Identificazione dei fattori di rischio di DSA: qual è il ruolo della scuola dell’infanzia?
La legge 170/2010, “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico”, sottolinea il ruolo centrale della scuola nell’individuazione precoce dei fattori di rischio di DSA, affermando che “è compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti”.
Si evidenzia quindi l’importanza di riconoscere i segnali di rischio e identificare le possibili difficoltà di apprendimento precocemente, già nella scuola dell’infanzia. Infatti, la scuola dell’infanzia assume un ruolo di assoluta importanza sia a livello preventivo, sia nella promozione e nell’avvio di un corretto e armonioso sviluppo del bambino in tutto il percorso scolastico. Agli insegnanti è richiesto di osservare e monitorare abilità relative alle capacità motorie, linguistiche, visuo-percettive, attentive e mnemoniche al fine di individuare precocemente eventuali situazioni di difficoltà.
In particolare, le Linee guida per la predisposizione delle attività di individuazione precoce nei casi sospetti di DSA, definiscono come predittori migliori di difficoltà di lettura aspetti legati allo sviluppo del linguaggio:
- La capacità di comprensione e produzione di parole e frasi;
- L’abilità di percepire e articolare correttamente i suoni che compongono le parole;
- La capacità di manipolazione consapevole dei suoni all’interno delle parole (es. sillabazione).
Per quanto riguarda il rischio di disturbi di scrittura, accanto agli indicatori linguistici, si definisce la necessità di considerare:
- L’elaborazione visuo – percettiva, ossia la capacità di elaborare gli stimoli visivi e di attribuire loro un significato;
- L’organizzazione motorio – prassica, che coinvolge ad esempio la prensione dello strumento grafico, la pressione esercitata sul foglio e la postura.
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La valutazione precoce dei fattori di rischio di DSA effettuata nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia dei prerequisiti scolastici ha un duplice valore:
- Consente di individuare precocemente il rischio di sviluppare disturbi dell’apprendimento nel percorso scolastico successivo;
- Permette di calibrare la didattica in base alle esigenze del bambino e di decidere le modalità di intervento più idonee ed appropriate per stimolare e potenziare le abilità più carenti.
Quindi, la precoce rilevazione delle situazioni di rischio permette di guidare le azioni didattiche e, di conseguenza, consente di ridurre la possibilità di un futuro insuccesso scolastico. Le Linee Guida stesse definiscono la necessità di proporre specifiche attività educative e didattiche rivolte al potenziamento delle difficoltà eventualmente emerse dalle attività di screening. In particolare, evidenziano l’importanza di proporre ai bambini giochi ed esercizi diretti al potenziamento delle competenze metafonologiche. Queste ultime, che comprendono ad esempio la capacità di sillabare le parole, riconoscere le rime o la sillaba iniziale delle parole, si riferiscono alla capacità di analizzare e manipolare i suoni che costituiscono le parole.
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Occorre sottolineare che soltanto nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia può essere attuato efficacemente un intervento di individuazione del rischio di potenziali difficoltà di apprendimento. Prima dei cinque anni, infatti, le competenze prerequisite agli apprendimenti scolastici sono ancora in una fase emergente di sviluppo, pertanto prima dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia non è possibile rilevare predittori attendibili di rischio.
Inoltre, è importante evidenziare l’impossibilità di individuare con certezza i soggetti che avranno difficoltà significative nel loro percorso scolastico: la presenza di fattori di rischio di DSA nella scuola dell’infanzia esprime la maturazione lenta o atipica dell’abilità, senza tuttavia predire se la difficoltà di apprendimento evolverà in disturbo.
Bibliografia
Ministero della Sanità, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, Legge 8 ottobre 2010; n.170, Roma.
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