Certificazione DSA: l’importanza dell’aggiornamento della Diagnosi
La fine dell’anno scolastico è ormai giunta e per molti studenti è stata compiuta la scelta di passaggio alla scuola che li accoglierà il prossimo settembre. Il passaggio alla Scuola Secondaria di primo grado o l’importante scelta della Scuola cosiddetta superiore.
Quanti pensieri dietro questa scelta importante: sarà la scuola adatta a mio figlio? Sarà l’indirizzo giusto? O ancora… sarà davvero quello che mio figlio “desidera fare da grande”?
Domande lecite nei pensieri di tanti genitori e dei ragazzi stessi, ma in studenti con una Diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento le domande aumentano: la “nuova scuola” saprà comprendere i suoi bisogni? I professori saranno in grado di pensare per mio figlio un percorso personalizzato in un contesto di classe sereno e collaborante?
Si sa … i passaggi talvolta spaventano e il timore di “lasciare” un contesto scolastico “sicuro” nel quale ormai gli studenti erano conosciuti e compresi è più che lecito.
Come però aiutare al meglio questo passaggio, in presenza di un DSA?
Lo strumento primario che permette ai professori di conoscere un ragazzo, ancor prima di conoscerlo davvero è la Certificazione che lo accompagna. Non che lo etichetta o lo segna, ma che lo presenta, con i suoi punti di forza e le sue fragilità. Una diagnosi che riporta come poterlo supportare al meglio al fine permettergli di proseguire gli studi nel modo più adatto a lui.
Come ormai spesso abbiamo ripetuto, una prima Diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento non può essere svolta prima del termine della seconda elementare per quanto riguarda le fragilità connesse a lettura e scrittura e al termine della terza elementare per quelle connesse al calcolo e alle abilità logico-matematiche.
Chiaro è che non funziona sempre così e tante volte approfondimenti specifici vengono svolti anche successivamente, dal momento che una Diagnosi può essere svolta in qualsiasi momento del percorso scolastico di un bambino o di un ragazzo – e addirittura in “età adulta”.
Ma come funziona il passaggio da un ciclo scolastico all’altro, in presenza di DSA?
A livello normativo, su una Certificazione che attesta la presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento viene riportata l’indicazione di aggiornamento della diagnosi. Un aggiornamento della diagnosi che non deve essere inteso come una scadenza: sarebbe un termine alquanto improprio. Una rivalutazione intesa, invece, come aggiornamento del profilo, con l’obiettivo di osservare e delucidare miglioramenti rispetto alla Diagnosi antecedente, nel caso fossero riscontrati. Si parla in quest’ottica di aspetti funzionali che il ragazzo è stato in grado di compensare, a seguito di un trattamento specifico o in relazione all’evoluzione scolastica e personale.
L’aggiornamento della Diagnosi è indicato solitamente al passaggio di ciclo scolastico, così come riporta la Normativa (Conferenza Stato-Regioni sui DSA):
“Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato:
- al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente;
- ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia.”
Concretamente, significa che un aggiornamento della diagnosi andrebbe pianificato dalla famiglia al passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria di primo grado oppure dal passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quello di secondo grado.
Ad ogni modo, ovvero al di là del passaggio di ciclo, non è necessario per legge un aggiornamento della diagnosi prima di 3 anni dalla prima Diagnosi.
Ricordiamo, inoltre, per quanto riguarda la formazione universitaria che gli Atenei ritengono valide le diagnosi risalenti all’età evolutiva purché la data di rilascio della certificazione non sia anteriore a 3 anni.
Chi può svolgere l’aggiornamento della Diagnosi?
Come per la Prima Certificazione Diagnostica, anche un rinnovo può essere svolto solo da un Ente Pubblico o da un’Equipe Accreditata all’ASL di riferimento, come predispone la normativa: un’Equipe composta da figure multidisciplinari (psicologo, logopedista, neuropsichiatra infantile).
Sia la diagnosi certificativa che l’aggiornamento della stessa, ai fini dell’applicazione delle misure previste dalla legge 8 ottobre 2010, n. 170, hanno valore legate e obbligano la Scuola alla stesura di un PDP (Piano Didattico Personalizzato) per lo studente.
L’aggiornamento della Diagnosi è quindi consigliato perché una Diagnosi DSA “può sparire”?
La risposta è “no”, proprio perché un Disturbo Specifico dell’Apprendimento ha caratteristiche neurobiologiche. Si nasce dislessici o discalculici, non lo si diventa e pertanto non è possibile non esserlo più. E’ altrettanto vero però che possono esserci condizioni capaci di migliorare situazioni specifiche, portando lo studente a compensare abilità precedentemente carenti. Un aggiornamento del profilo funzionale globale, ha quindi il compito importante di individuare tali miglioramenti o l’emergere al contrario di fragilità successivamente evidenziate, nell’ottica di supportare lo studente nella sua piena individualità.
A Scuola la stesura di un PDP (Piano Didattico Personalizzato) parte proprio da tali dati.
E’ bene infine ricordare che, in altre situazioni (magari successive a un trattamento specifico proposto a seguito della Diagnosi effettuata), anche il monitoraggio persegue l’obiettivo di individualizzare aspetti compensati dallo studente: un monitoraggio che può essere ipotizzato ogni 5-6 mesi, con lo scopo di verificare il miglioramento di abilità specifiche in relazione a potenziamenti mirati ed individualizzati.
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