Il disegno infantile
Che cosa è il disegno infantile?
Molti credono che il disegno infantile sia banale e poco importante ma in realtà è un processo complesso che richiede l’utilizzo ci competenze motorie, percettive e cognitive: competenze che ovviamente non sono presenti alla nascita ma che maturano man mano nel corso dei primi cinque anni di vita.
Per rappresentare qualcosa di comprensibile su un foglio bisogna infatti:
- isolare dei tratti (o delle parti) di una entità complessa a tre dimensioni;
- riprodurre questi tratti (o parti) accuratamente in sole due dimensioni;
- relazionare logicamente gli uni agli altri e al tempo stesso muovere la mano sul foglio con attenzione.
In aggiunta a queste 3 caratteristiche che si uniscono fra loro c’è l’immaginazione del disegnatore, che utilizza ciò che ha osservato, sentito, toccato e gustato ma anche ciò che appartiene al suo mondo emotivo interiore: paure, desideri, perplessità e convinzioni.
Nel trasporre sul foglio, e quindi nel portare <<fuori di sé>> ciò che ha nella mente o sente in quel momento, il bambino esprime se stesso e comunica con gli altri.
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Come il gioco, il disegno ha diverse funzioni: espressive, socializzanti, comunicative ma anche terapeutiche perché attraverso il disegno il bambino può trasporre sul foglio sé stesso, dargli una forma, renderlo concreto e comunicarlo, ma avendolo sempre davanti a sé stabilendo una distanza di sicurezza. Il disegno in questo caso non è solo espressione dei propri stati interni ma anche un mezzo per controllarli.
Come avviene?
Per permettere tutto questo è importante che i bambini abbiano il tempo e la tranquillità necessari per giocare con le linee, le forme e i colori, per trasporre sul foglio loro stessi, per immaginare differenti soluzioni.
Occorrono dunque concentrazione e pause per progettare, eseguire e portare a termine un disegno. Per poter procedere nel lavoro il piccolo artista deve fermarsi ogni tanto a guardare e a valutare ciò che sta facendo, cosa deve aggiungere o modificare, se può considerarlo concluso oppure no. Per fare tutto ciò è necessario un clima tranquillo e facilitante, senza distrattori quali la televisione di sottofondo che altrimenti renderebbero la sua attenzione frammentaria. Se poi è abituato, fin dai primi mesi di vita, al ruolo passivo di spettatore e di fruitore dei prodotti altrui, sarà meno motivato a impegnarsi in una attività come il disegno, che ha il privilegio di collegare la mente con il corpo, le idee co i movimenti e le emozioni.
Perché è così importante il disegno infantile?
- perché affina l’immaginazione;
- perché permette di rappresentare e partecipare al mondo circostante;
- perché consente al disegnatore di proporre quelli che sono i suoi problemi e di comunicarli;
- perché disegnando e dipingendo i bambini arrivano a elaborare e a esporre in maniera sintetica, ma non priva di dettagli significativi, le conoscenze che hanno acquisito e i soggetti e i problemi che li circondano.
Questa forma spontanea di espressione è dunque anche uno strumento che consente di pensare il mondo e, rappresentandolo, di dargli forma e di mettervi ordine.
Per tutti questi motivi i disegni infantili possono essere <<letti>> dagli adulti, che attraverso una attenta osservazione con qualche opportuna domanda possono arrivare a comprendere aspetti importanti della crescita, della maturazione, del mondo interiore e dell’ambiente di vita del suo autore.
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Bibliografia
Oliviero Ferraris A., Il significato del disegno infantile, Bollati Boringhieri, 2012
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