DSA: Quando la Scuola può e deve far sorgere il dubbio?
Possiamo trovare dei campanelli di allarme per DSA?
Siamo ormai ampiamente abituati a parlare di bambini o ragazzi con fragilità connesse all’apprendimento, in relazione a una Diagnosi, cioè studenti in possesso di una Certificazione Diagnostica valida ai fini scolastici. Una certificazione diagnostica, stilata a seguito di un iter prestabilito, che ha l’obiettivo di identificare proprio nello studente eventuali fragilità connesse alle abilità di lettura, di scrittura o di calcolo: fragilità ormai note con i termini di dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia.
Studenti quindi che in contesto scolastico possono – anzi hanno il diritto – di usufruire delle cosiddette misure dispensative e compensative, funzionali al loro specifico apprendimento. Un argomento molto sentito anche questo, che affronteremo però in un successivo articolo.
Per Approfondire: “Strumenti compensativi e dispensativi: cosa sono?“
Torniamo al punto allora: nel mondo della scuola tanti sono gli studenti in possesso di una diagnosi chiara e precisa. Ma cosa possiamo dire, invece, di bambini e ragazzi, che senza una diagnosi, presentano invece fatiche significative in contesto scolastico? Quali sono i campanelli di allarme per DSA?
Partendo da questa domanda dobbiamo ragionare sul fatto che, nonostante l’attenzione e la dedizione della famiglia, sono proprio gli insegnanti ad avere un contatto diretto con i propri allievi, un contatto quotidiano che permette loro di osservarli e comprenderli durante i passi fatti verso un’automatizzazione degli apprendimenti.
E quindi, quando è “il momento” di comunicare alla famiglia eventuali dubbi o fragilità che la scuola ha identificato? La necessita di trovare una risposta a questa domanda parte proprio dalle perplessità poste tanto dalla famiglia quanto dagli insegnanti.
“Certo che se la scuola ci avesse fatto notare qualcosa, ci saremmo mossi prima!” (mamma di Alessandro)
“Abbiamo deciso di approfondire le fatiche di Tommaso a scuola, ma sinceramente a noi sembra così presto. Siamo solo ai primi mesi di scuola … non sono le maestre che stanno sbagliando qualcosa?” (papà di Tommaso)
“A volte è così difficile agganciare la famiglia: se dici troppo si spaventano e si mettono sulla difensiva, se prendi del tempo accusano di non essere stati tempestivi…” (insegnante Scuola Primaria)
Alla luce di queste e tante altre domande, il nodo resta da sciogliere: quando è il momento giusto per identificare i fatidici campanelli di allarme per DSA?
Sappiamo ormai, seguendo le linee guida predisposte dalla Consensus Conference del 2010 che la finestra temporale per poter certificare una fragilità connessa alle abilità di lettura (dislessia) e scrittura (disortografia e disgrafia) parte dal termine della seconda elementare, mentre per le abilità logico-matematiche (discalculia) dalla fine della terza elementare.
Ciononostante rimane non esserci un momento preciso per identificare eventuali ricadute negative in ambito scolastico, questo perché partendo dal presupposto che parliamo di bambini e ragazzi con un funzionamento in norma e molto spesso al di sopra della norma, possono nel corso di una parte del loro percorso scolastico riuscire a compensare autonomamente e in modo inconsapevole fatiche, che emergono in modo evidente nel momento in cui cresce la richiesta scolastica. In altre parole, si alza l’asticella delle richieste e si evidenziano le cadute.
Questo per ribadire che lungo l’intero percorso scolastico, e addirittura in età adulta (imparando a dare un nome diverso a fragilità fino a quel momento ricondotte a caratteristiche personali “la matematica non ha mai fatto per me”) possono evidenziarsi connotazioni legate al proprio apprendimento.
Ma non è solo così… volgendo lo sguardo “prima della fatidica seconda e poi terza elementare” (e addirittura già dall’ultimo anno di scuola dell’infanzia) è possibile riconoscere nei bambini primi segnali, i primi campanelli di allarme per DSA che potrebbero rientrare nei primi anni di scolarizzazione, così come “esplodere” nel tempo.
Per approfondire: “L’importanza di una diagnosi precoce DSA“
I campanelli di allarme per DSA alla scuola materna
Ecco quindi a cosa è bene prestare attenzione, fin dai primi anni della Scuola Materna:
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Analisi visiva: capacità di scannerizza l’immagine e individuare i singoli elementi.
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Discriminazione DX e SX: dominanza laterale non adeguatamente acquisita (difficoltà nel riconoscimento e nell’uso della mano per disegnare).
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Discriminazione uditiva e ritmo: percezione e riproduzione di suoni e ritmi che prevedono cadenze e intensità diverse.
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Memoria uditiva sequenziale e funzione uditiva: attività di ordinamento di sequenze e riconoscimento di «pezzi» della storia.
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Integrazione visivo-uditiva: esercizi di abbinamento dell’immagine con il suono corrispondente (es. animali, lettere, sillabe, parole).
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Globalità visiva: esercizi atti a stimolare la percezione globale delle caratteristiche visive delle parole.
Per approfondire: “Identificare la dislessia prima che i bambini imparino a leggere“
I campanelli di allarme per DSA alla scuola elementare
E se non «suona l’allarme» alla scuola materna?
Ecco i campanelli di allarme per DSA da considerare, invece, alla scuola elementare:
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Lettura: lettura poco fluente e accurata in termini di velocità e correttezza, difficoltà a riconoscere le lettere, i segni dell’ortografia, le regole di conversione grafema-fonema e nella costruzione di parole.
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Scrittura: difficoltà a livello ortografico e/o scrittura poco leggibile, spesso accompagnata da indolenzimento delle mani.
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Calcolo: capacità di contare in assenza del dato percettivo, fatica nell’acquisire gli «amici del 10», mancata automatizzazione delle tabelline, fatica nell’esecuzione di moltiplicazioni e divisioni, lentezza nel calcolo mentale
Per approfondire: “Quando 2×2 non fa sempre 4: i campanelli d’allarme della Discalculia evolutiva“
Ecco, queste sono solo alcuni degli aspetti da tenere ampiamente a mente per quello che riguarda i campanelli di allarme per DSA, ricordando assolutamente che gioca poi un’importante variabile individuale in ciascun bambino, variabile che incide sul suo percorso di crescita e di conseguenza di apprendimento.
Vi rimandiamo ai prossimi articoli del blog legati alla scuola, proprio con l’obietto di avere ogni giorno più strumenti funzionali per lavorare con i bambini “oltre la didattica” e “oltre la diagnosi”.