Essere un ragazzo DSA al di fuori dei banchi di scuola
Oggi giorno si è portati a pensare che un ragazzo DSA possa avere difficoltà unicamente nell’ambito scolastico. Questo pensiero è guidato dal fatto che, effettivamente, è proprio tra i banchi di scuola in cui le difficoltà vengono esposte in modo più evidente. Tuttavia, le difficoltà di lettura, scrittura e di calcolo sono contornate come satelliti di tante altre problematicità che sono meno visibili ad occhio nudo ma sicuramente non meno invalidanti.
Ovviamente, la prima cosa da sapere è che non esiste un DSA uguale all’altro…perciò non tutti si ritrovano a scalare le stesse montagne così come persone senza questa diagnosi posso ritrovarsi nelle descrizioni quì di seguito. Questo articolo ha lo scopo di immedesimare il lettore nella vita di un ragazzo DSA ed aiutarlo, in questo modo, a sospendere il giudizio quando incontrerà, nella vita, persone che sono costrette a convivere con questi svantaggi.
Per Approfondire: “DSA e aspetti emotivi“
Il primo ostacolo che mi viene in mente è la memoria. Sicuramente la difficoltà a memorizzare la si riscontra nello studio della storia o della geografia a scuola ma non solo perché un ragazzo DSA se non rinfresca le nozioni una tantum finisce per dimenticarsele. Ed è così che un ragazzo DSA può trovarsi in difficoltà ed essere subito additato come “ignorante” dagli amici perché non si ricorda la data della Rivoluzione Industriale, della caduta del muro di Berlino o la capitale di alcuni stati. “Eppure l’ho studiata così tante volte” o “eppure quella città sono anche andato a visitarla”: sono queste le frasi che si ripetono nella loro testa. La vergogna ovviamente nasce spontanea. Errori che agli occhi di molti sono imperdonabili anche per un ragazzo DSA lo sono ma, non sempre, può farci molto. La memoria gioca brutti scherzi in ogni ambito della nostra vita e allora ecco come è facile non ricordarsi i nomi di persone che si conoscono o dimenticarsi la ricetta del risotto… tutto ciò solitamente avviene per quelle nozioni slegate da processi associativi. Gli episodi e gli eventi che possono essere associati a qualcosa o che sono connotati emotivamente, al contrario, possono essere assimilati facilmente e sono destinati ad essere indelebili. Lo stesso vale per il vocabolario, alcuni termini che non vengono utilizzati di frequente sono destinati ad entrare nel dimenticatoio e rievocarli nel momento corretto è un’impresa titanica.
Non da meno è la difficoltà di orientamento. Ricordarsi le strade percorse più volte o sbagliare una svolta a destra e riuscire a ritrovare la strada corretta è difficile. Capovolgere la cartina e non comprendere più da che parte del mondo ci si trova…tutto ciò accade!!
Più facile da comprendere, forse, sono le ripercussioni nella vita quotidiana di un ragazzo che ha una difficoltà specifica del calcolo. Dare il resto all’amico dopo una cena può essere fonte di errore e di imbarazzo, sbagliare le fatture ai propri clienti perché si è invertito due cifre, contare con le dita. Solitamente questi errori passano per sbadataggine o pigrizia e vengono presi più sul ridere ma non dimentichiamoci che un ragazzo DSA ne è consapevole e quindi imbarazzato.
Per Approfondire: “DSA: Campanelli d’allarme della Dislessia“
Ma non è finita quì…. Pensate ad un ragazzo disortografico che fatica nell’automatizzazione e nell’applicazione di alcune regole ortografiche. Con fatica non si intende impossibilità quindi avere un disturbo specifico della scrittura non esonera una persona a sapere se “A” è con o senza ’”H” ma significa che può volerci qualche secondo in più di riflessione prima di scrivere perché deve applicare qualche strategia appresa nell’arco della sua vita per ricordarsi come una parola va scritta. Una persona senza questa difficoltà riesce a scrivere in modo più automatizzato e rapido. Ed ecco come un ragazzo disortografico rischia di fare errori nella stesura di mail o messaggi… Anche in questo caso per alcune persone leggere “scenza” al posto di “scienza” è un errore gravissimo. Queste persone non hanno torto ma devono anche sapere che per un ragazzo con queste difficoltà trovare gli errori all’interno di un testo, specialmente se scritto da loro stessi, è più complicato che per un normo-scrittore.
Ora che siete quasi alla fine di questo articolo potrete comprendere le difficoltà nella vita quotidiana che può incontrare un ragazzo dislessico quando, per esempio, il suo capo dal nulla gli chiede di leggere un report ad alta voce durante una riunione… O ancora quando ad un bambino gli viene chiesto di leggere in chiesa o al corso di recitazione…
Vorrei concludere cercando di farvi capire la quantità di situazioni frustranti, imbarazzanti e di vergogna che un ragazzo DSA prova nell’arco della sua vita. Questi “fallimenti” creano, goccia dopo goccia, un’ansia prestazionale che non è funzionale. Questa ansia provoca spesso abbandono scolastico o rinuncia di alcuni percorsi di studi universitari e/o lavorativi. Queste esperienze sicuramente generano difficoltà di esposizione in pubblico. Immaginate un avvocato che deve esporre una sentenza in aula o un professore universitario che deve tenere una lezione in aula. Nessuno dei due sarà impossibilitato nel farlo e sicuramente ci riusciranno ma state pur certi che la fatica che hanno fatto per arrivare dove sono sarà stata tanta.
Avere un Disturbo Specifico dell’Apprendimento è come trovarsi a scalare una montagna con uno zaino più pesante dei tuoi compagni: sarà più difficile ma, ricordate, mai impossibile!