DDAI: Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
ADHD è l’acronimo inglese di Attention Deficit Hyperactivity Disorder, che nella lingua italiana prende il nome di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività , noto con la sigla DDAI.
Tale deficit è un disturbo dell’autoregolazione:
- di tipo evolutivo;
- di origine neurobiologica;
- che interferisce con le attività quotidiane e i compiti di sviluppo del bambino: andare a scuola, giocare con i coetanei, convivere serenamente con i genitori e, in generale, inserirsi normalmente nella società.
Le difficoltà di regolazione in un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività?
- il processo di pianificazione e soluzione dei problemi;
- la capacità di concentrarsi;
- il livello di motivazione;
- la capacità di gestire le proprie emozioni;
- la tendenza ad agire impulsivamente;
- il suo comportamento motorio e il suo comportamento con gli altri;
- il suo livello di autostima.
Al contrario, è fondamentale ricordare, che un bambino con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività non è:
- un bambino poco intelligente;
- un bambino che si comporta male apposta;
- un bambino maleducato o non seguito dalla famiglia;
- un bambino svogliato o “cattivo”;
- un bambino che “deve ancora crescere”.
Disattenzione, iperattività e impulsività sono i comportamenti chiave che caratterizzano il comportamento dei bambini con diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività. I sintomi rilevati nel bambino, a seguito di una valutazione spesso diretta e indiretta – che coinvolga quindi anche famiglia e scuola -, permettono di differenziare spesso la diagnosi tramite una classificazione specifica in presenza o meno di una prevalenza di elementi.
Tali indicatori devono comunque essere presenti e rilevati in almeno due situazioni di vita del bambino per un tempo continuativo non inferiore a 6 mesi.
Sulla base dei comportamenti rilevati possono essere fatte 3 classificazioni del disturbo, facendo una differenziazione a seconda dei sotto-tipi rilevati:
- Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività con disattenzione predominante (rispetto ai tratti iperattivi ed impulsivi);
- Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività con iperattività-impulsività predominante (rispetto ai tratti correlati alla disattenzione);
- Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività di tipo combinato, dove si delinea un quadro appunto combinato tra sintoni di disattenzione e di iperattività-impulsività.
Tra i sintomi prevalenti per diagnosi vengono evidenziati:
- Per la disattenzione:
- fatica ad organizzarsi, in ambito scolastico e pratico delle attività quotidiane;
- facile distraibilità, apparentemente immotivata;
- fragilità a mantenere l’attenzione sostenuta sul compito o sulle attività ludiche;
- disinteresse per attività legate all’ascolto (non segue ad esempio le istruzioni date);
- disinteresse per attività correlate a compiti che richiedono sforzo mentale e concentrazione prolungata;
- disorganizzazione nel materiale personale e scolastico.
- Per l’iperattività e l’impulsività:
- irrequietezza e agitazione motoria e verbale;
- difficoltà a rispettare i tempi, sia verbali che fisici (rispetto del proprio turno, rispetto del proprio posto in fila…);
- produzione di risposte impulsive, quasi non contenute e talvolta inappropriate;
- fatiche a mantenere la postura, ad esempio seduto al banco, con necessità costante di alzarsi e muoversi;
- produzione verbale non contenuta e spesso inappropriata.
- difficoltà a mantenere il silenzio e il rispetto dei turni altrui.
Ricordiamo, infine, che il tema del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività rimane vasto e in continua evoluzione rispetto alle nuove evidenze scientifiche, pertanto qualora necessitaste di informazioni o delucidazioni a riguardo potete contattarci al fine di ricevere un supporto a 360 gradi, tramite gli specialisti del Centro Ieled formati in materia.
Approfondisci nell’articolo: “l’intervento psicomotorio dei bambini ADHD“