LA FATICA DI ESSERE ADOLESCENTI OGGI
Se dovessimo dare forma al concetto di adolescenza attraverso un’immagine, cosa ci passerebbe per la testa? Probabilmente vedremmo scorrere volti di giovanissimi dagli sguardi imbronciati, annoiati, arrabbiati, cupi.
Li immagineremmo con un cellulare in mano, con strane capigliature, qualcuno con la sigaretta tra le dita, rinchiusi nella propria camera o in giro per le strade a far baldoria.
Ebbene si, l’idea comune di adolescenza è spesso stereotipata, rappresentata ancor oggi dall’immagine di ragazzi che non hanno un’idea chiara e definita di chi sono e cosa vogliono.
Cosa c’ è di vero dietro questa rappresentazione? Come dobbiamo porci nei confronti dei ragazzi affinché possa rimanere aperto uno spiraglio di dialogo e confronto finalizzato al supporto della loro crescita? Queste e tante altre sono le richieste ricorrenti che arrivano nella stanza della terapia, portate da parte di genitori che si sentono stremati da una quotidianità caratterizzata da liti furibonde, silenzi ed evidenti sintomi di ansia non espressi a parole.
L’intenzione di questo articolo è quella di fornire degli spunti per rispondere agli interrogativi che l’adolescenza pone.
Chi sono gli adolescenti?
Sono i ragazzi individuati nella fascia d’età che va dai quindici ai diciotto anni. Avendo chiara la fase esistenziale a cui ci stiamo riferendo, possiamo analizzare gli aspetti caratteristici, ovvero quei cambiamenti psicologici e fisiologici che caratterizzano il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta. Per cambiamenti fisiologici ci si riferisce al periodo della maturazione sessuale, il corpo di un bambino diventa un corpo adulto, capace di riprodursi. La velocità di questi mutamenti in alcuni ragazzi può causare apprensione per la trasformazione che subisce il loro aspetto. Con i cambiamenti psicologici, invece, si verificano modifiche nei comportamenti psicosociali e nelle emozioni grazie alle crescenti capacità di attenzione, ragionamento, linguaggio… Si fa strada un pensiero logico e morale, diventano capaci di pensare in modo astratto, nonostante raramente gli adolescenti riescano a proiettarsi al di là del presente, il che spiega l’incapacità di alcuni di loro di riuscire ad immaginare le conseguenze a lungo termine delle proprie azioni.
Quali sono i compiti che un adolescente si trova a dover affrontare in questa fase del ciclo di vita?
– Identità: i ragazzi attraversano una vera e propria crisi di identità, si accorgono che il loro corpo sta cambiando, vorrebbero avere maggior autonomia. Nella relazione familiare si sentono stretti e di conseguenza si ribellano a tutto quello che fino a poco tempo prima era normalità.
– Allontanamento fisico e affettivo: sfuggono agli abbracci dei genitori, raccontano di meno a casa e di più agli amici, rifiutano le figure adulte di riferimento in qualsiasi contesto.
– Sperimentazione: quando escono dal parrucchiere con un nuovo taglio o strambo colore di capelli, quando sostengono con forza la necessità di farsi un piercing o un tatuaggio, quando nascondono i pacchetti di sigarette… Stanno solo sperimentando cosa piace e cosa non piace, magari, a volte, mettendo a dura prova i genitori.
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Quali sono i bisogni in adolescenza?
C’è da premettere che un bisogno ha una prerogativa: se è soddisfatto porta a un reale cambiamento, in caso contrario il soggetto rischia di non maturare o di sviluppare una qualsiasi manifestazione di disagio psicologico.
Realizzata questa presa di coscienza ecco cosa gli adolescenti hanno la necessità di soddisfare:
- Appartenenza al gruppo e interazione con i pari sono bisogni fondamentali per aiutare l’adolescente a sviluppare la propria identità, sia dal punto di vista psicologico che sociale. Sviluppando un legame di appartenenza i ragazzi si sentono più sicuri, accettati e considerati dai compagni e non solo dalle figure genitoriali.
- Il bisogno di comunicare e di essere ascoltati: è un bisogno che troppo spesso viene trascurato ma che è comune a tutti gli esseri umani e negli adolescenti ha la prerogativa di non poter essere soddisfatto da una semplice conversazione. E’ fondamentale che i giovani siano aiutati a soddisfare questi bisogni, dal momento che in famiglia, a volte, la comunicazione è carente nella frequenza e nella qualità.
- Di non essere considerati bambini: spesso i genitori fanno fatica ad accettare o a realizzare che i loro figli stanno crescendo e, anche se non ancora in grado di dimostrare sufficiente autonomia o maturità, è fondamentale che ai ragazzi venga data l’opportunità di esprimere la loro opinione, anche se diversa da quella di mamma e papà e, soprattutto, che vengano coinvolti nelle decisioni quotidiane.
Considerando questi aspetti è fondamentale che il genitore sia in grado di manifestare la propria umanità attraverso le emozioni; egli stesso commette degli errori, chiede scusa, a volte piange, può essere stanco, triste e preoccupato. Condividere con i figli gli stati d’animo lo aiuterà ad evitare l’ansia da prestazione.
Piuttosto che fuggire dai problemi, è bene sostenere i figli adolescenti fornendo loro le strategie per affrontarli, aiutandoli così nel difficile compito di diventare grandi e capire chi sono.
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