Con Kandinsky alla scoperta degli elementi geometrici fondamentali
Introdurre gli elementi geometrici fondamentali, il punto, i diversi tipi di linea e le prime figure geometriche appare una sfida soprattutto dal punto di vista motivazionale: spesso è richiesto al bambino di imparare a classificare degli elementi secondo termini che non appartengono al linguaggio comune e il rischio è che possa risultare un’attività prettamente mnemonica e piuttosto asettica.
Per appassionare i bambini alla geometria si può farsi aiutare da un grande artista, un uomo che si innamorò a tal punto degli enti geometrici da renderli i protagonisti delle sue opere d’arte e dedicare loro un intero testo: “Punto, linea, superficie”.
La cornice artistica farà da sfondo all’attività pur non essendone il contenuto principale, quanto piuttosto una modalità di azione.
L’attività
proposta fa leva sul primo dei quattro livelli di sviluppo
identificati da Pierre e Dina van Hiele per spiegare la genesi del
pensiero geometrico nel bambino.
A tale livello, chiamato
“livello visivo”, i bambini iniziano a riconoscere le forme
presentate ad un livello puramente percettivo, senza una
corrispondente rappresentazione mentale: una figura è un rettangolo
perché simile ad una porta: non vi è tuttavia una comprensione
delle proprietà delle figure.
Nel gioco proposto, si suscita nel bambino il riconoscimento di un ente geometrico e l’associazione con il suo nome specifico sulla base della percezione e del confronto. Si tratta pertanto di un’attività che si può proporre precocemente, a partire dalla scuola dell’infanzia.
Per realizzare il gioco è sufficiente un foglio bianco, dei cartoncini colorati e la stampa dei dadi.
All’inizio del gioco vengono distribuite in parti uguali tra i giocatori alcune linee aperte (spezzate, curve, miste) e figure geometriche, ricavate dai cartoncini.
Lanciando il primo dado si potrà avere uno dei possibili esiti: punto, linea o superficie. A seconda del risultato, si tirerà il dado corrispondente (quello che porta i tipi di linee o quello delle figure geometriche) ottenendo in questo modo la definizione completa dell’ente geometrico che andrà selezionato e incollato sul foglio. L’uscita della faccia con la scritta “punto” equivale a saltare un turno, in quanto il bambino non può utilizzare nessuno degli oggetti che ha in possesso per il gioco, può tuttavia realizzare un punto sul foglio con il supporto che desidera (matita, penna, pennarello, ecc..). Scopo del gioco è finire le figure a propria disposizione, realizzando un fantasioso collage.
Questo gioco-collage lavora oltre che sulla corretta etichettatura degli enti geometrici anche sulla conservazione delle costanti: il bambino è spronato a riconoscere elementi che variano nell’orientamento e nella posizione come appartenenti alla stessa categoria (es: un quadrato si chiama sempre così anche se ruota, non diventa un rombo!).
A presto, con nuove idee per imparare la matematica giocando!