando così sulla proprietà commutativa.
In questa attività il passaggio di astrazione è costituito dal fatto che il bambino non vedrà realmente le due quantità unirsi, ma, nonostante le due quantità rimangano fisicamente separate nei due gruppi dovrà contarle tutte insieme per arrivare al risultato, che sarà espresso solo in forma di codice, rappresentando virtualmente l’unione dei due insiemi iniziali.
Una volta familiarizzato con il meccanismo, si può inserire nel tabellone uno solo degli addendi e la cifra del “risultato” e chiedere al bambino di riempire l’insieme mancante (l’altro addendo).
Questa attività è semplicemente un altro modo per esprimere la sottrazione, solo che, invece di rimuovere una quantità da un’altra si aggiunge quella che manca.
Attraverso l’osservazione si analizza e si confrontano la situazione iniziale e quella finale e si traggono delle conclusioni, che, ripetute più e più volte, conducono ad una generalizzazione, la quale permette di appropriarsi del concetto e di applicarlo in futuro ad altri domini cognitivi.
A presto con nuove idee per imparare giocando!
Approfondisci nel Blog: “Maggiore, minore, uguale”