Bisogni dei bambini: conoscerli per riconoscerli
Le vacanze sono ormai un ricordo, la scuola è iniziata, mamma e papà sono ritornati al lavoro o alla routine quotidiana. La società moderna ci vede sempre più impegnati in quelle che sono le nostre responsabilità e, nello stesso tempo, rischia di farci perdere o tralasciare elementi importanti della vita familiare.
I nostri figli di cosa veramente hanno bisogno? E’ abbastanza ciò che noi, con le nostre risorse, riusciamo a dare?
Quello del genitore è il mestiere più difficile al mondo e non esiste una scuola; identificare i bisogni emotivi dei propri figli e rispondervi adeguatamente consente di creare una relazione caratterizzata da fiducia, sicurezza e protezione e di promuovere un sano sviluppo emotivo e sociale. La relazione che i piccoli costruiscono con mamma e papà, infatti, fa sì che essi si creino dei veri e propri “modelli” su di loro, sugli altri e sul mondo; rappresentazioni che li guideranno rispetto a cosa aspettarsi nelle relazioni attuali e future. Sperimentare un senso di sicurezza e protezione consente loro di sviluppare un’immagine di sé come degni di amore, dell’altro come di una persona di cui fidarsi e a cui rivolgersi in caso di necessità, del mondo come di un posto sicuro e benevolo. Se, al contrario, i bambini sperimentano un senso di insicurezza nella relazione con le persone di riferimento, questo potrebbe rimanere dentro di loro e influenzare in modo critico le relazioni future di amicizia, di coppia e anche quelle professionali.
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Con il termine insicurezza si intende il fare esperienza di un genitore che non riesce a comprendere i bisogni del figlio e a essere sensibile nei suoi confronti. Così il bambino impara che non può rivolgersi a lui in un momento di fatica e che è meglio non comunicare o mostrare le proprie difficoltà o le proprie emozioni.
A questo punto la domanda sorge spontanea… Quali sono i bisogni dei bambini?
I bisogni dei bambini
L’infanzia è un periodo di esplorazione e di scoperta del mondo; una fase del ciclo di vita in cui i bambini hanno bisogno di sorveglianza, di sentire la presenza di un familiare anche se, spesso, non è necessario interagire direttamente.
Un altro bisogno dei bambini è quello dell’ammirazione, ovvero di sentire che li amiamo per quello che sono, non solo perché sono capaci di fare bene qualcosa. L’ammirazione veicola accettazione e consente al bambino di esprimersi, oltre ad essere fondamentale per lo sviluppo dell’autostima. Anche l’apprezzamento è importante ma, dal momento che implica una valutazione, dobbiamo stare attenti a non comunicare ai bambini che gli vogliamo bene solo perché sono competenti. Fondamentale è trovareil giusto equilibrio che consenta loro di affidarsi a noi ma anche di sentire che possono fare da sé.
Altro bisogno è quello dell’attaccamento: questa esigenza nasce soprattutto quando i bambini si sentono stanchi, spaventati o a disagio; in situazioni simili hanno bisogno di protezione, sia fisica che emotiva o anche di consolazione, di essere rassicurati e coccolati.
Infine a volte i bambini necessitano di comprendere e dare un senso alle emozioni che provano. Queste sono fondamentali per il loro sviluppo ed è importante che si sentano liberi di poterne esprimere l’intera gamma. I genitori, mostrandosi disponibili e pronti ad accoglierle, fanno capire ai propri figli che possono sentirsi sicuri quando provano certe emotività, che possono comunicarle e condividerle. Così facendo, inoltre, insegnano loro a riconoscerle e comprenderle, dando un importante alfabeto emotivo che rappresenterà un bagaglio per tutta la vita.
Sembra semplice eppure nella vita di tutti i giorni non è sempre così; sapere dove porre l’attenzione però può aiutare molto nella relazione con i figli. Un aspetto fondamentale è quello di mettersi nei panni dei più piccoli e guardare il mondo con i loro occhi.
Riconoscere i bisogni dei bambini e rispondervi in modo sensibile non significa accontentarli in tutto e per tutto. Talvolta è sensato e vitale accogliere e assecondare un bisogno, mentre altre volte può non essere possibile o, addirittura, nocivo. In questo caso ai genitori è richiesto di essere forti, che non significa alzare la voce, ma fornire un limite, per esempio dicendo di no. Anche i limiti contribuiscono a rafforzare la sensazione di sicurezza nei bambini, oltre che fornire un’adeguata immagine del mondo.
La difficoltà nei confronti dei figli è strettamente connessa anche ai limiti dei genitori; a volte non si riesce a mettersi nei loro panni. Questo dipende dalla nostra esperienza di figli: a volte, può offuscare la nostra visione e renderci difficile mettere a fuoco i segnali che i nostri bambini ci inviano o la possibilità di rispondere nel modo più adatto a farli sentire sicuri.
Non basta desiderare che i figli si sentano sicuri perché questo avvenga. In questi casi può essere d’aiuto rivolgersi a uno specialista; essere sostenuti rende più semplice sostenere i propri figli. Comprendere e avere consapevolezza delle nostre risorse e difficoltà ci può essere di grande aiuto.
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