Mamma che voce! Cos’è la Disfonia?
La voce è il prodotto di un sistema che comprende diversi apparati e organi, fulcro della fonazione è la laringe. Internamente alla laringe troviamo quattro corde vocali separate da una cavità disposte su due diversi piani. Le due corde vocali disposte sul piano inferiore vengono definite vere, impegnate nella produzione della voce, le altre due posizionate leggermente più in alto sono definite false, poiché coinvolte solo in funzioni non vocali quali la tosse e la deglutizione.
Elemento fondamentale nella produzione della voce è l’apparato respiratorio e polmonare, che garantisce la corrente d’aria che passando attraverso le corde vocali viene sonorizzata.
La corrente espiratoria sonorizzata dalle due corde vocali attraversa la faringe, la bocca e le cavità nasali, definite cavità di risonanza poiché modificano il suono amplificandolo o smorzandolo. Nella bocca la voce viene trasformata nei suoni della lingua da un complesso meccanismo articolatorio.
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Cos’è la Disfonia?
Con il termine disfonia si intende un’alterazione della qualità vocale. Le cause della disfonia possono essere molte, per la presente trattazione è sufficiente sapere che esistono:
- disfonie che originano in seguito a una lesione organica (infiammazione) della laringe, per esempio laringite acuta o cronica
- disfonie che originano a causa di un uso scorretto della voce, nel senso di eccessivo (surmenage) o cattivo (malmenage) utilizzo. Queste disfonie possono generare un’alterazione organica della laringe: noduli cordali, polipi cordali, ulcera da contatto, edemi.
Perché l’apparato fonatorio del bambino è più delicato?
L’apparato fonatorio del bambino è molto più fragile, immaturo e meno prestazionale rispetto a quello dell’adulto, la completa maturazione arriva solo in età prepuberale, nel corso della muta vocale.
Come detto la produzione del suono si realizza attraverso cicli di apertura e chiusura delle corde vocali, tuttavia c’è modo e modo di chiudere. Posso avvicinare le corde vocali con delicatezza o posso spingerle con forza. Quando grido, faccio la voce grossa o parlo senza prendere fiato spingo con violenza le corde vocali l’una contro l’altra, rischiando di causare un trauma.
Il sistema dell’adulto presenta delle strutture in grado di ammortizzare efficacemente questi traumi e l’eventuale danno è contenuto e localizzato al solo punto del bordo della corda traumatizzato e esita nella formazione di piccoli calli sul bordo della corda vocale.
Il sistema del bambino non presenta questo meccanismo di protezione, pertanto il trauma causato dalla voce urlata è diffuso e scatena come reazione di difesa un processo infiammatorio in cui le corde vocali appaiono gonfie e arrossate.
Nell’adulto la formazione di piccoli calli ha grosse ripercussioni sulla fonazione, le corde vocali non riescono ad unirsi completamente quindi assieme al suono esce dell’aria, questo infastidisce e porta alla consultazione del medico; nel bambino, invece, l’aumento della massa non impedisce l’accollamento delle corde ma rende solo più grave e scura la voce, destando meno preoccupazione e quindi rimandando la consultazione medica.
Se la voce è la corrente d’aria espiratoria sonorizzata dalle corde vocali, è facile comprendere che quanto più grande è il volume del polmone, tanto maggiore sarà l’aria contenuta al suo interno, tanto maggiore sarà l’aria espiratoria e di conseguenza il tempo di fonazione.
Aspettarsi da un bambino lo stesso tempo di fonazione di un adulto sarebbe come pretendere di percorrere gli stessi km con due macchine aventi serbatoi di benzina con capacità diversa.
Altro importante fattore da tenere in considerazione è che il bambino non ha ancora maturato l’intelligenza corporea, non è ancora in grado di ascoltare e attribuire significato ai segnali del proprio corpo. Se abbiamo una brutta faringite preferiamo limitare l’uso della voce per evitare di aggravare la situazione, è un meccanismo di autoprotezione che abbiamo appreso negli anni sulla base delle nostre esperienze, un bambino non è in grado di autoascoltarsi e, di conseguenza, di autosalvaguardarsi, pertanto anche se le sue corde vocali sono infiammate e la voce è rauca, lui continua a parlare e giocare con la voce.
Viste le differenze esistenti tra il sistema fonatorio del bambino rispetto a quello adulto, è importante presentare al bambino un modello vocale corretto, perché nei bambini gioca un ruolo fondamentale l’imitazione delle persone che si prendono cura di loro (genitori, nonni, insegnanti, ecc.), pertanto l’esempio di un adeguato/errato uso vocale da parte degli adulti influisce, per modellamento, sulle prestazioni vocali del bambino. Siamo il primo modello di fonazione dei nostri bambini.
Come riconoscere i segnali per intervenire tempestivamente
La fascia di età che maggiormente giunge dal logopedista per la rieducazione di problematiche vocali è compresa tra i 5 e i 14 anni.
La comparsa di abbassamenti di voce, raucedine e voce graffiata con repentini sbalzi di intensità, nella maggior parte dei casi rappresentano una condizione parafisiologica, di cui non preoccuparsi, a meno che non si verifichino più volte in un limitato periodo di tempo.
È proprio la frequenza con cui si verificano che deve farci sorgere il dubbio che forse non si tratta di sintomi legati ad una semplice infiammazione delle vie aeree.
Pertanto se notiamo che il nostro bambino presenta frequenti ed improvvisi abbassamenti/cambi di voce e osserviamo sforzo nel parlare è fortemente consigliato rivolgendosi al proprio pediatra e agli specialisti di riferimento: l’otorinolaringoiatra o il foniatra e il logopedista.
Il medico foniatra o otorinolaringoiatra effettua un esame obiettivo della laringe, rilevando le eventuali alterazioni a carico delle corde vocali e fornisce indicazioni per il trattamento con il logopedista.
La presa in carico logopedica è rivolta sia al bambino sia ai genitori, perché non si limita alla risoluzione del sintomo, ma interviene anche sull’ambiente e sulle modalità comunicative nei contesti, familiare e scolastico.
QUALCHE CONSIGLIO PER ESSERE DEI BUONI MODELLI DI FONAZIONE
- Quando volete richiamare l’attenzione degli altri avvicinatevi: guardarsi mentre ci si parla rende molto più semplice la comunicazione.
- Evitate di chiamarvi o parlarvi da una stanza all’altra
- Evitate di urlare per ottenere le cose
- Evitate di parlarti mentre siete girati di spalle
- Rallentate i ritmi di vita, prendetevi il tempo per parlare e ascoltare con calma, se ho tante cose da dire e poco tempo per farlo, tenderò a parlare senza prendere fiato.
- Se sapete di non avere il tempo necessario per poter ascoltare con calma il vostro bambino, spiegategli perché in quel momento non potete ascoltarlo e indicategli un momento in cui potrete farlo tranquillamente
- Durante una discussione, se presi dalla foga parlate per frasi lunghe, il bambino per tenervi testa, cercherà di fare altrettanto, andando in fame d’aria
- Diminuite i rumori ambientali, non ce ne rendiamo conto, ma nelle case di oggi ci sono rumori di fondo molto forti come la televisione accesa, il rumore della lavatrice, il fratello/la sorella che gioca, il rumore che proviene dalla città, è quindi inevitabile, usare una intensità di voce molto alta.
- Spegnete la televisione quando vi ritrovate al momento del pasto
Modificando lo stile vocale di tutta la famiglia aiuterete il bambino ad utilizzare in modo corretto la sua voce.
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