Che emozione… settembre!
Settembre… tempo di ripresa, non solo scolastica ma anche lavorativa. Per alcuni questo ritorno rappresenta una novità, un cambio; comunque sia, questa “fase” è sempre ricca di emozioni. Penso ai bambini e ai ragazzi, ai piccoli che entrano per la prima volta in una scuola, a quelli che iniziano un nuovo percorso scolastico, a chi, terminati gli studi, è alle prese con il lavoro.
Le emozioni svolgono un ruolo cruciale nella nostra sopravvivenza: ci guidano, ci aiutano a identificare i pericoli e ci proteggono. Quando la loro intensità diventa eccessiva o non siamo in grado di riconoscerle, però, corriamo il pericolo che si trasformino in una minaccia contro di noi.
Ecco perché in questo articolo provo, a grandi linee, a spiegare in che cosa consistono le emozioni, a cosa servono e come fare per riconoscerle e, di conseguenza, gestirle al meglio. Ci sarebbe tanto da dire ma voglio concentrarmi su quelle più comuni, le cosiddette emozioni primarie e sull’importanza di riuscire ad esprimerle. Prima però è necessaria, a mio parere, un’introduzione generale.
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Che cosa sono le emozioni?
Le emozioni sono un fenomeno complesso e un campo di indagine immenso. Se qualcuno dovesse chiederci che cosa sono, sarebbe difficile rispondere. Sono pensieri, riflessi fisiologici, oppure impulsi comportamentali? Le esperienze emotive sono tutti questi aspetti insieme.
Spesso confuse con gli stati d’animo o i sentimenti, le emozioni sono processi multicomponenziali che informano le nostre vite, determinano le nostre azioni e i nostri comportamenti. Sono risposte innate, composte da fenomeni involontari, automatici e simultanei, che coinvolgono sia il corpo che la mente.
Come sono fatte le emozioni?
Le emozioni sono risposte a uno stimolo. Questo stimolo può essere interno, come un pensiero o una sensazione corporea, o esterno come un amico che ci dà buca o il capo che ci urla contro, e dà luogo a una serie di modificazioni a livello del sistema nervoso.
A cosa servono le esperienze emotive?
Le emozioni sono la nostra bussola interna: rivestono un ruolo fondamentale nei processi di decisione, giudizio e ragionamento. Ci danno informazioni sul nostro stato, sul livello del nostro benessere, permettono di gestire le decisioni cruciali, ci aiutano a capire le nostre necessità.
Quali sono le 5 emozioni primarie?
Le cinque emozioni primarie sono emozioni fondamentali (chiamate anche di base): sono innate, espresse universalmente da tutti in qualsiasi tempo, luogo e cultura.
Ognuna ha un suo preciso scopo dal punto di vista evolutivo:
- la paura segnala un pericolo e serve a metterci in salvo con la fuga, l’attacco, o l’immobilità;
- la tristezza, legata a una perdita, ci dà il tempo di ritirarci, di riflettere e di elaborare quanto perduto;
- la rabbia segnala un torto subito e ci dà una mano a metterci nella posizione di difendere e rivendicare i nostri diritti;
- il disgusto ci allontana da qualcosa di fisicamente o moralmente negativo per noi;
- la gioia si prova quando siamo soddisfatti del nostro stato, per indurci a mantenerlo.
Comunicare sentimenti ed emozioni, perché è importante?
Comunicare sentimenti ed emozioni è da sempre vitale nella comunicazione umana.
Pensiamo ad esempio alla paura. Saper istintivamente manifestare la paura, e saper riconoscere questo sentimento nel volto dell’altro, può permettere di salvare la propria vita e quella degli altri.
È poi solo la condivisione dei propri vissuti che permette di creare un profondo legame con l’altro. Questo è importante nei rapporti di coppia, ma anche per qualsiasi rapporto veramente profondo. Non saper comunicare sentimenti ed emozioni in modo adeguato, ci condanna ad avere rapporti che non toccano la profondità del nostro essere.
Non sempre però è facile esprimere i propri sentimenti per diversi motivi, ad esempio:
– quando si è stati educati a non manifestare i sentimenti perché considerati segno di debolezza;
– l’ambiente non è accogliente e si teme di essere derisi o rifiutati;
– si è nuovi in un certo ambiente, non si conoscono bene gli altri e non si è sicuri di essere capiti.
Essere in grado di esprimere sentimenti ed emozioni è però importante per riuscire a comunicare bene. Comunicarli non è debolezza, anzi, se si pensa bene, esprimere i propri stati emotivi richiede coraggio. Essere consapevoli dei propri vissuti profondi richiede maturità e autoconsapevolezza. E’ frutto di un cammino di crescita e implica comprendere i motivi che li generano e saper far pace con essi. Solo dopo, siamo pronti a manifestarli, a patto di averne il coraggio, perché esprimere agli altri i propri sentimenti ci rende vulnerabili. Ecco quindi l’importanza dell’ambiente o contesto in cui avviene la comunicazione. L’importanza soprattutto di avere delle persone che sanno ascoltare in modo empatico e sanno accogliere l’altro così com’è, senza giudicarlo. In caso contrario non sarà possibile essere veramente noi stessi.
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In conclusione saper comunicare i sentimenti è importante per il benessere e per la fioritura di tutti i rapporti più importanti e preziosi della vita. Solo un luogo in cui si può essere veramente se stessi, esprimere i propri vissuti e accogliere quelli degli altri, ci permette di essere una persona più viva, vera e genuina.
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