Cosa prevede l’iter di valutazione ADHD
Le linee guida dell’Associazione Italiana di Neuropsichiatria Infantile (SINPIA, https://www.sinpia.eu/linee-guida/linee-guida-anno-2018/) prevedono un percorso per la valutazione ADHD piuttosto articolato e approfondito. È necessario coinvolgere, infatti, tutti gli ambiti di vita del bambino: per comprendere appieno le sue peculiarità dobbiamo poter raccogliere numerose informazioni sia quantitative sia qualitative provenienti dalla vita familiare, da quella scolastica e da quella relazionale.
Verranno proposti test e questionari osservativi, di seguito una breve descrizione.
Primo passo per la valutazione ADHD
Primo colloquio anamnestico: necessario al fine di prendere informazioni sullo sviluppo del bambino, sulla vita famigliare e sociale. Come “vive” la vita scolastica? Come affronta le situazioni di gioco? Come i cambiamenti? Consegna alla famiglia e alla scuola di questionari osservativi, relativi ad aspetti relazionali, emotivi, cognitivi. Consegna da parte della famiglia di eventuali precedenti valutazioni o relazioni da parte di specialisti e/o della scuola.
Secondo passo per la valutazione ADHD
Valutazione del funzionamento cognitivo del bambino: quali sono le strategie cognitive messe in atto dal bambino durante lo svolgimento delle prove?
Saranno proposte prove di tipo verbale (come l’analisi dell’ampiezza del vocabolario, il pensiero analogico, la capacità di giudizio), di tipo visuo-spaziale (come la pianificazione, il pensiero analogico su analisi visiva e il ragionamento logico deduttivo), di tipo mnestico (come la memoria a breve termine e la capacità di tenere a mente delle informazioni per poterle poi rielaborare)e di tipo esecutivo (come la coordinazione oculo-manuale e l’attenzione selettiva sostenuta).
Terzo passo per la valutazione ADHD
Valutazione degli apprendimenti: spesso, le difficoltà attentive che vengono riportate si sovrappongono e interferiscono nel normale svolgimento di compiti di apprendimento, sia che siano relativi all’ambito della letto-scrittura, all’ambito ortografico e della comprensione o del calcolo.
É opportuno, pertanto, valutare come il bambino apprende, quali strategie utilizza siano funzionali o meno e quali sono le difficoltà che riscontra.
Quarto passo per la valutazione ADHD
Approfondimento neuropsicologico di attenzione, di inibizione, di impulsività, di pianificazione.
In particolare, la valutazione neuropsicologica specifica dovrebbe sempre includere:
- prove di analisi di dettagli e richiesta di risposte riflessive che vadano a valutare l’impulsività nella risposta. Si presenta una pagina con una figura e il compito del bambino è quello di individuare tra le figure sottostanti quella che è proprio identica.
- prove di inibizione di risposte errate: in queste prove è necessario inibire una risposta automatica per darne una errata. Ad esempio se io mostro un foglio con scritto il numero 3 ripetuto 4 volte il compito del bambino è quello di dire quanti numeri ci sono scritti e non quale numero (l’identità);
- prove di attenzione sostenuta: si richiede al bambino di cercare una figura specifica (stimolo target) all’interno di un foglio che ne contiene tanti altri (stimoli distrattori) per un certo periodo di tempo;
- prove di pianificazione: vengono proposte delle prove in cui il bambino deve elaborare delle strategie di soluzione del compito efficaci ed efficienti. Il bambino, come completa la prova? Riesce a tenere a mente le regole del gioco? Se si, come? Ad esempio, conta con le dita a voce alta il numero delle mosse effettuate? Utilizza strategie flessibili o persevera nell’uso della stessa?
Quinto passo per la valutazione ADHD
Valutazione neuropsichiatrica: Il bambino, insieme ai genitori, effettuerà una valutazione neurologica: verranno approfonditi aspetti relativi all’anamnesi medica remota e una visita medica.
Sesto passo per la valutazione ADHD
Restituzione con i genitori: alla luce delle valutazioni effettuate e dei dati provenienti dalle osservazioni a casa e a scuola, verranno individuati i punti di forza e i punti di debolezza del funzionamento neuropsicologico del bambino con indicazioni precise per la scuola e suggerimenti per l’intervento da effettuarsi in contesto ambulatoriale e/o domestico.
Non siamo alla ricerca di un’etichetta diagnostica “ad ogni costo”: l’importante è mostrare al bambino e alla sua famiglia come il bambino stesso sta nel mondo, quali peculiarità lo caratterizzano e quali sono le risorse interne a cui il bambino può accedere, se correttamente mediato.
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