Come produciamo i suoni: Le letterine t e d
Nei primi anni di vita i bambini, attraverso l’esplorazione bocca, sperimentano posizioni della lingua e delle labbra che permettono di produrre tanti suoni differenti.
I primi suoni pronunciati sono m, p, ch e t, poiché sono articolati nelle zone più allenate dalla suzione.
Tuttavia è possibile che alcuni bambini non sviluppino contemporaneamente e correttamente tutti questi suoni.
Abbiamo già visto l’articolazione delle letterine P e B e C e G.
Per Approfondire: “Come pronunciare i suoni: le letterine P e B”
Per Approfondire: “Come produciamo i suoni: le letterine C e G“
Spesso succede che, a causa di ridotti movimenti della lingua, il bambino non sviluppi le letterine T e D e tenda a ometterle o sostituirle con i suoni posteriori ch e g.
Il difetto di pronuncia del fonema /t/ si chiama “tetacismo”, in questo caso il bambino omette o sostituisce il suono t, trasformando TOPO in OPO o COPO.
Il difetto del suono /d/ invece si chiama “deltacismo”; il bambino può trasformare DADO in
– AO in caso di omissione,
– GAGO in caso di problemi di articolazione,
– TATO se ci sono problemi di sonorizzazione.
Per produrre questi suoni è indispensabile avere un’adeguata coordinazione motoria e, nello specifico, avere una buona elevazione della lingua, visto che queste letterine si producono sollevandola.
Spesso il tetacismo e deltacismo si ritrovano in bambini con frenulo linguale corto.
Il frenulo linguale è un “filino” che collega la lingua alla base della bocca (è possibile osservarlo posizionandosi davanti allo specchio e, a bocca ben aperta, sollevando la lingua). Quando questa struttura è meno sviluppata può causare dei ridotti movimenti della lingua e non permettere la produzione di suoni /t/, /d/, /l/, /n/ e /r/.
In alcuni casi il logopedista può proporre degli esercizi finalizzati all’allungamento del frenulo linguale, mentre in casi più gravi è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.
Nel caso non ci fossero problemi anatomici, si può iniziare un percorso riabilitativo proponendo degli esercizi di “ginnastica” degli organi fonatori, in particolare per favorire l’innalzamento della lingua. Sarebbe preferibile effettuare questi esercizi davanti ad uno specchio in modo che il bambino possa controllare i movimenti ed avere un feed-back visivo.
Gli esercizi più opportuni sono:
Far uscire e far rientrare la lingua, tenedo la bocca spalancata e senza toccare le labbra.
Sempre stando attenti a non toccare le labbra, far spostare la lingua a destra e a sinistra, con movimenti precisi e veloci.
Tenendo la bocca ben aperta, toccare il palato con la punta della lingua.
Questo esercizio è il più importante perché riproduce il movimento che la lingua deve compiere per produrre i suoni /t/ e /d/.
Pronunciando il fonema /t/ o /d/ la punta della lingua si appoggia in alto dietro agli incisivi superiori, la bocca è leggermente socchiusa e l’aria passa sulla lingua fuoriuscendo con energia (consonati esplosivi).
È importante che il bambino individui il corretto punto in cui deve poggiarsi la lingua, per questo motivo si può stimolare la zona con uno spazzolino.
Molto utile risulta anche “sporcare” la parte anteriore del palato con miele o marmellata a chiedere al bambino di rimuoverla utilizzando solo la punta della lingua.
In casi di tetacismo e deltacismo è consigliato di rivolgersi ad uno specialista per una valutazione; il logopedista sarà in grado esaminare quali e quanti suoni il bambino è in grado di pronunciare e la lunghezza del frenulo linguale.
In caso di frenulo corto a volte bastano pochi esercizi per “elasticizzarlo” e permettere alla lingua di arrivare a toccare il palato senza sforzo.
Nei casi più gravi viene eseguito un piccolissimo intevento chirurgico dal dentista.
È un’operazione molto semplice effettuata in anestesia locale, che richiede pochi minuti e permette al bambino di poter parlare e mangiare tranquillamente già qualche ora dopo.
A seguito dell’intervento, è necessadio effettuare alcune sedute di logopedia per impostare una corretta postura linguale e per evitare recidive.
Per approfondire: “Come produciamo i suoni: la differenza tra vocali e consonanti.“
Immagini dal libro “2006, E. Perrotta e P. Rustici, Correggere i difetti di pronuncia, Trento, Erickson”