Fare i compiti insieme è più bello!
In una società sempre più individualista e improntata al successo personale, il primo passo per un cambiamento potrebbe essere quello di promuovere la cooperazione tra bambini, ad esempio con il fare i compiti insieme. Oggi più che mai l’altro è da sfidare, bisogna competere con lui ed essere migliori. Il problema è che da soli le strade diventano più difficili da percorrere e che le salite sono spesso troppo ripide. Un antico proverbio dice “l’unione fa la forza” e vale anche per i piccoli e grandi studenti.
Per capire come il lavoro INSIEME possa essere utile partiamo dalle parole. Un “insieme” per la matematica è un gruppo di elementi aventi una caratteristica in comune. Nel nostro caso, potremmo pensare a un insieme costituito da “bambini” che hanno come caratteristica comune i “compiti”. Lavorare è un termine che di solito fa parte del mondo degli adulti, eppure anche i bambini lavorano. Tutti i giorni hanno la sveglia, la scuola e i compiti. La loro routine è spesso scandita settimanalmente proprio come l’orario di lavoro dei loro genitori. Come possono le parole “lavorare” e “insieme” esserci d’aiuto?
Innanzitutto, fare i compiti insieme ha dei notevoli vantaggi:
- Promuove la curiosità. La visione del mondo che ognuno ha è limitata e relativa alla sua storia personale. Riguardo alle materie scolastiche, soprattutto nei primi anni, le conoscenze sono in genere uguali per tutti, eppure tutte le esperienze e attività che i bambini praticano al di fuori della scuola possono portare un grande contributo all’interno della classe e nello specifico gruppo in cui si sta lavorando. Ci sono nonni speciali super lettori che possono raccontare ai nipotini tantissime storie o insegnargli tutte le piante che ci sono in giardino, genitori iper-sportivi che hanno conoscenze su qualsiasi attività fisica oppure mamme bravissime nei lavoretti che possono insegnare come trasformare un semplice bicchiere di carta in un personaggio dei cartoni animati.
- Raccogliere nuove idee. Quando si lavora in team, si riescono a collegare le idee tra loro e a crearne di nuove. Il contributo di tutti diventa fondamentale perché, a partire dalla considerazione di un singolo, si sviluppano poi tantissime possibili strade da percorrere.
- Aiutare e sostenere chi ha difficoltà. In ogni classe c’è sempre qualche bambino più bravo di qualcun altro in qualcosa. Ognuno è unico e speciale, e questa unicità diventa una risorsa per il gruppo nel momento in cui qualcuno ha delle difficoltà. Una spiegazione di un insegnante, per quanto bravo possa essere, a volte non entra proprio in testa perché magari si è in soggezione e ci si sente un po’ troppo fragili e “stupidi” a non capire l’argomento. Tuttavia, se è un nostro compagno di classe che ci aiuta e ci spiega come fare, la probabilità di capire l’argomento in questione è maggiore. Il fatto che l’amico che ci aiuta sia un pari è un enorme sollievo per il bambino abituato a vedere l’adulto come un suo superiore.
- Rispettare il proprio turno. Ebbene sì, quante volte le maestre ci hanno ripetuto che i bambini parlano sopra ai compagni? Troppe. Lavorare in gruppo può aiutarli a capire che non sempre possono parlare loro e che tutti possono dare il loro contributo. Avere un compagno che dice “tocca a me, aspetta” può essere il punto di svolta anche per il bambino più cocciuto e logorroico.
- Stimolare le abilità di problem-solving. In Italia, i bambini sono sempre aiutati dagli adulti, anche quando potrebbero fare da soli. Questa è anche una delle critiche maggiori al nostro modello didattico che ancora oggi è un po’ meno propenso a stimolare le capacità del singolo bambino ed è prevalentemente nozionistico. In gruppo è più facile che i bambini riescano a risolvere problemi insieme, grazie al clima di collaborazione che si instaura tra loro. Le attività di gruppo diventano così un importante strumento per stimolare i bambini ad essere più intraprendenti e a cercare le soluzioni da soli.
- INSIEME è più divertente. È proprio così. Questo vale sia a scuola che a casa. Per i bambini il desiderio più grande è giocare e divertirsi insieme. Fare i compiti a casa dell’amichetto/o e con un gruppo di compagni può essere un’incredibile risorsa sia per i bambini che per i genitori. Organizzarsi in modo che ci si possa trovare in gruppo settimanalmente aiuta i bambini a riprendere il lavoro fatto a scuola con i compagni, con un po’ più di serenità. I noiosi compiti possono diventare la prima parte di un pomeriggio di giochi e scherzi.
La seconda cosa importante del lavorare in gruppo è che la classe non è solo un insieme di bambini singoli e isolati nei loro banchi, ma è un gruppo di bambini che hanno le loro debolezze e potenzialità e insieme possono arrivare a dei traguardi comuni. Troppe volte sento dire che “Mario rallenta la classe con le sue difficoltà”, “Alice è troppo vivace e distrare tutti, tutta colpa sua se mio figlio resta indietro”… Beh, innanzitutto ricordiamoci che i bambini SONO BAMBINI. Non sono piccoli adulti in miniatura e le loro difficoltà spesso si risolvono con la crescita e lo sviluppo. Promuovere un contesto di lavoro sereno e aiutare le insegnanti supportandole e sostenendo anche a casa il “fare i compiti insieme” può essere una risorsa fondamentale per la classe.
Piccoli passi insieme, come delle formiche, fanno di più di grandi passi da soli.