Bentornata Scuola! Bentornati a Scuola!
La campanella è suonata in tutte le scuole d’Italia, è tempo di ritorno a scuola!
Insegnanti e bambini sono ormai tra i banchi di scuola… e con loro, in qualche modo, anche mamma e papà.
Il ritorno a scuola segna un momento importante e delicato nella vita di tutti gli attori coinvolti nella Scuola. Parte un cammino, per alcuni completamente nuovo, segnato da emozioni forti talvolta discordanti: eccitazione e curiosità da una parte ma anche timori e tante tante domande dall’altra. Si sa: la scuola riveste, nella vita degli studenti e delle loro famiglie, un ruolo centrale, pieno di aspettative e di dubbi.
“Come vivrà il mio bambino l’Inserimento alla Scuola dell’Infanzia? Piangerà o andrà volentieri?”
“Chissà se quest’anno la mia bambina sarà più giudiziosa e attenta dello scorso anno?”
“Il mio bambino non vede l’ora di iniziare le Scuole Medie: si sente grande ormai…”
“Scuola Superiore: avrò fatto la scelta giusta? Sarà la scuola adatta a me?”
E poi si sa… ripartire dopo un lungo periodo di tregua estiva non è semplice per nessuno. Il ritorno a scuola, alla quotidianità, scandita da orari meno flessibili, ritmi più serrati e richieste scolastiche nuove o maggiori spaventa un po’ tutti.
Spiega Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo dell’Università La Sapienza: “E’ importante far riabituare i propri figli agli orari soliti del periodo scolastico e fargli fare qualche compito poco prima del rientro a scuola per fargli riacquistare la concentrazione. Provare un po’ d’ansia per il primo giorno di scuola è normale: i genitori dovrebbero cercare di tranquillizzare i propri figli, è importante non trasmettergli ansia e preoccupazioni perché per loro i genitori sono il loro punto di riferimento. Fargli capire che provare ansia all’inizio è normale, magari raccontando loro le proprie esperienze ed emozioni vissute quando essi erano piccoli o utilizzando metafore per esempio attraverso una favola che riguardi questa situazione emotiva. Portare poi l’attenzione del bambino sulla possibilità di fare nuove amicizie, di imparare cose nuove per cercare di trasformare la paura in curiosità“.
E’ importante, quindi, trovare la chiave giusta per affrontare nel modo migliore “questo passaggio nuovo”, che ogni anno il mese di Settembre segna, così da non sentirsi sopraffatti e disorientati – chi più o chi meno – in relazione all’età e al grado di Scuola intrapreso.
Il “compito” dei genitori per facilitare il ritorno a scuola
Ai bambini e ai ragazzi viene chiesto un grande investimento in questo momento di avvio, ma al tempo stesso anche mamma e papà devono essere in grado di saperli accompagnare con qualche attenzione per nulla banale e trascurabile.
- Mostrarsi per primi entusiasti: incuriosirli rispetto all’inizio o alla ripresa, provando a condividere con loro anche esperienze passate e personali, parlando serenamente anche dei propri vissuti emotivi (“Anche a papà la scuola non piaceva tanto, sai…ma…” – “Anche la mamma era un pochino triste la mattina, quando lasciava la sua di mamma, ma poi…”).
- Riorganizzare la propria quotidianità: riprendere ritmi “meno estivi” (durante i quali la sveglia era magari superflua e gli orari più flessibili), ripristinando una regolare alimentazione e un corretto “ciclo sonno-veglia”.
- Incoraggiare l’autonomia: per ciascuno, dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Superiore, un nuovo anno scolastico segna “l’avere un anno in più” e pertanto essere “più grande”. Assecondare, anzi spronare, dove e quando possibile, questa consapevolezza, stimolando il bambino a fare da solo (dal vestirsi la mattina, al preparare la merenda di scuola) sarà un obiettivo importante.
- Far entrare la Scuola anche in casa: non solo con i compiti o le richieste, ma arrivando a parlarne il più possibile serenamente, arrivando magari anche a ritagliarsi dei momenti speciali dedicati, come preparare insieme la cartella o andare a comprare il materiale nuovo.
- Prestare attenzione alla socializzazione: troppo spesso la routine lavorativa lo rende difficile, ma importante davvero è riuscire a ritagliare per il proprio bambino degli spazi “extrascolastici” con compagni di scuola, per i compiti insieme, per qualche festa di compleanno o anche per un pomeriggio al parco, così da non lasciare nettamente separata la scuola da ciò che “viene dopo la scuola”.
Ma i bambini e i ragazzi rispetto al ritorno a scuola hanno tutti gli stessi bisogni?
A questa domanda la risposta è “No”. Abbiamo condiviso fino adesso quanto il ritorno a scuola segni un passo importante per ciascuno studente ma logicamente in relazione all’età, al tipo di scuola intrapresa e ai bisogni individuali di ciascuno.
Alla Scuola dell’Infanzia si parla ormai diffusamente di Inserimento (in special modo per chi è al primo anno di questo percorso) ma come per i propri figli, questo è un momento delicatissimo anche per mamma e papà, che vivono il primo “grande distacco dal loro bambino” (soprattutto se questo non ha frequentato l’Asilo Nido).
Occorre quindi porre grande attenzione a questo passaggio, non trascurando le forti emozioni che tutta la famiglia si troverà a gestire. Ansia, timore delle lacrime, paura che “non ce la si faccia”? E’ indispensabile parlare di queste sensazioni, tra genitori, con le insegnanti ma anche con i bambini stessi.
Questi ultimi avranno bisogno ti tempo: tempo di ambientarsi, tempo di conoscere un mondo nuovo, tempo di capire che ci sono regole da rispettare e tempo per interiorizzare che “comunque, a fine giornata, mamma e papà tornano sempre”. Indispensabile è quindi rispettare questi tempi e ciò che il bambino – a modo suo – sarà in grado di trasmettere, arrivando ad affrontare passo dopo passo ogni giorno insieme.
Analogamente, avverrà al passaggio alla Scuola Primaria, dove i bambini saranno magari già “rodati” al distacco e aggrappati alla sicurezza che mamma e papà non li hanno lasciati soli ma contemporaneamente dovranno cimentarsi con nuove richieste, nuove regole e nuove figure, in un contesto didattico. Anche in questo caso è tutto una questione di tempo. Le novità spaventano, è vero e spaventano anche i grandi, ma saranno proprio i bambini a sorprenderci il più delle volte. Ciò a cui porre attenzione sarà l’intento di creare una buona e solida alleanza con la Scuola, con le maestre di classe: nuove figure che prenderanno per mano ciascun bambino verso una scoperta nuova del mondo.
Alle Scuola Secondaria di Primo Grado, per il ritorno a scuola invece, la parola d’ordine sarà transizione, che andrà di pari passo con autonomia. Gli alunni in questa fase esterneranno il desiderio di essere grandi, di far da soli, nonostante non ne siano capaci allo stesso modo in cui lo intendono loro.
Si scontreranno con il cambiamento del Corpo Docente, con richieste maggiori, in ambienti nuovi. Monitorare questo desiderio sarà indispensabile…in alcune occasioni anche quasi a distanza, ma sempre con occhio vigile e attento.
Infine, per gli studenti in ingresso alle Scuole Secondarie di Secondo Grado? Beh… sembra quasi di tornare a parlare di Inserimento, per alcuni versi con analoghi riferimenti all’infanzia. Chi fa il suo ingresso alle Scuole Superiori vi entra da adulto-non adulto, con il timore nei confronti della scelta fatta ma con l’ottimismo verso un futuro che in lontananza si intravede. Ciò va di pari passo con l’adolescenza, periodo di transizione già di per sé delicatissimo.
Ciò che può fare la famiglia è cercare di mantenere il più possibile aperto un rapporto di comunicazione, chiaro ma discreto, trasmettendo al proprio figlio che “nonostante stia crescendo, mamma e papà rimangono lì per e con lui”.
Sembra tutto tanto, verissimo. Ma passo dopo passo, insieme ai bambini e ai ragazzi, sarà più facile di quello che si temeva… Buon ritorno a scuola!
Dott.ssa Francesca Savino
Psicologa – Referente Area DSA