I campanelli di allarme per i Disturbi dell’Alimentazione
Come è ben noto l’adolescenza rappresenta una fase di cambiamenti bruschi, imprevedibili e inattesi, senza dubbio destabilizzanti, dobbiamo stare attenti a trovare i campanelli di allarme per i disturbi dell’alimentazione, una condizione molto sofferta.
I cambiamenti dell’adolescenza sono infatti trasformazioni fisiche, a cui si sommamo cambiamenti nel riconoscere e regolare le emozioni e anche di modificazioni di tipo relazione (all’interno della famiglia e con i coetanei).
Tutto ciò porta l’adolescente a dover necessariamente fronteggiare una CRISI (dal greco “krino”: sperare la parte buona da quella cattiva).
Questa crisi tuttavia non rappresenta solo un pericolo, ma anche una grande opportunità di aggiustamenti di rotta e di sperimentazione di nuove modalità relazionali.
Sono tre le tipologie di crisi che si riscontrano in adolescenza:
- Assenza di crisi (segnale di allarme)
- Crisi normale (in cui gli adulti fungono da sponde di contenimento resistenti ma amorevoli)
- Crisi patologica (in cui emergono sintomatologie quali fobie, ossessioni, atti autolesivi e eterolesivi, abuso di sostanze e disturbi dell’alimentazione)
I campanelli di allarme per i disturbi dell’alimentazione
Si possono individuare dei chiari campanelli di allarme per i disturbi dell’alimentazione che segnalano lo scivolamento in una crisi patologica.
In particolare, per quel che riguarda i DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE ci sono dei segnali precoci che dovrebbero allertare i genitori, gli insegnati e tutte quelle figure che interagiscono con gli adolescenti:
- una notevole perdita di peso
- preoccupazione per il peso, il tipo di alimenti, le calorie, il contenuto in grassi e la dieta in genere
- frequenti commenti e ansia circa il sentirsi “grassi” o in sovrappeso nonostante la perdita di peso
- negazione della fame
- presenza di rituali alimentari
- frequenti scuse per evitare gli orari dei pasti o le situazioni in cui si mangia
Tuttavia il cibo e il peso sono solo alcuni dei campanelli d’allarme da tenere in considerazione. Ci sono anche aspetti relazionali, emotivi e della quotidianità a cui è necessario dare il giusto rilievo.
Nello specifico si tratta di:
- una maggior chiusura dell’adolescente rispetto agli amici e alle attività abituali
- cambiamenti nell’attività scolastica
- aumento dell’attività fisica
- aumentata tristezza
Se in aggiunta a questi segnali, il genitore o l’adulto di riferimento ha la sensazione che qualcosa non stia più andando “per il verso giusto”, è bene che accolga la propria intuizione e chieda la consulenza specialistica di uno psicologo per comprendere l’entità del problema ed, eventualmente, intervenire per evitare che il quadro possa aggravarsi o deteriorarsi.