“Alla Scuola dell’Infanzia gioco e…. imparo!” – Come potenziare i prerequisiti dell’apprendimento.
Alla Scuola dell’Infanzia di mia figlia, hanno iniziato a lavorare per prepararsi alla Scuola Primaria… sì, ma cosa significa?
“Ma per andare a Scuola il mio bambino dovrà almeno saper scrivere il suo nome, no?”
“Non aveva neanche 5 anni e Tommaso scriveva e contava tranquillamente.”
Quante volte, tra genitori, serpeggiano tanti dubbi quando il proprio bambino inizia l’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia. Sono ancora piccoli e pieni di desiderio di correre e giocare, ma il pensiero dei “Grandi” in qualche modo è già rivolto a ciò che accadrà l’anno successivo: il salto importante alla Scuola Primaria.
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Come i bambini possono essere pronti per affrontare questo grande passaggio?
Con il loro ingresso a Scuola i bambini – per imparare a leggere, scrivere e a contare – dovrebbero aver fatto proprie una serie di operazioni preliminari, i così detti prerequisiti, che possono essere acquisiti, stimolati e potenziati sin dalla Scuola dell’Infanzia.
Gli apprendimenti definiti strumentali, cioè propedeutici rispetto agli apprendimenti scolastici possono essere, infatti, acquisiti in genere entro una fascia di età compresa tra i 3 ai 7 anni, cioè negli anni fondamentali della Scuola dell’Infanzia e durante il primo ciclo della Scuola Primaria.
In questi anni di crescita, gli insegnanti sono chiamati a pianificare il proprio lavoro con l’obiettivo di favorire in ciascun bambino un processo interiore, che consenta loro di potenziare delle capacità specifiche che andranno col tempo a costituire le basi delle loro competenze future.
Qualora gli insegnanti riscontrassero, invece, fatiche di diverso genere, nei bambini che hanno accanto, avranno il compito di condividere le loro osservazioni con le famiglie, al fine di valutare insieme un eventuale intervento, congruo al tipo di fragilità riscontrata. Così facendo, un’azione di intervento tempestivo, precoce e in rete promuoverà lo sviluppo armonioso di tali competenze.
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Come stimolare, quindi, concretamente le competenze di un bambino alla Scuola dell’Infanzia?
- Lavorare sull’analisi visiva e sulle abilità visuo-spaziali: “due forme sono uguali o diverse?” Utilizzando concretamente, ad esempio, immagini visive nelle quali il bambino sarà chiamato a trovare uguaglianze e differenze – rispetto alla dimensione, al colore e alla forma – si potrà potenziare la capacità di discriminare in futuro ciò che è alla base della corrispondenza grafema-fonema (come distinguere poi tra “d” e “b” ad esempio).
- Stimolare la discriminazione uditiva e il ritmo: “due suoni sono uguali o hanno delle differenze?” Proponendo, ad esempio, attività finalizzate all’identificazione di ritmi più o meno veloci, suoni più o meno forti, specialmente abbinati ad immagini (ad esempio giochi fonologici), si aiuterà i bambini a distinguere parole di lunghezza differente, portandoli a decodificare quindi in maniera differente i fonemi che le compongono.
- Potenziare la memoria uditiva sequenziale e la fusione uditiva: “quale è l’ordine di queste immagini per comporre la storia che abbiamo letto?” Leggendo ai bambini brevi storie che poi saranno chiamati a riordinare tramite immagini o sequenze, li aiuterà a potenziare la memoria uditiva e sequenziale, alla base degli apprendimenti futuri.
- Stimolare la globalità visiva: “traccia il contorno delle lettere qui disegnate” Questa competenza è fondamentale e potrà essere potenziata partendo dalla stimolazione della percezione di ciò che i bambini elaborano graficamente (disegni, prime lettere, immagini).
- Lavorare in modo seriale sulla discriminazione destra-sinistra: “quale percorso conduce al traguardo?” Alla base dell’apprendimento della lettura vi è la capacità di distinguere tra destra e sinistra, immaginando un percorso che si snodi nel foglio come in un movimento definito. Proponendo giochi che possano potenziare tale competenza (“alza la mano destra se dico Verde e la mano sinistra se dico Rosso”) si aiuterà i bambini ad una organizzazione fondamentale per i processi successivi.
- Stimolare l’integrazione visivo-uditiva: “a questa immagine quale suono posso abbinare?” Utilizzando diverse attività che invitano i bambini ad abbinare un suono sentito ad un’immagine mostrata, si potrà potenziare un prerequisito fondamentale utile nel processo di apprendimento della lettura (identificazione della corrispondenza fonema-grafema/livello visivo/uditivo).
In altre parole, quindi, ciò su cui sarà concretamente utile pianificare attività e laboratori per i bambini all’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia, dovrà avere come centralità nel corso dell’anno:
- lo schema corporeo come consapevolezza e rappresentazione;
- le attività di attenzione e memoria visuo-spaziale;
- l’orientamento nello spazio e nel tempo;
- le attività logiche e linguistiche;
- i sentimenti e le emozioni;
- il pregrafismo e il disegno;
- il pre-calcolo.
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Quali sono, infine, le competenze che un bambino dovrebbe aver maturato al termine del ciclo di Scuola dell’Infanzia, prima del suo ingresso alla Scuola Primaria?
Partendo dal presupposto centrale circa la totale individualità e soggettività di ciascun bambino, a cui dovrà essere concesso il giusto tempo di maturazione e sviluppo personale, senza cadere in confronti, paragoni o allarmismi, è possibile riassumere alcune competenze che dovrebbero essere state acquisite prima dell’ingresso alla Scuola Primaria, distinguendo 3 aree, oltre ad altri aspetti più trasversali rispetto allo sviluppo generale:
- il possesso di competenze cognitive specifiche di base, quali:
- coordinazione oculo-manuale,
- capacità di discriminazione uditiva,
- capacità di discriminazione visiva,
- memoria fonologica a breve termine,
- la maturazione emotiva e relazionale, nella quale si osserverà:
- riconoscimento e rispetto delle regole e dei limiti di convivenza,
- capacità di adattamento alle regole ambientali,
- capacità di controllo delle esigenze personali rispetto al contesto di gruppo,
- l’acquisizione di competenze specifiche antecedenti l’alfabetizzazione e lo sviluppo logico-matematico, nello specifico:
- competenza di orientamento spaziale,
- competenze grafo-motorie (anche in relazione alla motricità fine e grossa),
- competenze linguistiche,
- competenza nella produzione verbale,
- competenza nella comprensione verbale,
- consapevolezza metacognitiva (in relazione e in sviluppo rispetto all’età anagrafica).
Competenze in tale ordine devono essere stimolate, allenate e potenziate anche attraverso l’elaborazione dell’esperienza, condivisa con i pari e gli adulti di riferimento. In particolare questi ultimi avranno l’importante compito di stimolare nei bambini la percezione dell’autoefficacia da una parte e del fallimento dall’altra, aiutandoli a crescere in un contesto di autostima proficua, di motivazione e di consapevolezza delle proprie individuali capacità e peculiarità.
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