Funzioni cognitive ed apprendimenti: rapporto tra memoria di lavoro e capacità di lettura
La scorsa volta abbiamo dato uno sguardo a quali strategie adottare in presenza di difficoltà nella lettura e nella comprensione del testo.
Oggi, invece, indagheremo insieme una funzione cognitiva che assume un ruolo fondamentale in queste abilità: la memoria di lavoro.
Leggi anche: Le funzioni esecutive, cosa sono? A cosa servono?
Cosa si intende per memoria di lavoro?
Per memoria di lavoro, si intende la capacità di elaborare le informazioni in ingresso e di mantenerle attive per tutto il tempo necessario allo svolgimento di attività rivolte a uno scopo.
Anche senza conoscerne la definizione, tutti i giorni facciamo ricorso a questa importante funzione cognitiva! Ad esempio, è grazie ad essa se riusciamo a svolgere in modo efficace e rapido i calcoli a mente: infatti, il mantenimento e l’aggiornamento continuo dei risultati, che vengono progressivamente ottenuti, consentono di arrivare alla soluzione senza ricorrere necessariamente a carta e matita.
Secondo uno dei modelli psicologici più noti, (Baddeley, 1986) la memoria di lavoro è divisa in tre componenti.
La prima è rappresentata dal circuito fonologico, ovvero un sistema specifico per il mantenimento delle informazioni di carattere fonologico e verbale; la seconda è data dal taccuino visuo-spaziale che invece consente l’immagazzinamento delle informazioni di tipo visivo e spaziale, permettendo anche la produzione e la manipolazione di immagini mentali; infine, la terza componente consiste nel sistema esecutivo centrale. Come suggerito dal nome stesso, quest’ultimo ha un ruolo di coordinamento dei due sistemi precedenti; ad esempio, entra in gioco nelle situazioni in cui vengono svolti contemporaneamente compiti che richiedono l’attività sia del circuito fonologico sia del taccuino visuo-spaziale oppure nelle condizioni in cui sono richiesti contemporaneamente l’immagazzinamento e l’elaborazione di informazioni.
Rispetto agli apprendimenti, è stato ampiamente dimostrato che gran parte di ciò che dobbiamo apprendere e ricordare richiede l’ausilio della memoria di lavoro: infatti, è solo dopo aver manipolato e immagazzinato le informazioni in entrata che possiamo imparare cose nuove e, di conseguenza, accrescere le nostre conoscenze!
In relazione a questo ambito, la memoria di lavoro assume un ruolo centrale nell’apprendimento della lettura. Numerosi studi hanno dimostrato come i diversi livelli di apprendimento di lettura negli anni della scuola primaria possono essere predetti dalle differenti prestazioni nei compiti di memoria con materiale verbale in età prescolare.
L’importanza della memoria di lavoro, soprattutto nella sua componente esecutiva, è stata dimostrata anche rispetto alla comprensione del testo.
Leggi anche: Quanto studiare? La difficle impresa dei nostri ragazzi
A questo proposito, pensiamo al complesso di operazioni che il nostro cervello deve compiere affinché sia garantita una buona comprensione del testo.
Innanzitutto, deve codificare le singole parole e accedere al significato di ciascuna di esse in modo che, in seguito, possa creare un’unità globale di significati. In un secondo momento, deve creare delle immagini mentali e integrare le informazioni con la memoria a lungo termine; tutto questo è possibile grazie ad un buon funzionamento della memoria di lavoro che, a mano a mano che il testo viene letto, compie un continuo aggiornamento delle informazioni in entrata, garantendo in questo modo una comprensione adeguata.
Bibliografia
D’Amico, A., & Enea, M. (2019). Metamemoria. Edizioni Centro Studi Erickson spa.
Prenota una visita al Centro Ieled
Se volete avere maggiori informazioni o prenotare una visita in una selle nostre sedi cliccate qui per andare alla pagina dei Contatti
- Milano: Via Donati, 12 tel. 02 30453340
- Meda: Viale Francia , 15 tel 0362 1804160
- Rho: Via Crocifisso, 24 tel 02 30453345
- Pavia: Via Riviera, 12 tel 0382 1891060