ADHD e disattenzione
Uno degli aspetti che più caratterizza un bambino con ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, in italiano Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) è la disattenzione. Ma che cosa si intende esattamente con disattenzione?
La disattenzione
Sentiamo spesso parlare di attenzione e disattenzione, quante volte abbiamo sentito e magari anche detto frasi come “Stai attento!!” oppure “Ascolta!!”? Infatti, una delle maggiori delle maggiori difficoltà che i bambini con Adhd incontrano è stare attenti. Per noi adulti può sembrare semplice o banale, basterebbe rimanere concentrati, ma per loro è davvero una sfida.
Questi bambini infatti faticano a focalizzarsi sui dettagli, dando molti aspetti per scontato, o a rimanere concentrati su un’attività per un lungo periodo di tempo. Inoltre, si distraggono molto facilmente, anche per stimoli banali, come un pensiero improvviso o qualcosa che passa fuori dalla finestra o dalla porta. Potrebbero faticare a seguire un discorso, dando l’impressione di non ascoltare o avere poco interesse, o interrompere velocemente le attività iniziate, passando spesso da una all’altra.
La disattenzione quindi non è semplicemente una non attenzione, ma si può manifestare in diversi modi. Il DSM V (APA, 2013) nel descrivere quali sono le caratteristiche della disattenzione elenca i seguenti comportamenti:
- spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività;
- ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco;
- spesso sembra non ascoltare quando gli/le si parla direttamente;
- spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti di scuola, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro;
- ha spesso difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività varie;
- spesso evita, prova avversione o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (es. compiti a casa o a scuola);
- perde spesso gli oggetti necessari per i compiti o altre attività (es. giocattoli, compiti assegnati, matite, libri, ecc.);
- spesso è facilmente distratto da stimoli esterni;
- spesso è sbadato nelle attività quotidiane.
Da questo elenco si capisce come le difficoltà di attenzione non siano solamente uno “stare attenti”, ma abbiano diverse sfumature.
La disattenzione fuori da scuola
Un aspetto importante è che questi bambini faticano a mantenere l’attenzione non solo a scuola, ma anche nelle attività di gioco o sociali. Ad esempio, durante un gioco faticano ad aspettare il proprio turno o a prestare attenzione quando giocano gli altri oppure non ascoltano le regole o le istruzioni.
Un altro aspetto da sottolineare è il ruolo che ha la motivazione. A volte può capitare che un bambino con Adhd riesca a rimanere attento e non distrarsi per tutta la durata di un’attività, se per lui è interessante o divertente, come ad esempio disegnare o giocare. Tuttavia, le attività che vengono considerate motivanti sono spesso quelle che richiedono meno impegno dal punto di vista cognitivo.
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Le conseguenze della disattenzione
Non è quindi difficile immaginare le conseguenze di questi comportamenti. Oltre a essere caratterizzato da quelli che vengono definiti “errori di distrazione”, spesso il lavoro dei bambini con ADHD è incompleto, disordinato e poco curato. Inoltre, a causa delle difficoltà che incontrano, faticano a raggiungere obbiettivi richiesti dalla scuola. Dal punto di vista sociale, invece, spesso i comportamenti sopra elencati portano a frequenti discussioni o conflittualità non solo a casa e a scuola, ma anche con gli amici e i compagni.
È necessario quindi comprendere a fondo le difficoltà che i bambini con ADHD incontrano non solo a scuola, ma anche nella vita di tutti i giorni per strutturare un trattamento che sia realmente di aiuto. È fondamentale inoltre che sia crei una rete tra famiglia, scuola e professionisti al fine di trovare e applicare le strategie più efficaci per la gestione delle difficoltà, strutturando le attività in modo che riescano a sfruttare la propria attenzione (anche se ridotta) nel miglior modo possibile.