Come il gioco supporta il linguaggio
Come tutti i genitori sanno bene, l’attività principale di ogni bambino è il gioco. Fin dai primi mesi di vita, infatti, il gioco è uno strumento significativo per lo sviluppo intellettivo, affettivo e relazionale del bambino, che mentre gioca acquisisce sempre nuove competenze e modalità per entrare in relazione con il mondo.
I significati del gioco
Per i bambini il gioco assume diversi significati: sicuramente suscita divertimento, ma è anche esplorazione del mondo e di sé, presa di coscienza delle proprie capacità individuali, occasione di apprendimento, attività di liberazione da forti emozioni e tensioni nervose.
Esistono diverse tipologie di giochi, come il gioco fisico, quello manipolativo, quello espressivo ed infine quello simbolico: a seconda dell’età, delle competenze acquisite e degli interessi personali, ciascun bambino predilige una certa tipologia di gioco. Per approfondire come evolve il gioco dagli 0 ai 3 anni di vita potete leggere la rubrica “Il gioco è una cosa seria!” sul blog di Ieled.
Il gioco simbolico
Contribuendo allo sviluppo generale del bambino, il gioco favorisce anche lo sviluppo del linguaggio. La tipologia di gioco che più stimola lo sviluppo e l’arricchimento del linguaggio è il gioco simbolico.
Il gioco simbolico si sviluppa a partire dai 2 anni, proprio in concomitanza con l’apparire delle prime parole e combinazioni di parole.
Si dice “gioco simbolico” il gioco del “far finta di”: è gioco simbolico il pettinare una bambola imitando quello che fa la mamma quando pettina la bambina stessa, giocare con le macchinine imitando quello che le auto vere fanno in strada, giocare con gli animali facendoli interagire tra loro, fingere di preparare da mangiare con la cucina e i pentolini giocattolo, fino ad arrivare a giochi più complessi in cui i bambini si immedesimano in un personaggio e giocano insieme seguendo una trama inventata da loro.
Il gioco simbolico e il linguaggio
Ma perchè il gioco simbolico è così importante per lo sviluppo del linguaggio?
Con il gioco simbolico il bambino impara ad usare degli oggetti con una funzione simbolica: può usare, per esempio, un bastone fingendo che sia una spada, o del pongo facendo finta che sia cibo da far mangiare alla propria bambola.
Usare oggetti con una funzione simbolica è un prerequisito necessario per capire come le parole possono essere uno strumento che viene usato per veicolare un significato: la parola, cioè un insieme di suoni, viene usata con una funzione simbolica per veicolare il significato della parola stessa.
Già a partire dal primo anno di vita i bambini iniziano ad usare dei gesti con una funzione simbolica: muovere la mano per salutare, battere le mani per dire “bravo” ecc.
Quando inizia a svilupparsi il gioco simbolico, però, il linguaggio del bambino inevitabilmente si arricchisce: per poter giocare è necessario che il bambino conosca molte parole di cui sappia il significato.
Man mano che il gioco diventa più articolato, anche il linguaggio lo diventa. Per poter ideare una sequenza di azioni che strutturino il gioco (prendere il pentolino finto, metterlo sul fornello, metterci dentro qualcosa da cucinare, trasferire poi il cibo in un piatto e portarlo alla mamma per farlo assaggiare) è necessario che il bambino riesca a pensare questa sequenza di azioni: pensare una sequenza di azioni sta alla base del formulare una frase formata da una sequenza di parole che spieghino quell’azione.
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Tramite il gioco del “far finta di”, quindi, il bambino impara nuove parole, e allo stesso tempo impara a creare frasi sempre più lunghe ed articolate, fino ad arrivare ad essere in grado di inventare una vera e propria storia formata da diverse situazioni in sequenza.
Se siete quindi alla ricerca di un gioco da regalare al vostro bambino ricordatevi che i giochi “per imparare” che vanno tanto di moda non sempre sono la scelta migliore: i bambini imparano tantissimo (e si divertono) anche con una bambola, delle macchinine, degli animali di plastica o dei pentolini!
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