SOS scuola| I DSA e vacanze
Cosa dire del tema DSA e vacanze?
Le tanto attese vacanze estive sono ormai concluse. Bambini e ragazzi sono pronti, o quasi, a tornare sui banchi di scuola per riprendere i ritmi scolastici ed extrascolastici, messi in “pausa” per quasi tre lunghi mesi.
Tre mesi sono lunghi e ritornare alla quotidianità dettata da orari, compiti e ritmi serrati non è proprio facile. Tra studenti e studentesse c’è chi si accinge anche a intraprendere un nuovo percorso scolastico, dettato dal passaggio a un nuovo ordine di scuola. Per qualcuno sembra che settembre sia il momento del “ricominciare da capo”, tra emozioni nuove e qualche timore.
Sensazioni importanti che accompagnano anche, talvolta soprattutto, il tema dei DSA e vacanze. Studenti che magari hanno svolto un iter valutativo proprio durante l’estate a fronte di fragilità connesse agli apprendimenti evidenziate proprio durante l’anno scolastico concluso e che quindi si accingono a riprendere la scuola, con nuove indicazioni e “un nuovo paio di occhiali” con cui guardare la didattica e con cui gli stessi insegnanti guarderanno loro.
Ma ci sono anche bambini e ragazzi con diagnosi alle spalle da anni, bambini che – secondo sistematiche osservazioni e ricerche svolte – rientrano dalla pausa estiva con “una marcia in meno”. Non meno impegno, meno determinazione, meno volontà, ma una fatica in più. E’ infatti dimostrato che durante il periodo d’interruzione delle attività scolastiche i bambini con DSA peggiorano le loro capacità di lettura, in termini sia di velocità che di accuratezza. Questo non perché non vengano seguiti o supportati. Anzi. Questo avviene proprio anche nel momento in cui durante l’estate vengono svolte attività di trattamento sotto il controllo di un adulto. La causa pare essere riconducibile proprio all’interruzione della scuola e quindi all’assenza di sistematicità con cui vengono solitamente esposti agli apprendimenti, siano essi nuovi o da consolidare.
Non avviene analogamente per i normolettori (studenti cioè senza fragilità in termini di abilità di lettura). E’ stato, infatti, riscontrato che questi bambini non regrediscono in termini di capacità di lettura, neanche se piccoli, quindi neanche al passaggio tra la prima e la seconda classe della scuola primaria. A fronte delle ricerche svolte, è stato evidenziato, al contrario, che mostrino una piena stabilità nei loro processi di decodifica, che portano a migliorare e consolidare il processo di lettura sia in termine di rapidità che di correttezza.
La causa che differenzia tali processi di stabilità in bambini con o senza diagnosi DSA trova spiegazione proprio nella causa sottostante un Disturbo Specifico dell’Apprendimento: una causa riconducibile, ad oggi secondo la letteratura, a natura neurobiologica. Non si parla quindi, come già ribadito in precedenti articoli, di intelligenza minore o di minore impegno, ma di uno sviluppo neurologico atipico che caratterizza i bambini con DSA. Semplicemente, in altre parole, un funzionamento diverso.
Cosa fare per migliorare il rapporto tra DSA e vacanze?
Ecco qualche consiglio…
- Dare spazio alla creatività estiva, proponendo attività interessanti correlate agli apprendimenti, come ad esempio l’uso del pc per svolgere giochi specifici o l’ascolto di audiolibri magari, insieme, in macchina, nei lunghi tragitti.
- Pianificare insieme i tempi – comprensivi di pause adeguate – per lo svolgimento dei compiti estivi, per non arrivare a fare tutto di corsa e all’ultimo momento (“così ti ricordi meglio”).
- Non iniziare a fare il conto alla rovescia rispetto all’inizio della scuola. Inutile è trasmettere ansia e preoccupazione ai bambini, circa qualcosa che già in qualche modo può intimorirli.
- Riordinare e preparare insieme il materiale scolastico, comprensivo degli strumenti compensativi che normalmente il bambino ha utilizzato, così che torni pian piano alla mente anche l’aspetto più operativo correlato alla didattica.
- Iniziare a pensare insieme a come organizzare l’anno scolastico che sta per aprirsi, dando spazi e tempi funzionali per i compiti scolastici, magari con l’aiuto di un tutor, ad eventuali trattamenti sospesi per l’estate ma che devono essere intrapresi, oltre che a momenti di svago partendo proprio dagli interessi del bambino. Attenzione che una giornata e una settimana organizzata, non è equivalente a giornate e settimane piene e dense di impegni, che possono, se eccessivi, ottenere nei bambini l’effetto contrario, di stress e pesantezza.
Per quanto riguarda, infine, i bambini che stanno per intraprendere l’ultimo anno prima di un passaggio di ciclo (ad esempio la quinta classe primaria o la terza classe secondaria di primo grado) è bene iniziare a muoversi per svolgere la rivalutazione e quindi l’aggiornamento di diagnosi, fondamentale per il passaggio all’ordine successivo di scuola.
E’ bene ricordare che la rivalutazione deve essere svolta anche per l’iscrizione all’Università, fatto salvo che la diagnosi in possesso non sia antecedente di più di 3 anni. Parliamo quindi di studenti che hanno già compiuto 18 anni, per i quali è necessario rivolgersi a Equipé accreditate, che svolgano diagnosi in età adulta.
E allora buon inizio anno scolastico a studenti, studentesse e alle loro famiglie… un anno che sia pieno delle soddisfazioni tanto sperate, con alle spalle un’estate “ricaricante”!
Approfondisci nel Blog: “Bentornata Scuola! Bentornati a Scuola!”