Corpo e Adolescenza: il rapporto tra i ragazzi e il corpo che cambia
Corpo e Adolescenza
L’adolescenza è stata definita un periodo di transizione caratterizzato da cambiamenti fisici, intellettivi, affettivi e sociali profondi. Se si potesse ridurre ad una sola parola, l’adolescenza potrebbe definirsi una “metamorfosi”, un cambiamento non solo relativo al proprio aspetto fisico, ma anche una modalità nuova di vedere e di vivere il mondo che ci circonda. In termini cronologici, l’inizio di tale periodo può essere collocato tra i 10 e i 12 anni circa per le femmine e tra gli 11 e i 13 anni circa nei maschi. La conclusione viene fatta coincidere per entrambi con i 18 anni.
L’adolescenza è la fase dello sviluppo in cui la trasformazione del corpo è più rapida e completa. Gli adolescenti si ritrovano ad abitare in un corpo che prende il sopravvento da tutti i punti di vista. Tale cambiamento a volte è tanto rapido da creare qualche problema di adattamento degli schemi motori e un senso di estraneità nei confronti del proprio corpo. Lo sviluppo corporeo impone, infatti, il passaggio da una struttura fisica di tipo infantile ad una simile a quella adulta, e la maturazione sessuale sollecita relazioni affettive diverse da quelle sperimentate nell’ambiente familiare. I ragazzi devono rapportarsi con un corpo che cambia e che assume forme molto diverse da quelle precedenti ed è percorso da flussi ormonali che modificano l’umore, gli interessi e lo stile di vita.
Nel sesso femminile, le modificazioni fisiche riguardano soprattutto lo sviluppo del seno e la comparsa dei primi peli pubici e del primo ciclo mestruale. Nei maschi, le modifiche implicano principalmente la crescita del pene e dei testicoli, il cambiamento della voce e la comparsa della barba. Tali trasformazioni fisiche rischiano di mettere alla prova le capacità di adattamento dell’adolescente, in quanto avvengono in un periodo in cui le qualità fisiche e le abilità motorie rappresentano una forte fonte di valutazione e confronto con i coetanei. C’è chi si sente subito in sintonia con il suo “nuovo” corpo ed è già maturo per le trasformazioni che stanno avvenendo, e chi, al contrario, vive una profonda insicurezza: si sente inadeguato, fragile, brutto, ha paura del giudizio degli altri e cerca continue rassicurazioni.
Il ruolo dei mass media nel rapporto tra corpo e adolescenza
Risulta ormai chiaro che i mass media e la cultura sociale incoraggiano determinate preferenze riguardo al corpo di ragazzi e ragazze, ma in realtà, numerosi studi hanno messo in luce che ad enfatizzare la salute è la cultura più prossima della famiglia e degli amici. Il gruppo di coetanei acquista un’importanza cruciale in età adolescenziale, ma anche la famiglia di appartenenza ha un ruolo essenziale nel consentire all’adolescente di costruirsi diverse componenti della propria identità.
L’adolescente marca il passaggio definitivo verso l’età adulta, ma allo stesso tempo, è fondamentale che gli adulti di riferimento assumano un comportamento di supporto e accompagnamento in questa fase delicata della sua vita. Non mancheranno sicuramente momenti in cui l’adolescente metterà in discussione ruoli e regole sociali per affermare sé stesso e la sua indipendenza, ma queste “crisi” avranno durata temporanea se il periodo infantile sarà stato connotato da rapporti adeguati con la famiglia e l’ambiente. Allo stesso modo, è importante che l’adolescente abbia la possibilità di frequentare e confrontarsi con un gruppo di coetanei per non affrontare da solo le sfide sociali, ideologiche, corporee.
Utile potrebbe essere anche far intraprendere ai ragazzi un percorso di tipo psicomotorio, ancor meglio se di gruppo, all’interno del quale affrontare le tematiche più importanti che permettano loro di riorganizzare le competenze motorie, cognitive ed emotive. L’approccio psicomotorio mira a mettere in evidenza il potenziale positivo del ragazzo e le sue competenze, e a migliorare, oltre alle sue capacità motorie, la fiducia in sé stesso e la conoscenza ed accettazione di sé e degli altri. Il lavoro psicomotorio sollecita la percezione del proprio corpo, la sperimentazione delle sue possibilità espressive e della comunicazione con il corpo degli altri. Favorisce una maggiore integrazione e armonia fra immagine corporea e il corpo reale, ed aiuta ad esprimere in modo positivo le emozioni e metterle in gioco nella comunicazione senza che siano fonte di ansie o di turbamenti.
E’ importante far comprendere ai ragazzi che il proprio corpo va apprezzato e valorizzato ed è importante sapere a cosa serve per utilizzarlo al meglio, ma senza idealizzarlo troppo: non esiste il corpo giusto o il corpo perfetto. Ognuno è davvero bello per la sua unicità e può piacere proprio per la sua originalità. E’ importante ricordare che gli eventuali difetti possono essere uno stimolo a migliorarsi, a piacersi di più, senza farsi troppo coinvolgere dagli standard estetici suggeriti dalla moda. Non conta tanto avere un corpo bello o brutto, ma un corpo ben armonizzato con la propria personalità, consapevole dei propri pregi e dei propri difetti, su cui si può lavorare per migliorarsi, per piacersi di più e per piacere di più agli altri.
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