Comunicazione e linguaggio ai tempi del Covid-19: il punto di vista del logopedista
Per il logopedista, professionista esperto in comunicazione e linguaggio, riflettere sulle conseguenze che le norme di sicurezza dettate dalla pandemia hanno sull’interazione interpersonale è inevitabile.
Tali conseguenze non riguardano solo l’uso della mascherina, ma anche il distanziamento e l’evitamento del contatto fisico: infatti alcune forme di comunicazione non verbali, come l’abbraccio, a volte sono in grado di stimolare l’intersoggettività molto più di qualsiasi parola.
Ma l’articolo che state leggendo non è finalizzato ad offrire un ricordo della normalità alla quale non siamo più abituati e che faceva ancora parte delle nostre vite appena un anno fa, vuole essere invece una breve guida pratica che prospetta, sotto una chiave clinica, gli aspetti positivi e negativi che le norme di sicurezza adottate hanno sulla comunicazione e sul linguaggio.
Conseguenze negative
- ridotta imitazione dei movimenti della bocca: l’uso della mascherina copre inevitabilmente la bocca, le guance e la lingua e non permette ai nostri piccoli pazienti di osservare le posizioni assunte da queste strutture durante la produzione dei singoli suoni.
- ridotta integrazione visuo-percettiva delle parti del viso: come abbiamo già detto, la comunicazione non passa solo attraverso le parole, ma talvolta avviene attraverso la percezione dei cambiamenti sul proprio corpo e in particolare sul volto. Infatti, il cambiamento del rapporto tra le varie strutture della bocca (guancia, labbra, denti, lingua) e del resto del viso sono il focus centrale della comunicazione e ci aiutano a cogliere sia le emozioni che, spesso, i pensieri della persona con cui stiamo interagendo.
Conseguenze positive
- maggiore contatto oculare: l’uso della mascherina, coprendo naso e bocca, ci aiuta non solo a proteggere gli altri dal contagio, ma anche a focalizzarci sullo sguardo. Esso, infatti, è particolarmente utile a stabilire un primissimo contatto comunicativo con gli altri (vi è mai capitato di non sentirvi ascoltati quando parlate con una persona che non vi guarda negli occhi?) e, aspetto ancora più importante, è uno dei principali prerequisiti del linguaggio. Nella nostra personale esperienza, l’uso della mascherina è risultato particolarmente utile per aiutare a stabilire il contatto oculare con tutti i nostri piccoli amici con difficoltà di comunicazione: bambini nella fascia intorno ai due anni che faticano a sviluppare il linguaggio, bambini con spettro autistico e bambini con altri tipi di problematiche.
- affinamento dell’abilità di discriminazione uditiva: se il canale visivo viene meno investito non ci resta che affinare gli altri sensi. Tra questi, l’udito ne trae particolare vantaggio perché, non potendo osservare i movimenti del volto durante l’articolazione delle parole, ci sforziamo inevitabilmente di ascoltarli meglio.• inibizione degli automatismi e maggiore autocontrollo: non si può dire che queste abilità siano prettamente di pertinenza logopedica ma, proprio per questo, sono ancora più importanti perché riguardano ogni persona e la aiutano in modo trasversale in tutti i contesti della quotidianità. A quanti di noi è capitato, durante l’ultimo anno, di fare fatica ad astenersi dal dare la mano alle persone che incontriamo? Bene, questo è solo un esempio di inibizione e autocontrollo degli automatismi. Ai vostri bambini è stato chiesto lo stesso senso di responsabilità che, oltre ad averli fatti crescere, ha prodotto un cambiamento nel loro cervello: ovvero quello di produrre la risposta corretta anche quando quella richiesta, all’improvviso, diventa completamente diversa da quella che siamo abituati a produrre.
Quelle appena esposte sono osservazioni cliniche basate non sull’evidenza scientifica bensì sull’esperienza che i vostri bambini ci hanno offerto durante il duro periodo che stiamo affrontando.
Ma ci teniamo ad offrirvi un’ulteriore riflessione: ragionare in termini di conseguenze positive, e non solo negative, non è un caso, infatti ci dà l’occasione per capire che è importante focalizzarsi sugli aspetti positivi e partire dai punti di forza dei bambini per aiutarli a crescere, in modo sereno.
A noi del Centro Ieled sta molto a cuore il benessere dei nostri pazienti e facciamo della positività uno dei nostri principi-guida.
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