L’importanza di una diagnosi precoce DSA
Oggigiorno, l’acronimo “DSA” è entrato quasi nel quotidiano nei discorsi di insegnanti e professori, tra i banchi di scuola, e di genitori, avvolti in tanti dubbi e domande tra le mura di casa. E’ un termine che sta prendendo talmente tanto spazio, da sfociare talvolta in ansie e allarmismi.
“La mia bambina legge in modo lento e difficoltoso. Sarà dislessica?” – chiede una mamma preoccupata.
“Non è possibile che in quinta elementare, ancora dimentichi gli accenti e le doppie! C’è qualcosa che non va!” – afferma una maestra a colloquio.
Quanto questi e altri dubbi sono leciti, trovando un fondamento su cui ragionare, e quanto invece sono frutto di troppe informazioni riportate – e magari mal riportate -, che non fanno altro che allertare senza motivo?!
Partiamo dall’inizio, facendo un po’ d’ordine per poi parlare dell’importanza di una diagnosi precoce DSA.
I Disturbi specifici dell’apprendimetno
Innanzitutto, l’acronimo DSA viene utilizzato per indicare i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, che nello specifico comprendono:
- la dislessia (come difficoltà di lettura)
- la disgrafia (come difficoltà di scrittura, correlata al tratto e alla produzione grafica)
- la disortografia (come difficoltà di scrittura, correlata agli errori commessi)
- la discalculia (come difficoltà con i numeri e i calcoli)
I DSA hanno un’origine neurobiologica e non si accompagnano a deficit intellettivo. Le persone con DSA hanno un QI (Quoziente Intellettivo) nella norma, anzi, spesso superiore alla media.
In genere il disturbo specifico si manifesta nel momento in cui il bambino impara a leggere e a scrivere – quindi in concomitanza del suo ingresso alla Scuola Primaria -, anche se lo stesso era presente anche in precedenza, senza che fosse magari stato rilevato, magari tramite un accurato Screening alla Scuola dell’Infanzia.
Se fino a qualche anno fa l’attenzione verso tali difficoltà – attenzione posta dalle famiglie quanto dalla Scuola – era correlata a situazioni estreme e assai evidenti, oggi si corre il rischio di creare falsi allarmismi, “per timore di sottovalutare qualcosa di importante”.
Quando scegliere di intraprendere un percorso valutativo?
Di fronte a un sospetto, circa alcuni campanelli d’allarme identificati nel bambino, da parte della famiglia quanto dalla scuola, bisogna cercare di condividere reciprocamente e tempestivamente tali perplessità, scegliendo successivamente di sottoporre il bambino a una diagnosi accurata, mirata e individualizzata, svolta tramite passaggi precisi e pianificati da tutti i membri dell’Equipe di professionisti alla quale ci si rivolge, che utilizzerà l’ausilio di test specifici, tarati sull’età anagrafica e di scolarizzazione del bambino, come dicono le linee guida ufficiali.
Perché è importante una diagnosi precoce DSA?
La diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento, può essere fatta solo da un Equipe, accreditata presso la ASL che seguirà le indicazioni e le linee guida stilate dalla Consensus Conference del 2011, con un approccio multidisciplinare, coinvolgendo differenti professionisti, facendo sì che la valutazione venga svolta tramite incontri specifici con la psicologa, la logopedista e la neuropsichiatra.
A seguito dell’iter valutativo, l’Equipe produrrà una diagnosi – e quindi una successiva Certificazione che attesta la presenza del Disturbo – solo nel momento in cui i risultati ottenuti dal bambino in prove specifiche rileveranno una competenza nella scrittura, lettura e/o calcolo significativamente al di sotto di quanto previsto in relazione all’età, all’istruzione e al livello cognitivo.
Una diagnosi precoce DSA, tempestiva e accurata, permetterà quindi due aspetti fondamentali:
- da una parte, di evitare errori di valutazione (azzardata e approssimativa) che possano portare a colpevolizzare il bambino (“Non impara perché non si impegna“) o attribuire la causa delle sue difficoltà a problemi psicologici o familiari, correndo quindi il rischio di incidere anche sul piano emotivo-relazionale del bambino stesso, appesantendo il suo vissuto scolastico, con fragilità correlate alla sua autostima e alla sua motivazione;
- dall’altra, di mettere in atto aiuti specifici e individualizzati, utilizzando tecniche di riabilitazione e trattamento (con un percorso di potenziamento mirato con gli Specialisti) e di compenso a scuola, nonché altri semplici provvedimenti come ad esempio la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti, l’uso della calcolatrice o del computer, quando indicato nelle indicazioni della relazione consegnata e condivisa con la famiglia.